
IL GOVERNO HA FATTO UNA GOLDEN CAZZATA – L’UE HA DECISO DI AGIRE CONTRO L’UTILIZZO DEL GOLDEN POWER DA PARTE DI PALAZZO CHIGI NEL CASO UNICREDIT-BPM, ANCHE SE ORCEL HA RINUNCIATO ALL’OFFERTA – PER BRUXELLES, I VETI ADOTTATI DALL’ESECUTIVO SI SOVRAPPONGONO A QUELLI DELLA COMMISSIONE E DELLA BCE E LIMITANO LA CONCORRENZA. L'UE È PRONTA A ORDINARE AL GOVERNO DI RITIRARE IL DECRETO CHE HA FISSATO I TERMINI PER L’OFFERTA SALTATA. A QUEL PUNTO ORCEL POTRÀ VALUTARE SE CHIEDERE UN RISARCIMENTO DANNI A PALAZZO CHIGI – IL MIAGOLIO DI GIORGETTI: “LA SICUREZZA NAZIONALE FINANZIARIA ED ECONOMICA È ESCLUSIVA COMPETENZA DEL GOVERNO E INTENDIAMO DIFENDERLA”
GIORGETTI, DIFENDEREMO NOSTRA COMPETENZA SU SICUREZZA FINANZA ++
GIANCARLO GIORGETTI - FOTO LAPRESSE
(ANSA) - LUSSEMBURGO, 10 OTT - "La sicurezza nazionale finanziaria ed economica è esclusiva competenza del governo dello Stato nazionale e intendiamo in qualche modo difenderla".
Lo ha detto il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti interpellato a Bruxelles sui possibili rilievi della Commissione Ue sul golden power.
OPS UNICREDIT SU BANCO BPM, BRUXELLES PRONTA AD AGIRE CONTRO IL GOLDEN POWER ITALIANO
Estratto dell’articolo di Andrea Rinaldi per il “Corriere della Sera”
È finita si dice alla fine. Viene in mente Rocky Balboa a leggere le indiscrezioni che arrivano da Bruxelles sulla vicenda Unicredit-Banco Bpm, che consideravamo chiusa a giugno con il ritiro di Piazza Gae Aulenti dall’offerta sull’ex popolare milanese. Anche perché di nuovo di Golden power si tratta.
Secondo Reuters, infatti, la Commissione Europea è pronta ad agire contro la normativa italiana sui poteri speciali nell’ambito di un’iniziativa contro i Paesi Ue che ostacolano il consolidamento bancario nel Vecchio continente nell’ambito di fusioni e acquisizioni.
Bruxelles, stando a quattro fonti consultate dall’agenzia di stampa, ritiene che i veti adottati dall’esecutivo Meloni si sovrappongano a quelli della Commissione europea e della Banca Centrale Europea, limitino la concorrenza e violino il principio dell’indipendenza degli istituti di credito.
E ordinerebbe dunque all’Italia di ritirare il decreto che ha fissato i termini per l’offerta fallita di Unicredit, contestando al contempo la legislazione complessiva sui poteri speciali attraverso un procedimento separato.
Entro metà novembre — pertanto — sarebbe previsto l’invio di due lettere che avvierebbero due procedimenti distinti, rispettivamente ai sensi delle norme sul mercato unico e sulle concentrazioni.
Una volta che l’Europa avrà stabilito che le condizioni imposte da Roma a Unicredit sono illegali, la banca potrà valutare se chiedere un risarcimento danni al governo. Che però potrà impugnare la decisione davanti a un tribunale Ue.
Già a luglio l’Europa aveva bocciato il ricorso al Golden power su Piazza Gae Aulenti, con cui ad aprile Palazzo Chigi chiedeva all’istituto guidato da Andrea Orcel l’uscita entro nove mesi dalla Russia, il mantenimento per un periodo di cinque anni di un rapporto stabile tra prestiti e depositi, dell’attuale rete di filiali in Lombardia e degli investimenti di Anima in titoli di Stato italiani. […]
giorgia meloni e giancarlo giorgetti - question time alla camera
La mossa di Bruxelles […] è anche vista come un avvertimento a Germania e Spagna: nella prima è ancora Unicredit a tentate una scalata, questa volta a Commerzbank, mentre nella seconda l’opa del Bbva su Sabadell è stata oggetto di referendum.