piersilvio berlusconi confalonieri

MEDIASET MIT KRAUTEN – PIER SILVIO HA TROVATO IL PARTNER EUROPEO CHE CERCAVA: LA TV TEDESCA “PROSIEBENSAT 1”. BENE, MA CHI COMANDA? CHI GUIDERÀ UN’EVENTUALE FUSIONE? – IN UN MERCATO DOMINATO DA COLOSSI (DISNEY-FOX, COMCAST-SKY) È L’UNICA SOLUZIONE PER COMPETERE È L’AGGREGAZIONE

Andrea Biondi e Laura Galvagni per “il Sole 24 Ore”

 

fedele confalonieri

«Stiamo lavorando». Il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri non si è spinto oltre nel rispondere alla domanda sull' ipotesi di integrazione del Biscione con l' operatore televisivo tedesco ProsiebenSat 1. E sui tempi c' è la possibilità di stringere? Confalonieri allarga le braccia: «Vediamo». Il dossier Mediaset-ProsiebenSat è sul tavolo e i consulenti sono al lavoro già da qualche tempo. Del resto l' operazione, sulla carta, pare essere la soluzione ideale per dare al Biscione l' opportunità di tornare a giocare da protagonista in un mercato in evoluzione.

 

pier silvio berlusconi

Lo stesso Pier Silvio Berlusconi ha sottolineato che la sfida «sta nel riuscire a costruire un nuovo modello industriale» da «media company internazionale che crei valore e sviluppo facendo di Mediaset l' unico broadcaster free paneuropeo». Di qui l' avvio di contatti serrati per provare a costruire un progetto strategico che faccia da volano alla crescita di entrambi i gruppi. La trattativa, però, in cui non è escluso che possano poi entrare anche altri come Tf1, necessita ancora della messa a punto di qualche tassello.

 

prosiebensat1 2

Uno, in particolare, risulta essere il nodo cruciale da sciogliere per dare seguito all' asse: la corporate governance. Come già per Essilor-Luxottica, anche in questo caso al tavolo si confrontano una public company - ProsiebenSat il cui capitale è al 97% sul mercato (un 3% sono azioni proprie) e ha come azionisti rilevanti due investitori istituzionali, ossia Capital Management Companies (9,98%) e BlackRock (7,27%) - e un' azienda a fortissima tradizione familiare come Mediaset, controllata dalla Fininvest della famiglia Berlusconi con il 44,18 per cento.

prosiebensat1

 

Scontato quindi che nell' ipotesi di un' operazione alla pari, e i valori di Borsa sembrano spingere in questa direzione, il tema di chi terrà il timone è fondamentale anche per evitare contrapposizioni future. La famiglia Berlusconi potrebbe decidere di abdicare a un ruolo di guida solo nel caso in cui gli venisse riconosciuto un premio estremamente rotondo. Ma non pare essere questa la situazione.

 

pier silvio berlusconi ai palinsesti mediaset 2018

Come detto, le due compagnie dovrebbero confrontarsi sullo stesso piano. D' altra parte le capitalizzazioni sono molto vicine: 3,26 miliardi per il Biscione e 3,35 miliardi per il gruppo tedesco. Anche a livello di fondamentali viaggiano sugli stessi livelli: l' azienda italiana quota 12,38 volte gli utili del 2019 e ProsiebenSat 13,12 volte. Sono leggermente differenti invece i giudizi degli analisti che in media hanno un target price su Mediaset di 2,68 euro, quindi in linea con le quotazioni attuali, mentre scontano una potenziale crescita del titolo tedesco attorno al 20%, con prezzo obiettivo di 17,27 euro.

 

COMCAST

Detto ciò, fanno notare ambienti finanziari, lo scoglio a un' eventuale integrazione non è legato alle variabili economiche ma piuttosto alla costruzione di una catena di comando che rispecchi le aspettative delle parti al tavolo. E in quest' ottica non dovrebbe rappresentare un ostacolo la presenza di Vivendi nel capitale di Cologno, con i francesi sterilizzati al 9,98% tanto più alla luce dei toni apparentemente concilianti delle ultime settimane.

 

berlusconi bollore vivendi mediaset

Quanto alla modalità di attuazione, una delle strade vagliate, ma non l' unica, è quella di creare una holding in Olanda. Soluzione da valutare. Di certo, alla base ci sono diverse ragioni industriali. Il progetto ha avuto quantomeno un prodromo nell' alleanza "Ebx" sugli spot (Mediaset, ProsiebenSat, Tf1 e Channel 4): iniziativa sulla pubblicità digital, sfruttando la dimensione paneuropea funzionale ai grandi clienti. A spingere verso un possibile accordo c' è poi un mercato mondiale che ha visto la nascita di colossi - Disney-Fox, Comcast-Sky - e la decisa virata verso l' on demand (da Netflix ad Amazon Prime Video a Hulu all' appena nata Disney+ l' elenco è lungo).

mediaset prosiebensat

 

In Germania, riporta un report di BofA, le sottoscrizioni a Netflix e Amazon sono salite del 30% nel 2018 poco sotto i 15 milioni, con un mercato dell' advertising tv che invece è atteso calare del 20% fino al 2025. Il giro d' affari di ProsiebenSat1, con i suoi 4 miliardi di ricavi, per il 57% deriva da adv. Anche per Mediaset, che vale il 57% dell' adv tv in Italia, il tema si pone. La ratio dell' alleanza, con possibile lancio di una piattaforma di videostreaming comune per esempio (Mediaset ha Infinity) e considerando anche le possibili sinergie fra le società dei gruppi, da Taodue a Medusa alla Red Arrow dei tedeschi, va sicuramente in questa direzione.

prosiebensat1 1

 

Nodi da sciogliere permettendo. Fra cui non è da sottovalutare anche il peso a vario titolo di altri soggetti. Con Discovery, ad esempio, il gruppo tedesco nel 2018 ha messo in piedi una joint venture per la piattaforma Ott 7TV.

prosiebensat1 3pier silvio berlusconi ai palinsesti mediaset 2018

Ultimi Dagoreport

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?

matteo piantedosi khalifa haftar giovanni caravelli

FOLLOW THE MONEY! - DIETRO AL RESPINGIMENTO DI PIANTEDOSI IN LIBIA, PROBABILMENTE, CI SAREBBE IL VIL DENARO! SADDAM HAFTAR, FIGLIO DEL GENERALISSIMO KHALIFA E GOVERNANTE DI FATTO DELLA CIRENAICA, AVREBBE CHIESTO ALL'ITALIA UN SOSTEGNO ECONOMICO PER "GESTIRE" I MIGRANTI (TENERLI IN GABBIA SENZA FARLI PARTIRE), COME QUELLO CHE ROMA CONCEDE AL GOVERNO DI TRIPOLI - L'AISE DI CARAVELLI, CHE HA OTTIMI RAPPORTI CON HAFTAR JR, TANTO DA AVERLO PORTATO IN ITALIA PER UN TOUR DEI MINISTERI (UN MESE FA HA INCONTRATO PIANTEDOSI, CROSETTO E TAJANI), HA CONTATTATO GLI 007 DI GRECIA E MALTA, PER CHIEDERE DI CONDIVIDERE L'ESBORSO. QUELLI HANNO RISPOSTO "NO, GRAZIE" - E COSÌ, È PARTITA LA "RITORSIONE" DEGLI HAFTAR, CHE HANNO ORGANIZZATO LA TRAPPOLA PER LA DELEGAZIONE EUROPEA (COMPOSTA OLTRE A PIANTEDOSI DAI MINISTRI DI GRECIA E MALTA)