MILANO SCOMMETTE SUL LETTA-BIS (+0,7%) - WALL ST. NON TEME LO “SHUTDOWN” - GERMANIA: DISOCCUPAZIONE SALE AL 6,9% - I BENETTON RESTANO NEL PATTO DI MEDIOBANCA, RINNOVATO PER UN SOFFIO - MAINETTI QUOTA SORGENTE

1. BORSE UE IN POSITIVO TRANNE LONDRA. IN RIALZO I FUTURES USA
Trend Online - Arrivate al giro di boa le Borse europee si confermano in territorio positivo con l'unica eccezione del mercato londinese che vede l'indice Ftse100 in flessione dello 0,5%. Diversa la situazione per il Dax30 e il Cac40 che salgono rispettivamente dello 0,49% e dello 0,57%, malgrado le cattive notizie dagli Stati Uniti dove non è stato raggiunto l'accordo sull'innalzamento del tetto del debito.

A fare meglio degli altri è Piazza Affari che vede il Ftse Mib in area 17.550 punti, con un vantaggio dello 0,69%. In attesa dell'appuntamento di domani quando il premier chiederà nuovamente la fiducia alle Camere, il mercato sembra credere sempre più all'ipotesi di un Letta bis che allontanerebbe il rischio di elezioni anticipate.

Tra le blue chips che non si sintonizzano con l'andamento positivo del Ftse Mib troviamo i protagonisti del settore lusso con Luxottica e Tod's in calo dell‘1,68% e dell‘1,15%, seguiti da Ferragamo che scende dello 0,35%. In calo di quasi un punto Campari, seguito da STM che cede lo 0,81%, mentre Tenaris cala dello 0,63%, dviersamente da Saipem ed ENI che salgono dello 0,43% e dello 0,65%.

Nel settore bancario l'unica nota stonata è quella di Monte paschi che arretra di mezzo punto, mentre Mediobanca mostra un rialzo dello 0,3%. Banca Popolare di Milano, Banco Popolare e Banca Popolae dell'Emilia Romagna crescono di circa un punto e riesce a fare ancora meglio Unicredit con un vantaggio dell‘1,5%, preceduto da Intesa Sanpaolo e Ubi banca che guadagnano quasi il 2%.

In rally del 4,5% Telecom Italia dopo che Goldman Sachs ha riavviato la copertura sul titolo con una raccomandazione "buy" e un prezzo obiettivo a 0,76 euro. Ben intonato Buzzi Unicem che progredisce del 2,86%, seguito da Mediaset e A2A che viaggiano in ascesa del 2,66% e del 2,28%.

2. WALL STREET: FUTURE LISTINI IN RIALZO, LO SHUTDOWN PER ORA NON FA PAURA
Corriere.it - I listini di Wall Street hanno scontato ieri la paura della paralisi federale americana e, ora che lo shutdown, la parziale sospensione delle attivita' delle agenzie federali, e' effettivamente iniziato, i future si muovono verso l'altro. L'attenzione e' sul fronte industriale, con i dati sulle immatricolazioni di auto negli Stati Uniti di settembre. I future dell'S&P 500 acquistano 4,1 punti, lo 0,2%, quelli del Dow Jones avanzano di 34 punti, lo 0,2%, e quelli del Nasdaq avanzano di 8,75 punti, lo 0,3%. I future a novembre del petrolio arretrano di 54 centesimi, lo 0,53%, a 101,78 dollari al barile. Il contratto a dicembre dell'oro segna un calo di 33,2 dollari, il 2,59% a 1.292,60 dollari all'oncia.

3. FIAT: +1% VENDITE CHRYSLER NEGLI USA, MIGLIOR SETTEMBRE DAL 2007
Radiocor - Il mese scorso vendite in rialzo per Chrysler Group negli Stati Uniti: il colosso di Detroit, parte del gruppo Fiat, ha registrato un aumento delle immatricolazioni pari all'1% a 143.017 unita' dalle 142.041 dello stesso periodo dell'anno scorso, facendo segnare il miglior settembre dal 2007 e il 42esimo mese consecutivo di aumenti delle vendite. Gli analisti attendevano un ribasso del 2,8%. Buona performance per i marchi Chrysler, Dodge e Ram Truck, che hanno registrato aumenti delle vendite su base annuale.

4. PIL: SQUINZI, PER CSC INSTABILITA' POLITICA POTREBBE PORTARE A -0,3% NEL 2014
Radiocor - La crisi politica potrebbe mettere a repentaglio la ripresa del Paese. Lo dice il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi. 'Purtroppo non e' solo l'Irpinia devastata, anche l'Italia e' devastata - ha replicato il presidente a una domanda al suo arrivo all'assemblea di Confindustria Avellino - bisogna veramente mettere mano ai problemi dell'economia reale. Proprio ieri sera e' uscita una valutazione del nostro Centro Studi, secondo cui l'instabilita' politica potrebbe impattare facendo scendere di un punto percentuale la crescita.

Due settimane fa' le ultime previsioni del Centro Studi 'erano +0,7; ritorneremmo un'altra volta a un dato negativo di -0,3% per il 2014. L'instabilita' politica impattera' pesantemente sull'andamento dell'economia reale'. Secondo Squinzi, per lo sviluppo del Paese 'serve una seria politica industriale che si puo' realizzare solo in presenza di una stabilita' del quadro politico'.

5. ALITALIA, VERTICE A PALAZZO CHIGI CON COMPAGNIA, BANCHE E ADR
(LaPresse) - Si è svolto questa mattina a palazzo Chigi un incontro per fare il punto su Alitalia. Al vertice hanno partecipato, tra gli altri, il presidente del Consiglio Enrico Letta, il ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato, il titolare dei Trasporti Maurizio Lupi e il segretario alla Presidenza del Consiglio Filippo Patroni Griffi che hanno incontrato i rappresentanti di Alitalia, Unicredit, Intesa SanPaolo, Eni, Adr, Atlantia e Sace. La riunione, secondo quanto si apprende, è stata riaggiornata al pomeriggio.

6. ALITALIA: BENETTON, AIR FRANCE VA BENISSIMO MA TRATTI CON GOVERNO
Radiocor - 'Air France va benissimo come partner di Alitalia, ma bisogna vedere le condizioni e la governance'. Cosi' Gilberto Benetton a margine della cerimonia di quotazione di Wdf. 'Il Governo - ha continuato - deve mettersi al tavolo, devono essere date garanzie tra governi'. Secondo Benetton il caso Alitalia va risolto 'nell'interesse del paese e quindi Air France si deve mettere al tavolo con il governo. Il pericolo, altrimenti, e' che l'Italia diventi una regione'. Per Benetton al momento non ci sono trattative tra Alitalia ed altre compagnie. In merito alle ipotesi di un'alleanza con Air Flot e Ethitad l'imprenditore veneto ha detto 'Non mi risulta che ci sia niente in merito, ma tutto e' in mano al Governo'. Atlantia detiene l'8% del capitale di Alitalia.

7. ADR: RIGGIO, NO REVISIONE SVILUPPO FIUMICINO NEANCHE CON CRISI ALITALIA
(ASCA) - L'Enac non accettera' una revisione nel piano di sviluppo per l'aeroporto di Fiumicino programmato da Adr, neanche nell'eventualita' di una situazione di difficolta' dell'Alitalia. Lo ha detto il presidente dell'ente, Vito Riggio, in audizione alla commissione Trasporti della Camera. Nei giorni scorsi, Adr, la societa' di gestione dell'aeroporto di Fiumicino, in una nota aveva espresso forte preoccupazione per la situazione economica dell'Alitalia, ventilando la possibilita' di una riconsiderazione del progetto di sviluppo delle infrastrutture di Fiumicino.

8. GERMANIA: TASSO DISOCCUPAZIONE SALE AL 6,9% A SETTEMBRE
Radiocor - Sale la disoccupazione in Germania. Secondo i dati resi noti dall'Agenzia Federale del Lavoro a settembre il tasso di disoccupazione e' salito al 6,9% dal 6,8% registrato il mese precedente. Il dato e' superiore alle attese che accreditavano uan disoccupazione stabile al 6,8%.

9. PRYSMIAN, CONTRATTO DA 260 MLN DOLLARI DALLA BRASILIANA PETROBAS
Finanza.com -L'italiana Prysmian, leader mondiale nel settore dei cavi e sistemi per l'energia e le telecomunicazioni, ha siglato un accordo-quadro con la compagnia petrolifera brasiliana Petrobras per la progettazione e fornitura di sistemi umbilicals per l'estrazione petrolifera offshore. Il valore del contratto è pari a 260 milioni di dollari. Inoltre il gruppo ha acquisito, sempre da Petrobras, l'estensione al 2016 dell'accordo quadro esistente per la fornitura di flexible pipes (tubi flessibili per estrazione petrolifera) per un totale di 95 milioni di dollari e per il quale sono già stati emessi ordini per 20 milioni per i campi estrattivi di Macabu, Jubarte and Marlim Leste.

10. I BENETTON RESTANO NEL PATTO DI MEDIOBANCA, RINNOVATO PER UN SOFFIO
Milano Finanza - I Benetton manterranno la loro quota del 2,16% nel patto di Mediobanca . Lo ha assicurato stamani Gilberto Benetton, ritenendo che la quota controllata dal patto di sindacato di Piazzetta Cuccia , diminuita al 35%, sia una quota sufficiente. Ieri è scaduto il termine per comunicare le disdette.

Al patto faceva capo oltre il 42% del capitale, ma dall'accordo sono uscite Generali (2%) e FonSai (3,8%), mentre Italmobiliare ha svincolato l'1%. Tuttavia, secondo varie fonti, anche Groupama ha disdettato (4,9%) approfittando del fatto che nel bilancio 2012 aveva svalutato la quota a valori ben inferiori a quelli attuali. Per cui alla fine il patto, grazie alla scelta dei Pesenti di lasciare vincolato l'1,6%, è stato rinnovato per un soffio, scendendo al 30% del capitale. Oggi è comunque atteso un comunicato ufficiale da parte dalla compagnia francese.

Nel complesso, sarebbero circa 100 milioni le azioni svincolate (pari a 20 giorni di scambi), anche se Vincent Bollorè, che detiene il 6% del capitale della banca, aveva recentemente detto che avrebbe cercato nuovi investitori in grado di assorbire i 42 milioni di azioni messi eventualmente in vendita da Groupama. Il finanziere ha tempo fino a gennaio 2014 per trovare nuovi soci che vincolino la quota al patto.

L'overhang (eccesso di carta in arrivo sul mercato) potenziale è un elemento negativo per gli analisti di Equita e di Banca Imi, ma non cambia l'equity story di Mediobanca e in base ai loro contatti con gli investitori c'è molto interesse per il collocamento. Entrambi i broker consigliano quindi l'acquisto del titolo Mediobanca con target price rispettivamente a 6,5 euro e a 6,20 euro.

Anche gli analisti di Kepler Cheuvreux mantengono un rating buy e un target price a 5,8 euro su Mediobanca, rimarcando la continua crescita della raccolta di Che Banca!, la banca retail del gruppo. La promo estiva sul conto deposito ha fatto superare per la prima volta la quota dei 14 miliardi di raccolta con una crescita del 21% sull'anno precedente (agosto su agosto). L'istituto all'inizio del 2013 ha anche lanciato il conto corrente zero spese web e il feedback del mercato è stato subito positivo: in poco più di sei mesi ha registrato una crescita del 37%. A Piazza Affari l'azione sale dello 0,39% a 5,175 euro.

11. SU VERSACE GLI OCCHI DI TAMAGNINI E ARDIAN (EX AXA)
Giu.Fer. per il "Corriere della Sera" - Si stringono i tempi per l'ingresso di un socio di minoranza nel capitale del gruppo Versace. Entro 2 o 3 settimane ci sarà la prima scrematura degli interessati, che nei giorni scorsi hanno ricevuto la documentazione per la due diligence. Tra i pretendenti spunta ora anche Ardian, il nuovo nome assunto da Axa Private equity, dopo il completamento dello spinoff annunciato ieri dal gruppo assicurativo francese.

Ardian, d'ora in poi una società d'investimento privata indipendente, controllata per il 46% da dirigenti e dipendenti guidati da Dominique Senequier, 60 anni, amministratore delegato e fondatrice nel 1996 e azionista con una quota del 10% (Axa conserva invece il 23% della società), ha 36 miliardi di dollari in gestione.

Dopo aver rilevato la maggioranza del Club Med insieme ai cinesi di Fosun, adesso madame Sinequier guarda al Made in Italy e punta sulla moda. Versace ha chiuso il 2012 con 408,7 milioni di fatturato, ma punta a rafforzarsi con l'ingresso di un socio di minoranza prima di sbarcare in Borsa l'anno prossimo.

Un mandato per valutare le opzioni migliori è stato affidato nei mesi scorsi a Goldman Sachs e Banca Imi. Ma in pole position per rilevare tra il 15-20% del capitale della casa di moda, con un investimento tra i 200 2 250 milioni di euro, e l'obiettivo di chiudere la partita entro fine anno, sarebbe il Fondo strategico italiano di Maurizio Tamagnini, che batterebbero in questo modo la concorrenza del fondo del Qatar (già padrone di Valentino) e di banche come Intesa e Unicredit.

12. MPS, LA VERSIONE DI CRISOSTOMO AI PM DI SIENA
Dal "Corriere della Sera" - È stato interrogato ieri dai magistrati di Siena e ha risposto a tutte le domande l'avvocato Michele Crisostomo, ultimo indagato nell'inchiesta sull'acquisizione di Antonveneta da parte del Monte dei Paschi di Siena avvenuta nel 2007. Accusato del reato di ostacolo alla vigilanza, il professionista ha fornito ai magistrati elementi ritenuti molto interessanti, tanto che subito sono state disposte nuove verifiche su quanto ha dichiarato.

Crisostomo si è occupato della stipula dei contratti con Jp Morgan per l'aumento di capitale da un miliardo ed è sospettato di non aver comunicato a Banca d'Italia gli esatti termini dell'accordo, in particolare per quanto riguarda l'indemnity concessa alla banca d'affari. Un patto che poi ha provocato notevoli danni ai bilanci dell'istituto senese. Il ruolo di Crisostomo viene ritenuto fondamentale dai pm Antonio Nastasi, Aldo Natalini e Giuseppe Grosso per comprendere quanto accadde prima della stipula degli accordi e soprattutto i retroscena dei negoziati tra i vertici delle due strutture finanziarie. Per questo c'è grande soddisfazione per la volontà del legale di sottoporsi all'interrogatorio.

13. IL RITORNO DEGLI IMMOBILIARISTI, MAINETTI QUOTA SORGENTE
F.Ta.per il "Corriere della Sera" - Gli esiti delle iniziative messe in cantiere sono ancora tutti da verificare ma tra i principali operatori immobiliari si nota un certo attivismo. L'immobiliarista Luigi Zunino è a caccia di appoggi per l'offerta pubblica di acquisto su Risanamento che sta preparando insieme alla banca d'affari Rothschild e, proprio nei giorni scorsi, ha bussato alla porta di Banca Imi. Massimo Caputi, a cui le banche hanno affidato la ex Pirelli real estate ribattezzata Prelios con il compito di far dimenticare i disastri del passato, è in missione all'estero con tappe negli Stati Uniti, ad Abu Dhabi e in Corea.

Gli immobiliaristi Valter Mainetti e Davide Bizzi hanno scelto Barclays e Banca Imi per la quotazione in Borsa di una società immobiliare che avrà 600-700 milioni di capitale complessivo. Il road show di lancio dell'iniziativa è previsto in ottobre, novembre. L'esordio in Piazza Affari avverrà nei mesi successivi. Il nome della società che verrà quotata a Milano è Sorgente res (real estate system), dal nome del gruppo di Mainetti.

L'azionista di riferimento con circa un terzo del capitale sarà una finanziaria controllata al 60 per cento da Mainetti, mentre Bizzi avrà il restante 40 per cento. Il progetto punta sul coinvolgimento di altri soci. Banca Imi ha il compito raccogliere capitali di partecipazione all'iniziativa in Italia, mentre Barclays farà la stessa cosa a livello internazionale. Proprio dai risultati del loro lavoro dipenderà la quota del flottante.

L'operazione è prevista in quattro tempi: il collocamento d'immobili di Mainetti in una delle società per azioni del gruppo, un aumento di capitale con l'entrata di Bizzi che conferirà parte dell'ex area Falck di Sesto San Giovanni, l'arrivo di altri soci e, infine, la quotazione in Borsa. Inizialmente l'esordio era previsto a Londra. Poi è stata scelta Milano. Tra gli immobili di Sorgente res ci saranno proprietà di prestigio a Roma (per esempio in via del Tritone) e Milano (in via Senato).

L'investimento nell'ex area Falck, in particolare, viene considerato interessante perché si tratta di una operazione con durata di almeno 12 anni che potrà permettere una redditività interessante e spalmata su più esercizi. Tra gli immobili esteri destinati a finire nella società da quotare spiccano quelli del Flatiron building, di New York. L'operazione Sorgente res si presenta interessante anche per Intesa Sanpaolo, molto esposta nei finanziamenti dell'ex area Falck, nato come progetto immobiliare della Risanamento di Zunino. Nel passaggio a Mainetti la banca era diventata creditrice di un singolo immobiliarista, mentre così torna ad esserlo di una società quotata.

14. L'OFFERTA LAMPO DELLE POSTE DI SUA MAESTÀ
Giu.Fer. per il "corriere della Sera" - Sono bastate poche ore a Royal mail per coprire l'intera offerta di azioni in occasione della Ipo (Initial public offering ) che valuta le poste inglesi 3,3 miliardi di sterline, circa 3,94 miliardi di euro. Per prenotare le azioni, che avranno un prezzo compreso tra 260 e 330 pence, c'è tempo fino all'8 ottobre, prima della quotazione sul listino londinese in programma l'11 ottobre.

Lo sbarco in Borsa della società, con 360 anni di storia alle spalle, rappresenta la più grande privatizzazione in Gran Bretagna da quando l'ex primo ministro John Major spezzò la British Rail, le ferrovie inglesi, negli anni ‘90. Il governo si prepara a cedere fino al 52,2% del cpaitale. Il 70% dell'offerta base dovrebbe finire agli investitori istituzionali, e il resto ai risparmiatori e ai dipendenti delle Poste.

Ai lavoratori di Royal Mail, che stanno preparando uno sciopero contro la privatizzazione, sarà assegnato gratuitamente il 10% del capitale. Per ora il governo, che si prepara a incassare 2 miliardi di sterline, non ha ancora deciso il futuro della partecipazione che resterà in suo possesso. Ma qualche indicazione è arrivata dal ministro per l'attività economica e le impresse, Michael Fallon, che a Bloomberg tv: «I servizi postali non sono un'attività che per natura appartiene al settore pubblico, il suo futuro appartiene al settore privato». E se valesse anche per le Poste Italiane?

15. IL PASSO TEDESCO DI JAMES MURDOCH
Giu.Fer. per il "Corriere della Sera" - Riabilitazione per James Murdoch, 39 anni, promosso presidente di Sky Deutschland, al posto di Chase Carey, rivela il Financial Times . Per il figlio di Rupert Murdoch, erede apparente dell'impero multimediale, è un ritorno dopo le dimissioni dalla presidenza di News International, in seguito allo scandalo delle intercettazioni dei tabloid del gruppo in Gran Bretagna.

16. MENARINI PUNTA L'ASIA E NON ESCLUDE UN'IPO
Da "Il Sole 24 Ore" - Il big farmaceutico fiorentino Menarini ha sempre escluso le ipotesi di una quotazione in Borsa, ma ora sembrerebbe aver cambiato idea, almeno parzialmente. Il gruppo sta preparando shopping e partnership per lo sviluppo nell'area Asia Pacifico e per agevolare la strategia di espansione non ha escluso la possibilità di una Ipo, magari proprio della società che opera sul mercato asiatico.

Dopo l'acquisizione, nel 2011, di Invida a Singapore (divenuta Menarini Asia-Pacific), la multinazionale italiana si è posta l'obiettivo di triplicare il fatturato nell'area in 5 anni, partendo dagli attuali 250 milioni di dollari l'anno, con il lancio di oltre 50 prodotti in due anni. Per lo sviluppo futuro dell'azienda in Asia, ha spiegato a Singapore l'ad John Graham, «abbiamo un focus su Cina e India, con una strategia basata sullo sviluppo organico, su acquisizioni e partnership». A proposito delle acquisizioni ha precisato che l'azienda guarda «alle buone opportunità».

Inoltre, riporta l'agenzia Asca, per quanto riguarda un'eventuale listing di Menarini o di sue società, il direttore generale Pietro Giovanni Corsa ha affermato: «Mai dire mai, ma non al momento. Abbiamo risorse per crescere e per fare acquisizioni». Nessuna acquisizione "monstre" ma «proseguiremo nella nostra politica di piccoli e medi passi». Comunque non è possibile escludere una quotazione della Menarini Asia-Pacific. «Ad esempio - ha spiegato Corsa - in Cina dobbiamo essere presenti, ma ci vogliono molte risorse». (B.Ce.)

 

 

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