MONTI BOND - L'ENNESIMO SGAMBETTO DELLA FONDAZIONE MPS PRESIEDUTA DA ANTONELLA MANSI AL TANDEM PROFUMO E VIOLA

1- L'ENNESIMO SGAMBETTO DELLA MANSI A PROFUMO E VIOLA
Carlotta Scozzari per Dagospia

Dall'assemblea dei soci di Monte Paschi di Siena che si è tenuta ieri a Siena è venuto fuori, tra le righe e tra una polemica e l'altra, l'ennesimo sgambetto della Fondazione Mps presieduta da Antonella Mansi al tandem alla guida della banca composto da Alessandro Profumo e Fabrizio Viola.

Il problema (per l'istituto di credito e quindi per il suo management; certamente non per l'ente ex primo socio) è che la recente cessione di azioni Mps da parte della Fondazione ha fatto lievitare di 90 milioni il già salato conto che la banca deve pagare in forma di interessi sulle obbligazioni statali Monti bond da poco più di 4 miliardi.

Il meccanismo lo spiegano bene in una nota di questa mattina gli analisti di Equita Sim: "Il regolamento (dei Monti bond, ndr) prevede che, in caso di cessione da parte della Fondazione di un pacchetto di titoli a un prezzo superiore rispetto a quello sottostante al valore di emissione dei nuovi bond, ci sia un aggiustamento del valore nominale su cui viene calcolato il coupon.

Dato che la Fondazione ha venduto i pacchetti a un prezzo mediamente superiore del 3% a quello di emissione dei bond (circa 21 centesimi), il costo maggiore per Mps è di 90 milioni (circa 55 milioni post tasse). Si tratta di un impatto negativo che non avevamo incluso nelle stime, ma che ha un impatto limitato sull'investment case, visto che comporta una diluzione di 8 punti base sul Core Tier 1 ratio". In altre parole, l'ente ha venduto titoli ai sudamericani di Fintech e Btg Pactual a un prezzo elevato e il valore su cui la banca paga gli interessi deve essere aggiustato al rialzo per tenerne conto.

Insomma, l'ennesimo tiro mancino che la Fondazione presieduta da Mansi (che già a dicembre aveva fatto slittare l'aumento di capitale) gioca al presidente Profumo e all'amministratore delegato Viola. Sarà per questo che ieri la presidentessa dell'ente non si è nemmeno presentata in assemblea?


2-MONTI BOND, LO STATO INCASSA OLTRE MEZZO MILIARDO DA MPS
Gianluca Paolucci per ‘La Stampa'

I Monti bond per Montepaschi fruttano allo stato 554 milioni di interessi. È questo il conto, salato per la banca toscana, che si ottiene sommando 329 milioni di euro di interessi maturati nel 2013 sui 4,1 miliardi di titoli utilizzati da Mps per rafforzare il proprio capitale, più i 135 milioni di euro maturati fino a giugno sui 3 miliardi che l'istituto rimborserà con l'aumento di capitale di giugno da 5 miliardi, più i 90 milioni di extracosti derivanti dal maggior prezzo al quale la Fondazione venderà le proprie azioni ai nuovi soci, uno dei parametri indicati nel regolamento del prestito per stabilire il costo dell'emissione.

La Fondazione intanto sta lavorando alla riscrittura del patto con Fintech e Btg Pactual, alla luce dell'incremento da 3 a 5 miliardi dell'aumento. Un lavoro condotto in stretto contatto con le autorità di controllo che dovranno esprimere il proprio via libera, atteso secondo indiscrezioni verso il 10 maggio, una decina di giorni prima dell'assemblea di Mps sull'aumento.

Assemblea che ieri ha invece dato il via libera al bilancio. In mancanza di notizie dal versante societario, a tenere banco è stato lo show di Beppe Grillo. Il comico, tornato all'assemblea Mps dopo oltre un anno dallo scoppio dello scandalo, è tornato con parole dure sulla vicenda («Questa è la mafia del capitalismo, non la Sicilia: qui siamo nel cuore della peste rossa e del voto di scambio») , invitando i soci a votare contro il bilancio e a «mandare a casa» l'attuale cda.

Polemica con il presidente Alessandro Profumo: «Profumo lo conosco da quando faceva il bigliettaio alle autostrade e già faceva i preventivi. È un uomo eccezionale, ha fatto una carriera straordinaria e allora che finisca ora la sua carriera», ha detto Grillo. «Ho iniziato in banca a 20 anni e ho timbrato molte cambiali, ma non ho mai fatto il casellante», la replica del banchiere.

 

 

profumo d d b b a d Antonella Mansi f bcdb c d a acff ad ee Antonella Mansi mario monti enrico letta BTG PACTUALthumbnail aspx jpegmonte-dei-paschi-di-siena-sede

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...