FOTOGRAFIA DI UN PAESE DI EVASORI – NEL 2022 L’ECONOMIA SOMMERSA IN ITALIA VALE 182,6 MILIARDI DI EURO (+10,4% SUL 2021) E RAPPRESENTA IL 9% DEL PIL - CRESCE IL LAVORO NERO E RIGUARDA SOPRATTUTTO I SERVIZI DOMESTICI E ALLA PERSONA CON IL 39% DI IRREGOLARI. SEGUE L'AGRICOLTURA CON IL 17%, IL COMMERCIO E LA RISTORAZIONE CON IL 14,5%, LE COSTRUZIONI CON IL 12% - I LAVORATORI IRREGOLARI ARRIVANO 2,9 MILIONI - IN CALO GLI EVASORI DEL CANONE RAI, CHE SCENDONO A 1,56 MILIONI, DAGLI 1,7 DEL 2021. GRAZIE ALL'INTRODUZIONE NEL 2016 DEL CANONE NELLA BOLLETTA ELETTRICA SI È RIUSCITI AD ABBATTERE IL NUMERO DEGLI EVASORI DELLA TV PUBBLICA…
1 - IL SOMMERSO SALE: VALE IL 9% DEL PIL
Estratto dell’articolo di Giu. Fer. Per il “Corriere della Sera”
L’economia sommersa continua a rappresentare una parte significativa della ricchezza prodotta in Italia. Nel 2022 ha generato 182,6 miliardi di valore aggiunto, in aumento del 10,4% rispetto all’anno precedente, secondo la Relazione sull’economia non osservata e sull’evasione fiscale e contributiva pubblicata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Una crescita che riporta il sommerso ai livelli pre-pandemia e che rappresenta oltre il 9% del Pil, pressoché stabile rispetto al 2021.
Il gap complessivo tra imposte e contributi dovuti e quelli effettivamente versati — la misura dell’evasione — è stato stimato tra 98,1 e 102,5 miliardi, in leggero calo rispetto agli anni precedenti.
Rispetto al 2019, l’incidenza del sommerso sul Pil si riduce di 0,6 punti percentuali e di 1,7 rispetto al 2011. Il Mef attribuisce questo andamento al rafforzamento dei controlli e alla digitalizzazione, in particolare con la fatturazione elettronica. […] quasi un’attività su undici sfugge al fisco. […]
2 - ECONOMIA SOMMERSA, RECORD AL SUD TRE MILIONI DI ITALIANI LAVORANO “IN NERO”
Estratto dell’articolo di Lu.Mon. per “la Stampa”
L'evasione rialza la testa tornando sopra la soglia psicologica dei 100 miliardi di euro di imposte non incassate. Irpef, Irap, contributi previdenziali, tasse locali, Iva, affitti, sono le tasse evase in Italia. Cresce il lavoro nero e riguarda soprattutto i servizi domestici e alla persona con il 39% di irregolari. Segue l'agricoltura con il 17%, il commercio e la ristorazione con il 14,5%, le costruzioni con il 12%. Le unità di lavoro irregolari arrivano 2,9 milioni.
È la fotografia contenuta nell'ultima Relazione sull'economia non osservata e sull'evasione del ministero dell'Economia. Il sommerso si concentra soprattutto nel Mezzogiorno e gli unici evasori che si riducono sono quelli del canone Rai.
Nel 2022, ultimo anno per il quale sono disponibili le informazioni, il gap complessivo (tributario e contributivo) è risultato compreso fra 98,1 e 102,5 miliardi, con un incremento rispetto all'anno precedente di circa 3,5 miliardi.
L'evasione contributiva si attesta tra gli 8 e gli 11 miliardi, mentre le mancate entrate tributarie sono intorno ai 90 miliardi. In crescita l'evasione dell'Irpef da impresa e lavoro autonomo, dell'Irap, dell'Iva, dell'Ires. Aumenta l'evasione sugli affitti che, dopo il calo avvenuto nel corso della pandemia, risale a 875 milioni (dai 625 milioni del 2021). In controtendenza gli evasori del canone Rai, che scendono a 1,56 milioni, dagli 1,7 del 2021. Grazie all'introduzione nel 2016 del canone nella bolletta elettrica si è riusciti ad abbattere «drasticamente» il numero degli evasori della tv pubblica – evidenzia la relazione – che nel 2011 erano oltre 7 milioni.
Complessivamente il valore aggiunto generato dall'economia sommersa si è attestato a 182,6 miliardi, su valori vicini a quelli osservati nell'imminenza della crisi pandemica e in crescita del 10,4% rispetto al 2021 (165 miliardi). L'incidenza sul Pil è rimasta stabile, passando al 9,1% dal 9% del 2021.
Aumenta il peso delle sotto-dichiarazioni (ovvero quando si dichiarano meno redditi di quelli realizzati), che salgono al 55,6% dell'economia sommersa; il peso del lavoro irregolare si attesta al 38% mentre restano invece più limitate le altre componenti (mance, fitti non dichiarati e integrazione domanda-offerta) che raggiungono il 6,4%.
L'incidenza dell'economia non osservata è molto alta nel Mezzogiorno - 16,5% del valore aggiunto complessivo - seguita dal Centro dove il peso si attesta all'11,7%. Sensibilmente più contenute, e inferiori alla media nazionale, le quote raggiunte nel Nord Est e nel Nord Ovest (9,4% e 8,9%). A livello regionale l'incidenza del sommerso sul Pil oscilla tra il 19,1% della Calabria e il 7,7% della Provincia autonoma di Bolzano.
Ma se si considera il contributo che ciascuna regione apporta al totale nazionale del sommerso, è la Campania a registrare valori superiori alla media nazionale.
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