andrea orcel commerzbank

“NON ABBIAMO BISOGNO DI UNICREDIT” - LA CFO DI COMMERZBANK, BETTINA ORLOPP, ALZA LE BARRICARTE DI FRONTE ALL’IPOTESI DI SCALATA DA PARTE DELL'ISTITUO ITALIANO GUIDATO DA ORCEL: “QUESTIONI COME QUESTA CAUSANO DISORDINI, SUL RISANAMENTO DEI CONTI SIAMO SU UNA STRADA ECCELLENTE” – UNICREDIT SI PREPARA A CHIEDERE ALLA BCE DI SALIRE NEL CAPITALE DI COMMERZBANK DALL’ATTUALE 9% FINO E OLTRE IL 30% - L’OSTACOLO PER ORCEL SONO ANCHE I SINDACATI TEDESCHI, CHE TEMONO FORTI TAGLI DEL PERSONALE…

Articoli correlati

CHI FERMERA ORCEL NELLA SCALATA A COMMERZBANK? IL VERO AVVERSARIO DI UNICREDIT NON E DEUTSCHE MA...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Estratto dell’articolo di Luca Davi per “Il Sole 24 Ore”

 

Bettina Orlopp

Mentre UniCredit si prepara a chiedere alla Bce di salire nel capitale di Commerzbank dall’attuale 9% fino e oltre il 30% – e a far uscire allo scoperto così il Governo di Berlino -, la banca tedesca inizia a mettersi di traverso. E fa capire senza mezzi termini che l’ingresso nell’azionariato della banca italiana non è gradito.

 

«Non abbiamo bisogno di UniCredit», dice la cfo di Commerzbank, Bettina Orlopp, secondo quanto riporta l’Handelsblatt. «Questioni come questa causano disordini», si lamenta la manager che sottolinea che il supporto di UniCredit non serve «perché siamo su una strada eccellente».

 

La seconda banca tedesca, di cui il Governo di Berlino detiene oggi il 14,5% dopo il salvataggio del 2008, dovrebbe registrare risultati in crescita nel 2024. «C’è ancora molto da fare - spiega Orlopp – ma vogliamo generare il costo del capitale al massimo entro il 2027 e siamo più che mai convinti di poterlo fare».

 

UNICREDIT COMMERZBANK

[...] La manager è la prescelta dalla banca nel condurre i futuri colloqui con UniCredit. Ma soprattutto è la candidata numero uno a sostituire l’attuale ceo Manfred Knof, che nei giorni scorsi – alla vigilia del blitz di UniCredit - aveva annunciato che si sarebbe dimesso al termine del suo contratto, che scade nel 2025. In verità il ricambio al vertice potrebbe arrivare ben prima del prossimo anno. [...]

 

Orlopp dice esplicitamente che vorrebbe che lo Stato tedesco rimanesse per il momento nella banca dopo l’investimento di UniCredit. «Per il momento, tenete» la partecipazione, avrebbe detto Orlopp a margine di un evento a Berlino quando le è stato chiesto cosa dovrebbe fare il governo tedesco con la sua restante quota del 12 per cento. «Per ora è importante, perché credo che prima ci sia bisogno di un po’ di pace e tranquillità».

 

andrea orcel

Qualcosa in più sulla strategia di Commerz si saprà martedì prossimo, quando i vertici di Commerzbank inizieranno due giorni di incontri vicino a Francoforte per discutere la strategia e la risposta a UniCredit.

 

Di certo la reazione di Orlopp, che ha anche affermato che Commerzbank non si aspettava l’investimento di Unicredit («Siamo stati tutti molto sorpresi dal processo»), non stupisce. Perché di fatto è coerente con il sentimento anti-UniCredit che serpeggia tra i sindacati tedeschi, preoccupati per i possibili tagli in caso di fusione con la controllata di UniCredit, Hvb, e un certo mondo politico che vede nella banca italiana una minaccia da sventare.

 

commerzbank 4

Il momento in Germania del resto è delicato. Mentre si avvicina la scadenza elettorale del prossimo anno, la Coalizione Semaforo deve fare i conti con il pressing dell’avanzata dell’estrema destra di Afd e del partito di sinistra Bsw, mentre la pressione è forte sul membro più piccolo della coalizione governativa, i liberali di Fdp, che gestisce il ministero delle Finanze, responsabile della vendita della partecipazione di Commerz che tante polemiche ha generato in Germania.

 

[...]

 

CARLO MESSINA

A mostrare approvazione per la mossa di Unicredit è invece il ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, secondo cui quella firmata dal ceo Andrea Orcel «è un’ottima operazione, una strategia di diversificazione eccellente. È chiaro che è un primo passaggio, hanno acquisito una quota e non è ancora un’operazione completa».

 

Per Messina quella di UnICredit è «strategia molto coerente con il loro modello di business. Noi abbiamo un modello completamente diverso. Puntiamo su risparmio gestito, asset management e assicurazione. La diversificazione geografica per noi non è una priorità».

andrea orcel di unicredit

Bettina Orlopp

commerzbank 5

Ultimi Dagoreport

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…