generali donnet calta del vecchio

LA PARTE DEL LEONE - IN DUE ANNI GENERALI RADDOPPIA IL RITORNO PER GLI AZIONISTI. DONNET CHIUDE IL PIANO INDUSTRIALE DOPO AVER CEDUTO BUSINESS MENO REDDITIZI E TAGLIATO I COSTI. ORA SBARCA IN RUSSIA DOPO AVER MOLLATO GUATEMALA, COLOMBIA E PANAMA

 

Gianluca Baldini per la Verità

 

philippe donnet gabriele galateri di genola alberto minali

Ormai mancano pochi giorni al 21 novembre, data della presentazione del piano industriale 2019-2021 delle Generali. Si tratterà sicuramente di un altro colpo di coda da parte di Philippe Donnet, l' uomo che saputo rafforzare ancora di più il lato assicurativo del Leone di Trieste con quello altrettanto importante del risparmio gestito.

 

Del resto, da quando nel marzo 2016 è diventato amministratore delegato del primo gruppo assicurativo italiano (dopo esserne entrato ad ottobre 2013 come country manager e amministratore delegato di Generali Italia), di acqua sotto i ponti ne è passata.

 

Donnet, nel piano industriale che si sta per concludere, quello che va dal 2016 al 2018, è riuscito ad abbassare i costi e migliorare la redditività del Leone di Trieste.

 

I tre obiettivi finanziari prefissati dal piano sono stati raggiunti o lo stanno per essere.

philippe donnet gabriele galateri di genola

Philippe Donnet è riuscito a portare la generazione di cassa totale vicina ai 7 miliardi di euro, con un monte dividendi cumulati vicino ai 5 miliardi di euro. È riuscito inoltre a portare l' indice di redditività del capitale al 12,5%: il merito è tutto del piano di cessioni che ha permesso alle Generali di focalizzarsi maggiormente sui business ritenuti più redditizi.

 

Sin dal suo arrivo, la «ricetta» di Donnet è sempre stata prima di tutto quella della razionalizzazione delle risorse attraverso l' ottimizzazione della presenza geografica e il taglio di tutti i costi non necessari per tenere in piedi la macchina organizzativa.

 

In tema di cessioni, il gruppo ha proceduto alla chiusura del business in Guatemala, Colombia e Panama oltre a quelli di Generali Netherland e PanEurope, Generali Link, Generali Leben (in Germania) e Generali Worldwide, tutte divisioni ritenute non troppo profittevoli. Ma non ci sono stati solo tagli. Allo stesso tempo il Leone ha da poco annunciato lo sbarco in Russia, Paese che Donnet ritiene ad alta profittabilità.

philippe donnet

Tutto questo ha permesso di arrivare in anticipo di circa un anno a un traguardo importante. A fine 2017 il gruppo è riuscito a ridurre costi per 200 milioni di euro.

 

Una razionalizzazione che ha avuto un effetto molto positivo per gli azionisti. Tra il 2014 e il 2017 il rapporto tra il prezzo delle azioni e i dividenti pagati si è sempre mostrato in crescita. Nel 2014 era a quota 3,53% mentre nel 2017 era a quota 5,59%.

A maggio 2017, poi, c' è stato un altro punto di svolta per il Leone. L' ad ha annunciato la nuova strategia del gruppo dedicata al risparmio gestito.

 

D' altronde non è un segreto che il mondo assicurativo vada sempre più a braccetto con il settore finanziario e Donnet non ha voluto perdere un' occasione ghiotta per premere l' acceleratore su un' importante opportunità per realizzare ricavi.

Per questo le Generali stanno puntando entro il 2020 ad avere 500 miliardi di asset gestiti da parte dei clienti, un flusso di risparmi che dovrebbe portare la divisione di asset management del gruppo a quota 300 milioni di euro di ricavi e 150 milioni di utile netto.

 

philippe donnet

Nella visione di Donnet, tutto questo sarà possibile proponendo alla clientela la maggiore piattaforma di vendita disponibile in Italia con oltre 4.000 fondi comuni e altri prodotti di investimento. Il manager, durante la presentazione della linea da seguire legata al risparmio gestito era stato molto chiaro. «In precedenza non avevamo una vera strategia per l' asset management, ora sì. Il gruppo è solido su tre gambe: il ramo Vita, il Danni e la gestione dei capitali», ha sottolineato l' amministratore delegato del Leone.

 

Punto cardine di questa strategia sarà valorizzare la grande esperienza di Generali nella gestione di asset assicurativi, attraverso la creazione di un Insurance solutions team capace di offrire servizi su misura di gestione e consulenza per investitori.

 

ASSICURAZIONI GENERALI

Tutto questo porterà entro il 2020 a una riduzione significativa del rapporto tra costi e ricavi anche per quanto riguarda la divisione asset management: in questo caso Donnet spera che il rapporto tra spese e fatturato possa scendere oggi almeno del 16% fino ad arrivare a una riduzione ulteriore del 55% entro il 2020.

La cura di Donnet sta dunque funzionando. La prova arriva dai conti dei primi 9 mesi del 2018. Il Leone di Trieste.

 

Il gruppo da oltre 70.000 dipendenti ha chiuso il periodo con un utile netto di 1,855 miliardi di euro, in crescita del 26,8%. Il risultato operativo si è attestato a 3,607 miliardi (+3,9%) con il contributo di tutte le divisioni. Buono il risultato operativo Vita (in crescita del 3,3%) e quello del ramo Danni (+2,1%).

 

ASSICURAZIONI GENERALI

A Piazza Affari, intanto, la strategia del manager francese piace, eccome. Nel marzo del 2016, quando è diventato ad, il titolo viaggiava intorno ai 13 euro. Oggi, a due anni di distanza, il titolo è a quota 14,3 euro. Nonostante le ultime settimane di volatilità su Piazza Affari.

 

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA