carlo messina giovanni bazoli

LE BORSE PARTONO CONTRASTATE (MILANO +0,3%) - INTESA CAMBIA LA GOVERNANCE MA TIENE LE POLTRONE: PER BAZOLI LA PRESIDENZA 'ONORARIA'? - IL DELFINO DI SCARONI, ALVERÀ, LASCIA L'ENI - GUARINIELLO INDAGA L'AMMINISTRATORE DI POSTE ITALIANE CAIO

BORSA: AVVIO CONTRASTATO PER EUROPA, A MILANO OCCHI PUNTATI SU MPS (+4%)

MARTIN WINTERKORN jpegMARTIN WINTERKORN jpeg

Radiocor - Borse europee in cerca di direzione all'indomani delle parole rassicuranti pronunciate dal numero uno della Banca centrale europea, Mario Draghi, che ha ribadito che la manovra di quantitatve easing andra' avanti oltre il settembre 2016 se sara' necessario. Gli occhi degli investitori sono ancora rivolti verso Volkswagen, dopo lo scandalo emerso i giorni scorsi negli States sulle emissioni di gas. Il gruppo, oltre le multe delle autorita', rischia class action per 50 miliardi di dollari. Le azioni, comunque, continuano a rialzare la testa (+2,3% il titolo a Francoforte), complici le dimissioni di ieri dell'ad, Martin Winterkorn.

 

NOMURA NOMURA

Cosi' sulle prime battute anche Francoforte va su dello 0,23%, mentre Milano, e Madrid oscillano sulla parita', Parigi va giu' dello 0,11%. A Piazza Affari Mps catalizza l'attenzione dopo che nella tarda serata di ieri i vertici della banca hanno annunciato di avere raggiunto un accordo co n Nomura per chiudere anticipatamente il derivato denominato Alexandria. Le condizioni sono migliori di quelle sperate dal mercato e cosi' le azioni volano di oltre il 4%. Sono invece contrastati i titoli delle banche. Telecom Italia oscilla attorno alla parita', nel giorno del cda che si tiene in Brasile. Sul fronte dei cambi l'euro passa di mano a 1,12 dollari (ieri 1,1156) e 134,36 yen (134,74), mentre il dollaro-yen si attesta a 119,9 (120,3). Il petrolio (wti contratto con scadenza novembre) tratta a 44,95 dollari al barile, in rialzo dello 0,45%.

IL MANDATE AGREEMENT DI MPS A NOMURA jpegIL MANDATE AGREEMENT DI MPS A NOMURA jpeg

 

 

1.    L’USCITA DALL’ENI DI ALVERÀ, L’EX DELFINO DI SCARONI

Da il “Corriere della Sera”

 

(s.agn.) Ieri pomeriggio Marco Alverà, nella sua veste di Chief Retail Market Gas & Power Officer del gruppo Eni (in sostanza capo del settore vendita del gas alla clientela) era tranquillamente nel suo ufficio di Metanopoli. Ma le dimissioni dal Cane a sei zampe, anche se non ancora rese note all’esterno, non sono più un segreto per il gruppo di vertice del gruppo Eni. 

 

marco alveramarco alvera

Quarant’anni compiuti lo scorso agosto, per il giovane manager con formazione da banchiere d’affari (ha iniziato la sua carriera nel 1996 lavorando a Londra per la Goldman Sachs nel settore merger and acquisitions) si starebbe profilando comunque un altro incarico di rilievo in un grande gruppo. Per «Lettera 43» si parlerebbe di Finmeccanica, ma non ci sono al momento conferme. 

 

Arrivato all’Enel prima, e all’Eni poi, sulla scia di Paolo Scaroni, Alverà ha gestito in questi anni affari delicati e mercati importanti, come quello russo per un certo periodo, e il settore trading dal 2010. Da ultimo, malgrado i buoni rapporti con il Ceo Claudio Descalzi, gli è stato affidato il mercato retail del gas. Un abito forse troppo stretto, soprattutto se si considerano le indiscrezioni di mercato delle ultime settimane, secondo le quali l’Eni starebbe riflettendo sulla sorte del comparto retail del gas, cullando tra l’altro il progetto di cederlo, magari pezzo a pezzo alle utilities e alle ex municipalizzate del settore, grandi e meno grandi. 


2.    INTESA SANPAOLO, IL NODO DEL PRESIDENTE
Da “la Stampa”
 

Si avvicina il tagliando alla governance di Intesa Sanpaolo e il tema della futura presidenza prende piede. Mentre appare scontata la conferma alla guida della banca dell’ad Carlo Messina, forte dell’endorsement dei soci torinesi (Compagnia di San Paolo) e milanesi (Fondazione Cariplo), gli addetti ai lavori cominciano a interrogarsi sul nome del prossimo presidente. 

BAZOLI BAZOLI

 

E una prima domanda è stata posta al presidente della Fondazione Cariplo, Giuseppe Guzzetti, al quale è stato chiesto se col passaggio dal duale al monistico sarà riservata la presidenza onoraria al padre fondatore della superbanca, Giovanni Bazoli. «È il presidente (del consiglio di sorveglianza, ndr) in carica, quella del presidente onorario, mi par di capire, ve la siete inventata voi», ha tagliato corto. «Si parla di una cosa che non esiste, non vedo perché rispondere a questa domanda». Tra i potenziali candidati alla poltrona di presidente di Intesa al momento ci sarebbe solo Gian Maria Gros-Pietro, attuale numero uno del consiglio di gestione.

 

3.    POSTE ITALIANE, GUARINIELLO INDAGA L’AD CAIO
Da “la Stampa”

 
Carenze nel documento di valutazione del rischio per i lavoratori degli uffici postali. Il pm di Torino Raffaele Guariniello ha indagato per violazione delle leggi sulla sicurezza sul lavoro l’amministratore di Poste Italiane, Francesco Caio. L’indagine ha preso il via dopo un sopralluogo in un ufficio torinese. Gli incaricati dell’Asl hanno giudicato il documento troppo generico. 

Raffaele GuarinielloRaffaele Guariniello

Sono stati concessi 90 giorni di tempo per adempiere alle prescrizioni impartite. Le carenze riguarderebbero soprattutto rischi strutturali e impiantistici e le misure per lo «stress lavoro correlato». Caio è indagato in qualità di datore di lavoro. Poste Italiane sottolinea in una nota come, in questi casi, la contestazione si può estinguere con l’adempimento alla prescrizione e il pagamento di un’ammenda.
[p. ita.]

 
4.    DEEZER PORTA IN BORSA LA MUSICA VIA INTERNET
Da “la Stampa”

 
Deezer scalda i motori per la Borsa. Il colosso francese della musica in streaming, oltre 6 milioni di abbonati, è pronto alla quotazione sul listino parigino. L’obiettivo: crescere per rilanciare la sfida a Spotify, il servizio svedese da 75 milioni di utenti, che nel corso del 2015 ha rastrellato almeno 500 milioni di euro dagli investitori privati. Deezer per ora non ha svelato quanto pensa di raccogliere con la quotazione. 

francesco caiofrancesco caio

Secondo gli analisti la compagnia, presente in 180 Paesi, sarebbe stata valutata un miliardo di euro. I piani di sviluppo della società guidata da Hans-Holger Albrecht prevedono di arrivare a 750 milioni di ricavi entro il 2018. Un obiettivo ambizioso visto che, nel 2014, il fatturato s’è fermato a 142 milioni e quest’anno dovrebbe salire del 35 per cento.

 

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