PIAZZA AFFARI IN RIALZO (+2%) - PROFUMO DI BRONTOS: LA DIFESA CHIEDE DI NUOVO DI TRASFERIRE IL PROCESSO DA MILANO - ISTAT: PIL IN CALO (-1,5%), DISOCCUPAZIONE IN AUMENTO (9,5%) - SEGNALI DI CRISI: ARRIVA IL FONDO PER DARE CIBO AI POVERI - LA GERMANIA OFFRE BUND SENZA INTERESSI E RIBADISCE IL NO AGLI EUROBOND (TE CREDO) - FITCH SEGA IL GIAPPONE - UNIPOL-FONSAI CONVOCATE DALL’ISVAP - LA CINA SI COMPRA I CINEMA USA - DOPO LA MORTE DI WICKY HASSAN, MISS SIXTY VENDUTA AGLI ASIATICI…


1 - BORSA, MILANO IN FORTE RIALZO (+2%): BENE BANCHE, VOLA PREMAFIN
(LaPresse) - Procede in forte rialzo la Borsa di Milano nel primo pomeriggio di scambi, con il Ftse Mib che avanza del 2,05% a 13.278,55 punti e il Ftse All-Share che mostra un incremento del 2,06% a 14.247,59 punti. Tra i bancari arretra Banco Popolare (-2,61%) dopo il balzo di ieri, mentre salgono Mps (+5%), Intesa Sanpaolo (+1,56%) e Unicredit (+1,86%). Brillanti anche Stm (+6,1%), Impregilo (+3,6%), Exor (+3,28%), Fiat (+3,09%), Telecom Italia (+2,01%) ed Eni (+2,08%). Fuori dal paniere principale nella galassia Ligresti volano Fonsai (+5,59%) e soprattutto Premafin (+18,78%). Bene anche Unipol (+3,27%).

2 - PIL: ISTAT, -1,5% 2012, +0,5% 2013; GIOVANNINI, 2012 MOLTO DIFFICILE
Radiocor - Il Pil si contrarra' quest'anno dell'1,5% per tornare a crescere dello 0,5% nel 2013 trainato dalla crescita delle esportazioni (+4,0%). Sono le previsioni dell'Istat sintetizzate dal presidente Enrico Giovannini durante la presentazione del Rapporto 2012. Quest'anno, secondo l'Istat, i consumi delle famiglie e, soprattutto, gli investimenti subiranno forti riduzioni (-2,1% e -5,7% rispettivamente), mentre la domanda estera netta fornira' un contributo positivo grazie all'aumento delle esportazioni (1,2%) e alla forte caduta delle importazioni (-4,8%).

La prevista riduzione dell'occupazione (associata ad un aumento della disoccupazione) e la contenuta dinamica retributiva contribuiranno all'ulteriore contrazione del reddito reale delle famiglie in presenza di un'inflazione ancora elevata. 'Il 2011 ha obbligato, in modo traumatico, il Paese comprendere appieno la gravita' della situazione, a scoprirsi effettivamente piu' vulnerabile di quanto pensava e a mettere mano a numerose questioni irrisolte, con una accelerazione dei processi decisionali che ha pochi precedenti', ha sottolineato, presentando il Rapporto 2012, il presidente dell'Ista t, secondo il quale 'il 2012 sara' ricordato come un anno molto difficile sul piano economico e sociale'.

3 - ISTAT: DISOCCUPAZIONE SALE A 9,5% IN 2012, A 9,6% 2013
(ANSA) - Il tasso di disoccupazione raggiungerà in Italia il 9,5% nel 2012 (dall'8,4% del 2011), salendo ulteriormente al 9,6% nel 2013. E' la previsione contenuta nelle 'Prospettive per l'economia italiana 2012-2013' dell'Istat.

4 - ISTAT: CONSUMATORI, DATI CONFERMANO STANGATE PER FAMIGLIE
(ANSA) - "L'Istat conferma ciò che Adusbef e Federconsumatori denunciano da molti mesi: retribuzioni ferme, perdita del potere di acquisto di salari,stipendi e pensioni, gravissimi iniquità sociali, evasione fiscale insopportabile, pressione fiscale arrivata ai limiti della decenza, con il tributo Imu, che darà il colpo di grazia, mentre banchieri ed assicuratori festeggiano l'esenzione Imu sulle fondazioni bancarie e le ricche trimestrali con utili derivanti da 270,8 miliardi di prestiti triennali della BCE al tasso dell'1%". E' quanto afferma una nota congiunta di Adusbef e Federconsumatori a commento dei dati diffusi dal rapporto Istat.

"Per riattivare la speranza il Governo - si legge ancora nella nota a firma dei presidenti delle due organizzazioni, Elio Lannutti e Rosario Trefiletti - invece di approvare provvedimenti urgenti di ripristino delle commissioni bancarie,o di sanatorie per l'abuso del diritto dei banchieri che hanno sottratto al fisco 3,3 miliardi di euro, ha l'obbligo di reagire al deterioramento delle condizioni creditizie, di rifiuto o di revoca degli affidamenti con un preavviso di 24 ore, ad aziende e famiglie stremate dalla crisi, rivedendo con effetto immediato l'esenzione Imu offerta alle Fondazioni bancarie, per non far gravare il peso delle tasse ancora una volta sui soliti noti, compresi i terremotati e le case inagibili".

5 - SVILUPPO: BOZZA; ARRIVA FONDO PER ALIMENTI A POVERI
(ANSA) - La crisi è pesante e per questo e arriva un "Fondo per la distribuzione di derrate alimentari alle persone indigenti". E' quanto prevede la 'bozza' del dl Sviluppo. "Le derrate alimentari sono distribuite agli indigenti medianti organizzazioni caritatevoli", si legge nel testo.

6 - GERMANIA: CEDOLA ZERO PER I NUOVI BOND DUE ANNI IN ASTA DOMANI
Radiocor - La Bundesbank ha annunciato che domani emettera' 5 miliardi di euro in obbligazioni a due anni (Schatz) con cedola dello zero per cento . I risultati saranno pubblicati poco dopo le 11 ora italiana.

7 - BERLINO, SU EUROBOND NON ISOLATI, SPAGNA VICINA A NOI
(ANSA) - E' un "errore" ritenere che la Germania sia sola sugli eurobond, il governo spagnolo condivide ad esempio l'opinione tedesca: lo ha detto una fonte diplomatica a Belrino, in vista del vertice informale di domani. La fonte ha citato un incontro bilaterale fra Angela Merkel e il suo omologo spagnolo, a margine dle vertice Nato. "Madrid vuole andare avanti nelle riforme strutturali in modo coerente e fino in fondo", ha detto la fonte.

8 - OCSE: PADOAN,CI SONO GIA' CONDIZIONI PER ALCUNI EUROBOND
(ANSA) - La mutualizzazione del debito nella zona euro non è per l'immediato ma ci sono già le condizioni per alcuni tipi di eurobond, come i project bond: lo ha detto il capo economista dell'Ocse, Pier Carlo Padoan, a margine della presentazione dell'economic outlook 2012 a Parigi. Nell'eurozona, ha aggiunto, la "prospettiva dev'essere quella di una totale integrazione fiscale, che passa anche attraverso gli eurobond".

9 - GIAPPONE: FITCH ABBASSA DI DUE GRADINI RATING AD A+
Radiocor - Fitch ha abbassato di due gradini il rating sul debito di lungo termine del Giappone, da AA- ad A+, a causa dell'importante debito p ubblico del paese, pari a oltre due volte il Prodotto interno lordo. L'outlook e' negativo.

10 - GRECIA: LAGARDE, FMI DEVE CONSIDERARE TUTTE LE OPZIONI
Radiocor - Il Fondo monetario internazionale deve considerare tutte le opzioni sulla Grecia. E' quanto ha dichiarato Christine Lagarde, numero uno del Fmi, in occasione della presentazione del rapporto annuale sull'economia britannica. Il Fondo si aspetta che il governo greco approvi il programma esistente e implementi il programma di salvataggio.

UNICREDIT: BRONTOS; DIFESE CHIEDONO TRASFERIMENTO PROCESSO
(ANSA) - Trasferire il procedimento o a Roma o a Bologna o a Verona. E' questa l'eccezione riproposta oggi nel corso dell'udienza preliminare davanti al gup di Milano, Laura Marchiondelli, per il caso Brontos, che vede tra gli imputati Alessandro Profumo, ex ad di Unicredit, e altre 19 persone, tra cui tre manager di Barclays, accusate di una presunta maxifrode fiscale da 245 milioni di euro che sarebbe stata realizzata attraverso operazioni di finanza strutturata.

L'eccezione, che era già stata presentata nel corso delle indagini preliminari davanti al Tribunale del Riesame, è stata di nuovo proposta in aula al giudice e in sostanza si riferisce al fatto che i tre istituti di credito coinvolti nella vicenda e cioé Unicredit Banca, Unicredit Corporate Banking e Unicredit Banca di Roma, hanno la sede legale rispettivamente a Bologna, a Verona e nella capitale. Per questo, secondo i legali degli imputati, in gran parte manager ed ex manager della stessa Unicredit, Milano non è competente. In aula le difese stanno illustrando al gup altre eccezioni ed è già stata fissata un' altra udienza per il prossimo 29 maggio.

11 - UNIPOL-FONSAI: GIORNATA VORTICOSA, SOCIETA' CONVOCATE DALL'ISVAP
Radiocor - Un'altra giornata di appuntamenti vorticosi per l'operazione d'integrazione tra Unipol e il gruppo Fonsai. In mattinata la risposta della Consob al quesito sull'esenzione dall'opa sembra aver riaperto i giochi. La richiesta della Consob di rinunciare alla manleva sui consiglieri e azionisti di Premafin e all'esercizio del diritto di recesso, due condizioni del contratto tra Unipol e Premafin, sembra offrire alle due parti la possibilita' di sfilarsi dal contratto originario. Maggiori chiarimenti sono attesi dalla pubblicazione delle motivazioni alla base della risposta della Consob, pubblicazione che potrebbe venire a breve.

All'approfondimento delle motivazioni della Consob, Unipol lega eventuali decisioni sul progetto. Nella nota diffusa stamane si legge infatti che il gruppo Unipol 'formulera' le proprie valutazioni ed assumera' eventuali opportune deliberazioni sul progetto di integrazione una volta rese note le considerazioni della Commissione sottostanti la comunicazione ricevuta in data odierna'. Intanto, in giornata, sono state convocate dall'Isvap Premafin e Fonsai per fare il punto sulla situazione. E sempre oggi, nel tardo pomeriggi o, si riunira' il consiglio di amministrazione di Premafin, originariamente previsto per ieri per l'esame dei concambi e una valutazione dello stato dell'arte.

12 - I CINESI COMPRANO I CINEMA USA
Dal "Corriere della Sera" - Diventa cinese la prima catena americana di cinema. La conglomerata Dalian Wanda ha acquistato per 2,6 miliardi di dollari la Amc Entertainment, diventando così il primo operatore del settore negli Usa. Si tratta della maggiore acquisizione effettuata all'estero da una compagnia privata cinese.

13 - ENERGIE E MISS SIXTY PASSANO AL FONDO ASIATICO
Dal "Corriere della Sera" - Moda italiana, passione asiatica. Passa di mano Sixty, il gruppo fondato nel 1989 da Wicky Hassan e Renato Rossi e noto nel mondo del «fashion» soprattutto per i marchi di jeans come Miss Sixty ed Energie. A comprare è la società d'investimento asiatica, con sedi a Singapore e Shanghai, Crescent HydePark

14 - RISCOSSA ANTI EBA DI BANCO E UBI, PREMIO IN BORSA
F.Mas. per il "Corriere della Sera" - «Se non avessi avuto tra i piedi l'Eba avrei fatto più impieghi, il margine d'interesse sarebbe più alto e i risultati sarebbero migliori». Pierfrancesco Saviotti, consigliere delegato del Banco Popolare, presentando i conti trimestrali pochi giorni fa non le aveva mandate a dire, all'autorità bancaria europea guidata dall'italiano Andrea Enria.

La richiesta di capitale supplementare «temporaneo» per la crisi dei titoli di Stato - da calcolare ai valori di mercato - aveva fortemente penalizzato gli istituti che li hanno sottoscritti. E le banche più grandi - cinque in Italia, Intesa Sanpaolo, Unicredit, Mps, Banco Popolare e Ubi - hanno dovuto cercare più capitali presso i soci (Unicredit) o nelle pieghe dei loro bilanci, per arrivare al 9% di patrimonio di base (Core Tier 1) richiesto dall'Eba. Una richiesta che i banchieri hanno sempre considerato una forzatura e soprattutto una misura che aggravava le difficoltà determinate dalla crisi.

Adesso la Banca d'Italia ha dato l'ok sia al Banco Popolare sia a Ubi Banca ad utilizzare nuovi modelli di computo del patrimonio (cosiddetti modelli avanzati di Basilea 2): si tratta di strumenti che mettono meglio a fuoco i rischi di credito, con conseguente minore necessità di accantonamenti. In questo modo le banche non dovranno chiedere soldi ai soci né dovranno ricorrere alla conversione dei bond già emessi. Con queste nuove valutazioni, il Banco Popolare è arrivato a un Core Tier 1 di a 9,4%, un aumento di 200 punti base, meglio delle stime degli analisti; Ubi Banca è arrivata al 9,86% (+85 punti base contro una stima degli analisti di 70-75).

La Borsa ha subito premiato gli istituti: la Popolare veronese è letteralmente volata, con +19% a 1,03 euro, spinta dai giudizi positivi degli analisti. E ha trascinato con sé anche la Popolare bresciano-bergamasca, che ha fatto +9% a 2,33 euro prima della comunicazione dell'ok dell'Eba, arrivata a Borsa chiusa. Si vedrà oggi se il titolo avrà ancora margini di crescita. Ora mancano le decisioni sull'ultima grande banca rimasta sotto osservazione: il Montepaschi.

15 - LA FIAMMATA SU FIAT E LE VOCI SUL 100% DI CHRYSLER
R. Po. per il "Corriere della Sera" - Qualcuno ha tirato in ballo un rapporto di Bernstein, che in effetti promuove il titolo ad outperform: ma ipotizza anche un'imminente salita al 100% di Chrysler, mossa già esclusa per quest'anno da Sergio Marchionne e definita comunque «di sicuro rischiosa» dallo stesso report. Qualcuno, per spiegare l'improvvisa fiammata di Fiat, ha puntato invece sulle voci di incentivi in arrivo: ma alle pressioni dei concessionari, dell'indotto, delle case estere il governo ha fin qui risposto no, non ci sarà «nessun intervento specifico» (Corrado Passera, ministro dell'Industria, l'ultima volta giovedì scorso).

È vero che la frase contiene quell'aggettivo, «specifico», che lascia spazio a interpretazioni di vario tipo. La realtà è però che, ieri, è stata l'intera Europa dell'auto a partire a razzo e a chiudere con rialzi dimenticati da tempo. A spingere più di tutti, proprio i titoli delle case maggiormente penalizzate dalla crisi che affonda le vendite in mezzo continente (Italia e Spagna in testa, ma neppure la Francia se la passa granché bene). Su oltre il 4% Renault e Peugeot, per dire.

E su del doppio Fiat: +8,6%, record della giornata nell'eurocircuito (che al termine ha «limato» la media di settore all'1,4%). Spiegazioni? Tutte valide. Alla fine però, al di là del classico gioco delle voci, come spesso accade a prevalere è stata la più semplice e banale. Sono mesi, che sull'auto le Borse picchiano duro. Un po' troppo, forse, in alcuni casi. Così alcune banche d'investimento hanno deciso di ritoccare i giudizi. E recupero è stato. Almeno ieri.

 

 

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