PIAZZA AFFARI SOPRA LA PARITÀ (+0,3%) - LO SPREAD CALA A 253 - SQUINZI: IL GOVERNO PERDE TEMPO IN INUTILI POLEMICHE

1 - SPREAD BTP CALA A 253 PUNTI BASE
(ANSA) - Lo spread tra il Btp e il Bund tedesco scende a 253 punti base col tasso sul decennale al 4,08%. In calo a 284 punti base il differenziale della Spagna, col rendimento dei Bonos al 4,40%.

2 - BORSA: LIMA IL RIALZO (+0,33%) CON FIAT E PIRELLI
(AGI) - Piazza Affari lima i guadagni a meta' seduta, con l'indice Ftse Mib che segna un +0,33% a 17.114 punti, mentre l'All Share guadagna lo 0,34%. A pesare sul listino l'andamento di alcuni titoli come Fiat (-2,77%, dopo un avvio positivo) e Pirelli (-1,96%, dopo la sospensione di ieri, gli investitori sono in attesa di comunicazioni riguardo all'accordo per la cessione della partnership tra Tronchetti e i Malacalza). Fuori dal Ftse Mib, vira in negativo anche Camfin (-2,16%). In deciso calo anche Prysmian (-1,96%). Ancora molto bene St (+3,97%) sulle aspettative dell'ad riguardo gli ordini.

Contrastate le banche, con Bpm (+2,87%) e Banco popolare (-0,44%). Mps (+1,27%) e Intesa sp (+0,77%). Bene Generali (+1,05%) dopo l'annuncio del completamento dell'accordo per la cessione alla francese Scor delle attivita' riassicurative negli Stati Uniti.

3 - GOVERNO: SQUINZI, SI PERDE TEMPO IN INUTILI POLEMICHE
Radiocor - 'Abbiamo dato la fiducia al Governo Letta, pensiamo di aver fatto bene, anche se tutti i giorni vediamo che si perde tempo in inutili polemiche '. Cosi' il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi dal palco dell'assemblea Assocalzaturifici. Il presidente dell'associazione degli industriali ha inoltre dichiarato: 'Serve stabilita' e governabilita', abbiamo bisogno di un Governo che sappia che crescere si puo' e si deve e non che sia soggetto a continue fluttuazioni'.

4 - INDESIT: VARA PIANO RIASSETTO, IN ITALIA SOLO PRODUZIONE TOP
(ANSA) - Piano di "salvaguardia e razionalizzazione dell'assetto in Italia" per Indesit Company che, per rispondere alla difficile situazione di mercato, punta a concentrare nei tre poli italiani le produzioni top ad alto contenuto di innovazione e tecnologia, ed a portare invece in Polonia e Turchia "le produzioni italiane non più sostenibili". Il piano prevede investimenti per 70 milioni. E coinvolgerà tra dirigenti, impiegati ed operai circa 1.400 persone per le quali il gruppo di Fabriano, che ha aperto oggi il confronto con i sindacati, punta a soluzioni morbide con il ricorso agli ammortizzatori sociali.

5 - BENZINA: PITRUZZELLA, CARTELLO NON C'E' O E' BEN NASCOSTO
(ANSA) - Nel settore della distribuzione dei carburanti 'un cartello ''non c'é, non è emerso non solo dalle indagini fatte da noi ma neanche da quelle dei nostri partner europei". Lo afferma il presidente dell'Antitrust, Giovanni Pitruzzella, in un'audizione alla Commissione Attività produttive della Camera. Il cartello, ribadisce, "non è stato mai trovato: o non c'é o sono bravissimi a nasconderlo". Quanto al prezzo della benzina, Pitruzzella lancia l'idea di una app o di un sito gestito dal ministero dello Sviluppo economico "con lo scopo di dare un'informazione puntuale su quali sono i prezzi in ciascuna area geografica" per facilitare il consumatore nella ricerca del prezzo più conveniente.

6 - PORSCHE: EX MANAGER HAERTER CONDANNATO A PAGARE 630 ML EURO
(ANSA) - L'ex capo finanziario della Porsche Holger Haerter è stato condannato al pagamento di una sanzione di 630 mila euro dal tribunale regionale di Stoccarda. Haerter é accusato di frode. Nell'ambito della tentativo di scalata del colosso tedesco Volkswagen, Haerter avrebbe fornito infatti false informazioni alla banca francese BNP. Il legale dell'ex manager del gruppo automobilistico (licenziato da POrsche nel 2009) ha annunciato di voler ricorrere in appello contro la decisione dei giudici.

7 - LAVORO: IDRAULICI E PARRUCCHIERI INTROVABILI PER AZIENDE
(ANSA) - Idraulici e parrucchieri, sono i mestieri più ricercati, quelli che sul mercato dei desideri delle imprese artigiane, vanno letteralmente a ruba. Lo indica uno studio della Cna su dati Excelsior. Nonostante una disoccupazione giovanile alle stelle, le aziende continuano a fare fatica a trovare ciò che cercano. Nel 2012 le imprese artigiane avevano programmato 58.302 assunzioni. Di queste, 12.710 (cioé il 21,8%), sono risultate di difficile reperimento con un tempo medio di ricerca di 170 giorni, quasi sei mesi.

Tecnici esperti in elettronica, designer industriali, ma anche idraulici, meccanici, muratori e parrucchieri sono le figure professionali che le imprese faticano di più a reperire. Una difficoltà imputabile nel 9,1% dei casi al ridotto numero dei candidati ma nel 12,7% a una inadeguata preparazione di chi cerca lavoro. Rispetto alla media, i profili più difficili da trovare secondo un'elaborazione della Cna vedono al primo posto i tecnici elettronici (per il 52,5% di difficile reperimento), quindi i disegnatori industriali (40,7%);

idraulici e posatori di tubazioni idrauliche (38,6%); attrezzisti di macchine utensili (41,7%); meccanici artigianali (44,0%); muratori in cemento armato (48,2%); fabbri (45,2%. Ma in termini assoluti la figura in assoluto più desiderata dalle imprese artigiane è l'idraulico: sul totale complessivo delle competenze "introvabili", l'11% appartiene a questo profilo. Acconciatori ed estetiste sono anche loro introvabili sul mercato: nel 2012 hanno rappresentano insieme circa l'8% delle figure professionali difficili da trovare.

8 - STALLO IN COMPAGNIA SUL DOPO GROS-PIETRO
Da "Il Sole 24 Ore" - Ufficio complicazione cose semplici alla Compagnia di San Paolo. Rassicurato sul fatto che Sergio Chiamparino almeno per ora resta al timone, ieri il consiglio generale della Fondazione si è impantanato quando ha iniziato a discutere del successore di Gian Maria Gros-Pietro, neo presidente del Cdg di Intesa Sanpaolo, nel comitato di gestione.

Anche in ossequio alle quote rosa sembrava fatta per Franca Fagioli, direttore Oncoematologia dell'ospedale Regina Margherita di Torino, ma l'organo si è spaccato quando il consigliere Pietro Rossi ha proposto Enrico Filippi, ex presidente di Banca Crt: tre voti, due ballottaggi e quorum più bassi non sono bastati a quagliare su un nome. Seduta sospesa fino a lunedì prossimo, nella speranza che intanto Chiamparino non abbia perso l'allenamento e trovi la via per la più classica delle mediazioni politiche. (Ma.Fe.)

9 - I PICCOLI SOCI CHIEDONO IL FALLIMENTO DI SEAT
Da "Il Sole 24 Ore" - Quando manca poco meno di un mese al termine ultimo per presentazione al Tribunale di Torino della proposta di concordato preventivo, i piccoli azionisti danneggiati dalla vicenda di Seat Pagine Gialle, tornano a far sentire la propria voce. In un atto stragiudiziale diretto alla sezione fallimentare del tribunale civile di Torino che dovrà decidere sulla richiesta di concordato, i piccoli risparmiatori, rappresentati dagli avvocati Ugo e Nicola Scuro, hanno invocato la dichiarazione di fallimento della società «per le condizioni di dissesto» indotte dalle «operazioni straordinarie e dalla gestione»

I soci di minoranza chiedono di approfondire, in Italia e all'estero, le «operazioni straordinarie, le modalità di acquisizione dei finanziamenti, il rapporto originario e successivo con Lighthouse, le mancate contribuzioni fiscali e previdenziali, la dissipazione delle risorse». (R.Fi)

10 - IL FARMACO ALLA CANNABIS FA BENE A GW PHARMA
Da "Il Sole 24 Ore" - Il mese scorso in Italia è stato ufficialmente approvato l'uso del Sativex, farmaco per la cura del dolore nei malati di sclerosi multipla e tumore a base di cannabis. Il lancio sul mercato, previsto per settembre, viene indicato come evento chiave del 2013 per l'azienda che lo produce, la Gw Pharmaceuticals, che ieri ha pubblicato i conti.

Il core business dell'azienda, una small-cap quotata all'Aim di Londra e da poche settimane anche a Wall Street, è proprio lo sviluppo e la commercializzazione di farmaci derivati della cannabis la cui sperimentazione sta prendendo piede in vari Paesi in tutto il mondo. Il lancio del Sativex in Italia è promettente perché gli è stata assegnata la classe H ad alta rimborsabilità da parte del Sistema sanitario nazionale. Il titolo ha chiuso a 0,48 sterline per azione. Il prezzo obiettivo del consensus degli analisti di S&P Capital IQ è di 1,28 che vale un potenziale rialzo del 166 per cento. (A.F.D.)

11 - QUOTE BANKITALIA, LO SFOGO DI BERNESCHI: TROPPO LENTI
G.Str. per il "Corriere della Sera" - «Banca Carige ha scelto come alternativa all'aumento di capitale le dismissioni. In questa situazione la gente dove li prende i soldi? Va a rubare? Le dismissioni saranno sufficienti. Il problema non siamo noi, è l'Italia». Così il presidente di Banca Carige Giovanni Berneschi, sul piano di rafforzamento da 800 milioni che prevede la dismissione di diversi asset tra cui il ramo assicurativo, la società di gestione del risparmio e le quote in Autostrada dei Fiori.

«Stiamo lavorando per fare in modo che le dismissioni individuate da Banca Carige siano sufficienti, se non lo saranno, residuerà una parte molto marginale di aumento di capitale», ha spiegato il direttore generale Ennio La Monica. «Il processo - ha aggiunto - sta andando avanti nei tempi previsti: entro giugno ci sarà la data per la vendita delle compagnie assicurative e per la Sgr, vanno avanti i contatti per la parte autostradale, sono interessati sia gruppi italiani sia stranieri».

I vertici della banca sono poi intervenuti su un altro argomento all'«ordine del giorno»: la valorizzazione delle quote in Banca d'Italia. «Affinché lo Stato si ricompri le nostre quote, qualcosa si muove, ma con una lentezza esasperante da spararsi, troppo lento il processo, troppa burocrazia», ha commentato Berneschi. Che, ieri, in generale non ha lesinato previsioni fosche: «Le campane dell'economia italiana suonano a morto». E ancora: «Sono molto preoccupato, in Italia se va avanti così fra un po' di tempo avremo dei gravi problemi sociali. Siamo diventati un Paese del Terzo Mondo; dico la verità: se dovessi ricominciare da capo andrei nello Zaire».

12 - FRANCO TOSI IN PRE-CONCORDATO. CON DUE ACQUIRENTI ALL'ORIZZONTE
F.Mas. per il "Corriere della Sera" - È un marchio storico dell'industria italiana, produttore di turbine fin dal 1881: ma ora per la Franco Tosi di Legnano, in crisi da mesi e schiacciata da un debito di 49 milioni nei confronti del Fisco e di altri 28 con le banche (soprattutto Carige), si affaccia l'ipotesi del «pre-concordato», la procedura introdotta dal decreto Sviluppo che congela il patrimonio in attesa del risanamento. Un piano che passa anche per l'ingresso di un nuovo socio. La Franco Tosi è controllata dal gruppo quotato indiano Gammon, con la famiglia Castiglioni al 16%.

Dalla richiesta di concordato ex 161 comma 6 al tribunale fallimentare di Milano emerge che c'è un «soggetto industriale internazionale» che ha concluso una due diligence sulla società, con l'assistenza di Kpmg. A Gammon era già arrivata una manifestazione di interessi non vincolante dalla genovese Termomeccanica Pompe. La Tosi sostiene di avere le forze per stare in piedi, anche se nel 2012 ha perso 28,5 milioni dopo ricavi quasi dimezzati a 40,5 milioni, e che solo a causa dei forti debiti con il Fisco non ha potuto accedere alle assicurazioni sui contratti internazionali.

Nonostante sia svanita una grande commessa in Iraq, l'azienda ha 175 milioni di contratti in esecuzione e la possibilità di capitali freschi derivanti dai nuovi soci, dalle aggregazioni e dalle cessioni, anche immobiliari. Ma serve tempo: da qui la richiesta di aiuto al tribunale.

13 - LA PARTITA OLANDESE DI ANSALDO
Dal "Corriere della Sera" - Dopo il Belgio anche l'Olanda. La compagnia ferroviaria olandese Ns vorrebbe rescindere il contratto per la fornitura dei treni ad alta velocità Fyra (V250) della AnsaldoBreda. Si tratta di una commessa di 16 treni da 21 milioni ciascuno di cui nove già consegnati. Il condizionale è d'obbligo anche perché l'indiscrezione, pubblicata dal quotidiano olandese Telegraaf, è stata subito precisata dal ministero delle finanze dell'Aja, azionista unico di Ns secondo cui nessuna decisione sarà presa fino al 20 giugno. Ma le voci di rottura sono continuate a circolare.

Secondo un'indagine condotta per conto delle ferrovie dei Paesi Bassi, i treni non sarebbero «abbastanza affidabili» e non ci sarebbero «prospettive per le soluzioni a problemi» identificati. Quello olandese è il secondo episodio di rottura nell'arco di pochi mesi sui treni Fyra AnsaldoBreda. Dopo malfunzionamenti sui convogli tra Amsterdam e Bruxelles, il cda della compagnia belga Nmbs, che doveva acquistare 3 treni, ha infatti deciso di rescindere il contratto, ritirare i 37 milioni di euro di anticipo e chiedere i danni.

Secondo il Ceo di Nmbs Marc Descheemaecker, le analisi condotte sui convogli avevano messo in luce «lacune fondamentali». Una questione, quella dei Fyra V250, su cui i vertici delle ferrovie di Belgio e Olanda sono stati sentiti anche dal consiglio parlamentare del Benelux.

 

 

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