pietro piccinetti

LA FIERA DELLE MENSILITÀ - SCRIVE PICCINETTI, AMMINISTRATORE E ORA ANCHE DIRETTORE GENERALE DELLA FIERA DI ROMA: ‘È VERO, MI HANNO AUMENTATO LO STIPENDIO A 180MILA EURO, MA SE ABBIAMO AVUTO IL CONCORDATO È MERITO DEL PIANO CHE HO PRESENTATO. UNA CIFRA IN LINEA CON LE MIE PESANTI RESPONSABILITÀ’. NESSUNO OBIETTA L’AUMENTO, BENSÌ L’ASSUNZIONE A TEMPO INDETERMINATO, UN PRIVILEGIO RARO PER I TOP MANAGER…

Riceviamo e pubblichiamo:

 

Egregio Dottor D’Agostino,

pietro piccinetti marcello de vito

con simpatia, devo segnalare le molte inesattezze scritte sul mio conto nell’articolo pubblicato ieri sera da questo sito.

 

Quello che è verissimo è che ho obiettivi per niente “piccini” – vedi rilanciare la Fiera di Roma da 10 anni in un vortice di perdite che la stava inabissando – ma non sono né milanese, né imprenditore.

 

Sono infatti romano e nella vita faccio il manager, da 35 anni con esperienze all’estero ed in Italia e da 18 anni mi occupo di Fiere : oggi, a coronamento di questa lunga esperienza nel settore di riferimento MICE , sono anche presidente CEFA (Central European Fair Alliance), coordinatore della commissione Internazionalizzazione di AEFI (Associazione Esposizioni e Fiere Italiane), Consigliere esecutivo di Federcongressi.

 

Anche alla luce della lunga permanenza sul campo, rivendico con orgoglio il lavoro fatto con Pordenone Fiere. Ho rilevato una situazione difficile e nel 2016, dopo 4 anni di mia gestione, ho chiuso in utile (+215.666 euro), con il bilancio in ordine e senza debiti,  facendo di quella di Pordenone “una delle fiere virtuose d’Italia” (definizione del Sole 24 Ore).

 

fiera di roma virginia raggi pietro piccinetti

In questi anni a Pordenone ho ideato e organizzato, assieme ai miei validi collaboratori, 4 manifestazioni internazionali  tra cui Samuexpo, Aquafarm, Happy Business to You - Borsa del Contract, grazie alle quali sono stati ottenuti finanziamenti dal MISE e abbiamo portato in città un flusso di persone 10 volte superiore agli abitanti – i visitatori annui sono 400.000 per una città di 50.000 abitanti-, con le ricadute economiche che questo comporta per il territorio. A dicembre sarà lanciata la mia ultima creatura, RIVE, Rassegna Internazionale di Viticoltura ed Enologia, destinata a diventare un punto di riferimento nel settore.

 

Veniamo a Roma.

Ho accettato l’incarico di gestire  Fiera Roma ad aprile 2016, chiamato come tecnico per tentare l’impresa titanica di risollevare le sorti di una struttura che aveva accumulato debiti per 10 anni.

L’alto rischio di fallimento dell’operazione è sotto gli occhi di tutti, ma ho voluto cimentarmi nella sfida. Da maggio 2016 lavoro tutti i giorni tutto il giorno per riuscirci e posso affermare con soddisfazione che lo scorso luglio è stato omologato con successo il concordato che gravava sulla struttura grazie alla credibilità del piano industriale presentato al Tribunale di Roma.

pietro piccinetti

 

In meno di un anno e mezzo ho progettato e messo in calendario 12 nuove manifestazioni fieristiche, stretto 8 accordi con realtà fieristiche internazionali, ottenuto un risparmio di costi di circa un milione di euro. Come da piano industriale raggiungeremo  il pareggio di bilancio nel 2018. E con orgoglio posso dire che oggi Fiera Roma è una realtà organizzata , ben gestita e con validi e motivati collaboratori.

 

Oltrepassato lo scoglio del concordato , mi è stato aumentato lo stipendio , questo è vero. È  stato portato ad una cifra   che  mi sembra del tutto in linea con le pesanti responsabilità che il ruolo comporta (sono l’unico dirigente della struttura ed il solo con potere di firma), con  il giro d’affari diretto e indiretto della società  e con i risultati che finora sono stati raggiunti.  La cifra  è comunque al di sotto del compenso medio dei dirigenti pubblici nell’area Ocse .

NUOVA FIERA DI ROMA 6

 

Per finire, poiché tengo a sottolineare il contributo concreto che con il mio lavoro creo per la collettività, voglio fugare ogni dubbio sulle ricadute positive che l’attività fieristica ha sull’economia del territorio e del Paese. Fiere e congressi producono ricchezza. Cito a tal proposito lo studio globale UFI che certifica come ogni euro corrisposto all’organizzatore come quota di ingresso o canone di partecipazione porti a spendere tra i 7 e i 10 euro in altri comparti economici del territorio. E annoto, a titolo di esempio, i numeri registrati da ESC, il maxi convegno di cardiologi organizzato a Fiera Roma lo scorso anno: con 35mila delegati e 60mila visitatori ha portato un indotto di 200 milioni di euro per Roma.

 

NUOVA FIERA DI ROMA 1

Carissimi saluti

 

 

Pietro Piccinetti 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”