francesco caio contestato poste

TIZIO, CAIO E VAFFANCULO – FRANCESCO CAIO, AD DELLE POSTE, CONTESTATO DURAMENTE A MILANO DA 400 DIPENDENTI – E QUANDO DICE CHE GUADAGNA 1,2 MILIONI L’ANNO GLI URLANO OGNI GENERE DI INSULTO (VIDEO)

1. POSTE, L'AD CAIO: "PRENDO 1,2 MILIONI DI EURO ALL'ANNO". I DIPENDENTI S'INFURIANO - VIDEO

Da “repubblica.it

 

 

2. GUADAGNO 1,2 MILIONI” URLA E INSULTI A MILANO CONTRO IL MANAGER DI POSTE

Sandro De Riccardis per “la Repubblica

 

Francesco Caio Francesco Caio

francesco caio contestato dai lavoratori di postefrancesco caio contestato dai lavoratori di poste

«Quanto prende lei? Quanto prende?». «Io prendo un milione e du...» Francesco Caio non riesce a dire la cifra per intero, che intorno a lui si è già scatenata la contestazione. Con l’amministratore delegato di Poste travolto da cori, urla, offese, tanto da essere costretto ad abbandonare il centro di recapito di via Valtellina, dove lavorano circa 400 dipendenti. Venerdì l’ad di Poste era in visita nei vari uffici dell’azienda. Prima al centro di meccanizzazione di Peschiera Borromeo, nell’hinterland a sud-est di Milano, il più grosso d’Italia. Poi in diversi uffici postali della città, e infine al centro di recapito dove è esplosa la contestazione.

 

francesco caio contestato dai lavoratori di poste 5francesco caio contestato dai lavoratori di poste 5

La presenza del manager nel capoluogo lombardo è passata di bocca in bocca tra i dipendenti, che in poche ore hanno organizzato la contestazione. Quando il manager è arrivato in via Valtellina si è trovato di fronte una cinquantina tra dipendenti, anche di altri stabilimenti, e sindacalisti della Cisl, i più rappresentativi in Poste con oltre il 50% dei consensi. Ma anche i più critici verso il management da quando Caio ha sostituito, un anno fa, l’ex numero uno Massimo Sarmi.

francesco caio contestato dai lavoratori di poste francesco caio contestato dai lavoratori di poste

 

La presenza di Caio nello stabilimento è stata un’occasione ghiotta per i dipendenti vicini al sindacato. «Com’è finita la storia dei giorni alterni?», gli ha urlato uno, facendo riferimento alla nuova organizzazione del recapito secondo cui il postino deve tornare allo stesso indirizzo un giorno sì e uno no. «Una scelta sbagliata, bocciata dalla Comunità Europea — continua come un fiume in piena il giovane dipendente — Non ne avete azzeccata una! Vi dovrebbero cacciare a calci per i soldi che prendete. Quanto prende lei? Quanto prende?». È cosi che un’assemblea carica di tensione ma comunque pacata, si è trasformata in pochi secondi in un putiferio contro il manager, che ha cercato di spiegare, ragionare, ma è stato travolto da cori e urla.

francesco caio contestato dai lavoratori di poste 10francesco caio contestato dai lavoratori di poste 10

 

Un clima, quello in Poste, sempre più rovente. Da mesi i dipendenti contestano ritardi nell’attuazione del piano industriale, con cui l’azienda ha promesso ottomila assunzioni e ingenti investimenti nella sicurezza. Ma a far surriscaldare gli animi ci sono anche i recenti rilievi mossi dalla Corte dei Conti su stipendi e buonuscite. I giudici contabili hanno per esempio contestato — nella relazione al bilancio 2013 — la buonuscita a Sarmi: cinque annualità, tra indennizzo e incentivo all’uscita per il manager che nel 2013 era il più pagato tra quelli pubblici, con uno stipendio lordo di oltre un milione e mezzo (1.185.000 come ad e 378mila come direttore generale).

francesco caio contestato dai lavoratori di poste 9francesco caio contestato dai lavoratori di poste 9

 

Ma la Corte rileva anche i costi eccessivi per il personale dirigente, con «un significativo incremento per il 2013 sia per le competenze fisse (+4,1%) che per le competenze accessorie (+18,4%), comprensive dei compensi incentivanti». Con un costo del personale dirigente che si attesta a complessivi 150 milioni, in crescita del 12,3% rispetto all’anno precedente. Numeri che hanno contribuito ad alzare la tensione in azienda. La contestazione vede però il fronte dei sindacati spaccato. Con la Cisl, che viene considerata vicina alla vecchia gestione (qualcuno venerdì sventolava striscioni di sostegno a Sarmi) e sul piede di guerra verso il nuovo ad, tanto da aver aperto da sola una procedura di conflitto con i vertici, minacciando future agitazioni. E la Cigl che ha preso le distanze dalla contestazione di venerdì a Caio, anche se denuncia — insieme alle altre organizzazioni sindacali — le carenze nel recapito, gli organici carenti, il blocco delle gare d’appalto e l’uso di veicoli inappropriati nelle consegne, con le Fiat 500 usate al posto dei furgoni.

poste italianeposte italiane

 

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."