
PREPARIAMOCI AL PEGGIO: L’IDEOLOGO DELLA SVALUTAZIONE DEL DOLLARO ENTRA NELLA FED – DONALD TRUMP NOMINA STEPHEN MIRAN, SUO CONSULENTE ECONOMICO, COME MEMBRO AD INTERIM DEL BOARD DELLA BANCA CENTRALE AMERICANA – MIRAN È L’IDEOLOGO DEI DAZI E DEI FAMIGERATI “ACCORDI DI MAR-A-LAGO”: IL SUO PIANO È INDEBOLIRE IL DOLLARO, FACENDOLO DEPREZZARE DRASTICAMENTE, PER POI RISTRUTTURARE IL MAXI DEBITO USA. COME? “COSTRINGENDO” I PAESI CHE LO DETENGONO A SCAMBIARE I BOND CON OBBLIGAZIONI A LUNGHISSIMO TERMINE, DIETRO LA MINACCIA DI DAZI PIÙ ALTI O DEL RITIRO DELLA PROTEZIONE MILITARE. E SE FOSSE LUI IL NOME DEL TYCOON PER LA PRESIDENZA DELLA FED? SIAMO FRITTI…
TRUMP NOMINA STEPHEN MIRAN MEMBRO AD INTERIM DEL BOARD DELLA FED
Donald Trump ha scelto Stephen Miran, attuale presidente del consiglio dei consulenti economici, come membro ad interim del board della Federal Reserve fino al 31 gennaio 2026 dopo le dimissioni di Adriana D. Kugle. Lo ha annunciato il presidente americano su Truth.
“Stephen è con me dall’inizio del mio secondo mandato e la sua competenza nel mondo dell’economia è ineguagliabile: farà un lavoro straordinario”, ha scritto il tycoon sul social media sottolineando che “nel frattempo cercherà un membro permanente”.
“Stephen ha conseguito un dottorato di ricerca in Economia presso l’Università di Harvard e ha prestato servizio con distinzione durante la mia prima amministrazione. È con me dall’inizio del mio secondo mandato e la sua competenza nel mondo dell’economia è ineguagliabile: svolgerà un lavoro straordinario. Congratulazioni Stephen!”, ha concluso Trump.
DIETRO LA STRATEGIA DI TRUMP SUI DAZI CI SAREBBE IL PIANO "MALA" (ACRONIMO “MAR-A-LAGO ACCORD”), STUDIATO DALL’ECONOMISTA 41ENNE STEPHEN MIRAN. I DUE PILASTRI? I DAZI E LA FINE DEL DOLLARO FORTE. EUROPA, CINA E GIAPPONE DOVREBBERO VENDERE A PREZZI CALMIERATI I LORO BIGLIETTONI VERDI, E IMPEGNARSI “IN AMICIZIA” A TRASFORMARE I LORO BOND USA IN CERTIFICATI A RENDIMENTO RIDOTTO PER OTTENERE IN CAMBIO UNA RIDUZIONE DEI DAZI – UNA FORZATURA CHE POTREBBE SCATENARE L’EFFETTO OPPOSTO: INVERTIRE I FLUSSI DI CAPITALE E FAR ESPLODERE LA BOLLA TECH A WALL STREET (E L’ECONOMIA “REALE”, CON L’INFLAZIONE CHE GALOPPA E I LICENZIAMENTI A PIOGGIA)
TRUMP SCEGLIE MIRAN, L’ISPIRATORE DELLA POLITICA DEI DAZI, PER COPRIRE IL POSTO VACANTE ALLA FED
Estratto dell’articolo di Marcello Bussi per www.milanofinanza.it
Donald Trump ha scelto Stephen Miran, ora a capo del Consiglio dei consulenti economici della Casa Bianca, per ricoprire fino al 31 gennaio prossimo il posto lasciato vacante nel Consiglio dei governatori della Federal Reserve da Adriana Kugler, il cui mandato sarebbe scaduto fra sei mesi.
Non è chiaro quanto tempo ci vorrà prima che Miran superi il processo di conferma del Senato. Con i senatori in pausa fino a settembre, riuscire a farlo entrare in carica prima della prossima riunione della Fed, il 16-17 settembre, richiederebbe tempi insolitamente rapidi.
MEME SUL CROLLO DEL VALORE DEL DOLLARO BY TRUMP
Miran, 41 anni, laureato in economia a Boston e con un dottorato ad Harvard, è l’artefice degli di Mar-a-Lago, che in realtà non sono mai esistiti. Ma viene chiamato così il progetto da lui elaborato nel saggio A User’s Guide to Restructuring the Global Trading System, pubblicato nel novembre 2024, in cui viene in pratica esposta l’attuale politica dei dazi adottata da Trump.
In sintesi, il piano di Miran prevede di indebolire il dollaro, collaborando con i partner commerciali degli Stati Uniti per deprezzarlo, magari intervenendo sui mercati valutari. Occorre poi ristrutturare il debito, convincendo (o costringendo) i Paesi che detengono titoli del Tesoro Usa a scambiarli con obbligazioni a lunghissimo termine (per esempio, bond a 100 anni senza interessi), riducendo così i costi di finanziamento degli Stati Uniti.
donald trump e jerome powell 10
Politicamente, l’accettazione di tale accordo sarebbe il prezzo per essere considerati «amici», altrimenti si rischierebbe l’ostilità di Washington. Secondo Miran, bisognerebbe usare strumenti come tariffe doganali più alte o la minaccia di ritirare garanzie di sicurezza (come la protezione militare) per spingere gli alleati a collaborare.
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L’anno scorso Miran aveva aspramente criticato la Federal Reserve, avvertendo che, tagliando i tassi di interesse dal 5,30%, il massimo degli ultimi due decenni, lo scorso settembre, la Fed rischiava di consentire a un'inflazione più elevata di radicarsi in tutta l'economia, un'argomentazione condivisa da molti esponenti della Fed quest'anno, alla luce dei segnali che l'inflazione sarebbe stata più alta del previsto.
DONALD TRUMP IN VERSIONE NERONE BRUCIA MILIARDI DI DOLLARI - IMMAGINE CREATA CON CHATGPT
Il tutto in contraddizione con quanto dice da tempo Trump, che chiede drastici tagli ai tassi d’interesse e per questo continua ad attaccare l’attuale presidente della Fed, Jerome Powell, che si ostina a non farli.
Ma ora le circostanze sono cambiate. Un mese fa, Miran ha spiegato che la sua opposizione ai tagli dei tassi alla fine dell'anno scorso e il suo sostegno a tassi di riferimento più bassi ora […] riflettono il cambiamento del panorama politico economico più ampio.
Il mix di politiche di Trump, che prevede tagli alle tasse, deregolamentazione del settore privato e aumento della produzione energetica, creerà pressioni disinflazionistiche che compenseranno eventuali aumenti temporanei dei dazi, ha affermato Miran su X: «Le politiche economiche dal lato dell'offerta del presidente Trump porteranno l'inflazione a un calo sostanziale, e così come molti non hanno compreso l'importanza delle politiche fiscali e regolamentari nel 2021-2022, oggi continuano a trascurarla».
DONALD TRUMP JEROME POWELL
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Stephen Miran