donald trump soldi patrimonio dollari

IL PRIMATO DEL MERCATO AMERICANO NON ESISTE PIÙ – IL MODELLO ALTAMENTE FINANZIARIZZATO, BASATO SUL DEBITO, CHE HA PORTATO GLI STATI UNITI A DOMINARE IL MONDO, È ORMAI ESAURITO: TRUMP HA SOLO ACCELERATO IL DECLINO CONVINCENDO GLI INVESTITORI AD ABBANDONARE GLI USA - I TRE PROBLEMI FONDAMENTALI DEL MODELLO A STELLE E STRISCE: DIPENDENZA ECCESSIVA DALLA CRESCITA ECONOMICA TRAINATA DAI PREZZI DEGLI ASSET, ALTO DEBITO PRIVATO E AVVENTO DELLE CRIPTOVALUTE…

Traduzione di un estratto dell’articolo di Rana Foroohar per il “Financial Times”

 

Rana Foroohar

Nel 2019, ho scritto un articolo riguardo al prossimo “scenario apocalittico del dollaro”, in cui un cambiamento fondamentale nella globalizzazione e verso un sistema post-Bretton Woods avrebbe portato a un calo sia del valore del dollaro statunitense sia degli asset denominati in dollari. Questo avrebbe fatto salire i rendimenti obbligazionari, così come il prezzo dell’oro e di varie valute estere.

 

Eccoci qua. L’S&P può salire e scendere in base agli sbalzi d’umore quotidiani del presidente Donald Trump, ma il dado per una nuova era è tratto.

 

[…] Rimango fermamente convinta che l’intero paradigma degli investimenti stia cambiando, e che riequilibrare i portafogli allontanandosi dal mercato statunitense sia fondamentale. Questo sarà vero con o senza una guerra commerciale.

 

DONALD TRUMP - WALL STREET

[…] Poche grandi storie d’investimento resistono per più di un decennio, e gli Stati Uniti sono […] in cima da molto più tempo. Il modello altamente finanziarizzato, concentrato e basato sul debito che li ha portati al vertice è ormai esaurito, in modi che vanno ben oltre Trump e le sue buffonate.

 

Indicherei tre problemi fondamentali, a partire da una dipendenza eccessiva dalla crescita economica trainata dai prezzi degli asset. Quasi tutte le principali decisioni economiche statunitensi degli ultimi cinquant’anni sono state orientate a sostenere i prezzi degli asset — dalla deregolamentazione dei tassi d’interesse alla fine degli anni ’70, alla legalizzazione dei riacquisti di azioni proprie, fino alla retribuzione “basata sulla performance” in azioni favorita dal fisco, che ha creato l’enorme ricchezza cartacea della Silicon Valley.

 

MEME SUL CROLLO DEL VALORE DEL DOLLARO BY TRUMP

Trump e i suoi collaboratori parlano di come alla gente comune (“Main Street”) non interessino i prezzi delle azioni. Ma il fatto che la crescita dei prezzi degli asset abbia superato di gran lunga quella dei redditi significa che siamo tutti più dipendenti dai mercati dei capitali.

 

L’esposizione delle famiglie statunitensi alle azioni è vicina a un massimo storico (azioni e fondi comuni rappresentano il 26% del totale degli asset familiari), il che implica una vulnerabilità molto maggiore a qualsiasi ribasso del mercato, sia per gli individui che per l’economia nel suo complesso.

 

LA MEME COIN DI DONALD TRUMP

Basti considerare che, dal 1995, “le azioni sono diventate il motore marginale delle entrate fiscali federali statunitensi”, secondo una presentazione di gennaio dell’analista Luke Gromen. “Se le azioni scendono troppo e rimangono basse, la spesa dei consumatori americani e il PIL entreranno in recessione, facendo aumentare i deficit”, scrive. Questo avverrebbe in un momento in cui l’inflazione resta una preoccupazione e i premi al rischio richiesti dagli investitori per gli asset statunitensi stanno aumentando.

 

[…]

 

Un’altra preoccupazione significativa che nutro riguardo ai mercati statunitensi è il forte aumento del debito privato e della leva finanziaria nel settore privato negli ultimi anni. I prestiti aziendali provenienti dai mercati del credito privato sono esplosi, in particolare da parte di società che in passato sarebbero state considerate troppo rischiose per ottenere prestiti bancari.

 

CRISI DEL DOLLARO - ECONOMIA AMERICANA

Molti dei fondi di credito privato che stanno effettuando i prestiti hanno date di scadenza — cioè un termine entro il quale non possono più rinnovare i prestiti — che arriveranno tra oggi e il 2027.

 

[…]  L’ultimo punto da sottolineare riguarda l’introduzione di ulteriori rischi nel sistema finanziario statunitense sotto forma di criptovalute, proprio mentre l’amministrazione Trump ha adottato un atteggiamento permissivo nei confronti dell’applicazione delle normative, riducendo attivamente il personale della Securities and Exchange Commission e smantellando il Consumer Financial Protection Bureau.

 

Sia repubblicani che democratici hanno sostenuto il Genius Act, che spalancherebbe le porte all’uso delle criptovalute nell’economia reale, amplificando potenzialmente i rischi sopra descritti.

 

economia americana. 5

Il governo Biden è stato già costretto a sostenere de facto la piattaforma di criptovalute Circle al momento del fallimento della Silicon Valley Bank. La nuova legislazione, che ha recentemente superato le prime tappe sia al Senato che alla Camera dei Rappresentanti, incoraggerebbe ancora più attori, formali e informali, a entrare nel mondo delle criptovalute, un settore in cui sia il presidente Trump sia il suo consigliere Elon Musk hanno un interesse diretto.

 

DONALD TRUMP VOLEVA ESSERE UN DURO - MEME BY EMAN RUS PER L ESPRESSO

Non sto necessariamente prevedendo che una crisi di liquidità alimentata dal debito aziendale o dalle criptovalute porterà al collasso dell’economia statunitense — anche se non mi sorprenderebbe se la prossima crisi finanziaria arrivasse proprio da questi settori. Il mio punto è che non è necessario credere che una guerra commerciale sia imminente per vedere che i mercati degli asset americani sono sempre più rischiosi e ancora sopravvalutati. Se a questo aggiungiamo il deficit di fiducia creato da Trump, direi che lo scenario di un “giorno del giudizio” per il dollaro ha ancora spazio per svilupparsi.

CALO DEI RISPARMI DEGLI AMERICANIL INSTABILITA ECONOMICA BY TRUMP - ILLUSTRAZIONE DEL FINANCIAL TIMES DONALD TRUMP E LE CRIPTOVALUTE - DATAROOMDONALD TRUMP BANDERUOLA AL VENTO

 

DONALD TRUMP E IL CROLLO DELL ECONOMIA - VIGNETTA ITALIA OGGI DONALD TRUMP - LE CRIPTOVALUTE E LE STABLECOIN - DATAROOM

 

DONALD TRUMP

Ultimi Dagoreport

keir starmer emmanuel macron e friedrich merz sul treno verso kiev giorgia meloni mario draghi olaf scholz ucraina donald trump

DAGOREPORT - IL SABATO BESTIALE DI GIORGIA MELONI: IL SUO VELLEITARISMO GEOPOLITICO CON LA GIORNATA DI IERI FINISCE NEL GIRONE DELL'IRRILEVANZA. LA PREMIER ITALIANA OGGI CONTA QUANTO IL DUE DI PICCHE. NIENTE! SUL TRENO DIRETTO IN UCRAINA PER INCONTRARE ZELENSKY CI SONO MACRON, STARMER, MERZ. AD ATTENDERLI, IL PRIMO MINISTRO POLACCO TUSK. NON C'È PIÙ, COME TRE ANNI FA, L’ITALIA DI MARIO DRAGHI. DOVE È FINITA L’AUTOCELEBRATOSI “PONTIERA” TRA USA E UE QUANDO, INSIEME CON ZELENSKY, I QUATTRO CABALLEROS HANNO CHIAMATO DIRETTAMENTE IL ‘’SUO CARO AMICO” TRUMP? E COME HA INCASSATO L’ENNESIMA GIRAVOLTA DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA CHE SI È DICHIARATO D’ACCORDO CON I VOLENTEROSI CHE DA LUNEDÌ DOVRÀ INIZIARE UNA TREGUA DI UN MESE, FUNZIONALE AD AVVIARE NEGOZIATI DI PACE DIRETTI TRA UCRAINA E RUSSIA? IN QUALE INFOSFERA SARANNO FINITI I SUOI OTOLITI QUANDO HA RICEVUTO LA NOTIZIA CHE TRUMP FA SCOPA NON PIÙ CON IL “FENOMENO” MELONI MA CON...

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...