IL REGALONE DI CLINI ALLE AUTOSTRADE: STOP A UNA MULTA DA 870 MILIONI DI EURO

Daniele Martini per "Il Fatto Quotidiano"

Un processo penale a Firenze contro la società Autostrade-Atlantia, accusata di aver causato un danno gigantesco all'ambiente con la costruzione della Variante di Valico sull'Appennino tra il capoluogo toscano e Bologna.

Il ministero dell'Ambiente guidato nel passato governo da Corrado Clini, che nell'ambito di questa iniziativa giudiziaria si costituisce parte civile e per valutare l'entità del guasto si rivolge a Ispra, Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, che in base ai suoi calcoli spara la cifra di quasi 1 miliardo di euro (870 milioni per essere precisi) ingiungendo ad Autostrade di accantonare in via prudenziale la somma in bilancio.

Una richiesta severa, non condivisa, però, dallo stesso ex ministro Clini che sconfessa clamorosamente i suoi uffici e li mette in mora facendo approvare il 26 aprile, in articulo mortis del governo Monti, un decreto ad hoc, l'ultimo della sua gestione.

La norma affronta la questione del risarcimento dei danni in termini generali, anche se sembra pure un vestitino cucito addosso alle esigenze della società Autostrade-Atlantia. Richiamandosi alla legislazione europea, in quel testo Clini stabilisce che la richiesta di risarcimento pecuniario alle imprese è l'ultima ratio e prima, caso mai, viene la riparazione del danno.

Forte dell'autorevole sostegno, l'amministratore di Autostrade, Giovanni Castellucci, si sottrae alla richiesta di danni e non mette in bilancio alcun accantonamento prudenziale "ritenendo infondata la pretesa risarcitoria". Ma per la bellezza di 20 giorni non parla con nessuno della multa ricevuta e non comunica alcunché al mercato, con un ritardo e un metodo considerati sospetti dai futuri alleati di Gemina, la società dell'aeroporto di Fiumicino.

Ironia della sorte, i principali azionisti di Gemina (con il 36 per cento) sono gli stessi Benetton proprietari (con il 48 per cento) anche di Autostrade-Atlantia. La novità della multa spunta proprio alla vigilia della fusione tra Autostrade-Atlantia e Gemina, entrambe concessionarie statali (autostrade e aeroporti), e ingenera una specie di duello rusticano, con Gemina che per vederci più chiaro sul concambio azionario si affida a un gruppo di esperti. Svegliata dal rumore di coltelli, infine si fa viva anche la Consob, società che vigila sul mercato borsistico.

Sono questi i personaggi e gli ingredienti di un avvincente e intricato romanzo industrial-finanziario-giudiziario-ambientale di cui deve essere ancora scritto il capitolo conclusivo. Basti pensare, per esempio, che il decreto salva Autostrade di Clini deve essere convertito in legge e, cambiato ministro e governo, chissà se mai la conversione sarà approvata.


Il filo rosso di tutta la storia è la costruzione della Variante di Valico, una delle interminabili opere all'italiana, 65 chilometri di autostrada tra Barberino del Mugello e Sasso Marconi, infrastruttura in costruzione da 16 anni. Un'opera necessaria per superare il collo di bottiglia che su quel tratto di Autosole produce file interminabili di auto e camion.

Per costruire gallerie, ponti, viadotti e carreggiate sono stati mossi milioni di metri cubi di terra e rocce misti a betoncino spruzzato e vetroresine e tra i tanti danni lamentati dagli abitanti di quelle zone a causa dei lavori, c'è proprio anche la faccenda dello smaltimento dei materiali di scavo.

Fino a ottobre di un anno fa terra, rocce e annessi erano considerati rifiuti e come tali dovevano essere trattati in discarica. Da quella data e grazie a un altro decreto di Clini quei materiali possono invece essere riutilizzati nell'ambito della stessa opera a determinate condizioni. E pure questa modifica legislativa contribuisce a complicare una faccenda già parecchio intricata di suo.

Secondo l'accusa, la società Autostrade si sarebbe sottratta all'obbligo di eliminare i materiali scavati il cui trasporto, come è facile intuire, è particolarmente costoso. Da qui la supermulta. Calcolata in un modo assai semplice dall'Ispra. Siccome i materiali in questione sono 3 milioni di metri cubi e lo smaltimento di ogni tonnellata costa circa 20 euro, fatta la moltiplicazione e considerati gli annessi e connessi viene fuori la cifra di 870 milioni di euro, più di un quarto dell'intero fatturato della stessa Autostrade.

Di fronte a questa mazzata, l'ex ministro si infuria, scrive una letteraccia al suo direttore generale, Maurizio Pernice, e ai dirigenti Ispra e li informa di aver varato nel frattempo un decreto ad hoc. Ispra, però, non ci sta a farsi mettere tra i cattivi dietro la lavagna e in una nota al Fatto spiega di non aver agito a capocchia perché la sua attività "si svolge sempre a seguito di una specifica richiesta del Ministero". Lo scontro è duro, Autostrade assiste compiaciuta.

 

IL MINISTRO CORRADO CLINI LOGO AUTOSTRADEgilberto benetton 01 lapGIOVANNI CASTELLUCCIGiovanni Castellucci

Ultimi Dagoreport

donald trump

COME STA IN SALUTE DONALD TRUMP? DOPO LE FOTO HORROR DELLE CAVIGLIE FORMATO ZAMPOGNA DEL PRESIDENTE, ANCHE NEGLI STATES INIZIANO A FARSI DELLE DOMANDE - C’È UNA CORRENTE DEL PARTITO DEMOCRATICO, VICINA A BERNIE SANDERS, CONVINTA CHE LA SALUTE DI TRUMP SIA PIÙ TRABALLANTE DI QUANTO I MEDICI DELLA CASA BIANCA NON VOGLIANO AMMETTERE. I PUGNACI DEPUTATI DEM STAREBBERO VALUTANDO DI CHIEDERE L’ISTITUZIONE DI UNA COMMISSIONE MEDICA INDIPENDENTE PER VALUTARE LE REALI CONDIZIONI DEL PRESIDENTE… - TRA INSUFFICIENZA CARDIACA E DEMENZA SENILE, SUI SOCIAL I COMPLOTTARI MORMORANO: "QUALUNQUE COSA NASCONDA, STA PEGGIORANDO"

jackie kennedy e gianni agnelli a ravello nel 1962

JOHN KENNEDY E’ STATO IL PIÙ INFEDELE PUTTANIERE DEL XX SECOLO MA SUA MOGLIE JACQUELINE S’ATTACCAVA COME UN’IDROVORA A OGNI AUGELLO A PORTATA DI MANO (DAI DUE COGNATI ROBERT E TED PASSANDO PER SINATRA, BEATTY, MARLON BRANDO E VIA CHIAVANDO) - L’8 AGOSTO 1962, TRE GIORNI DOPO LA MORTE DI MARYLIN MONROE, JACKIE (INCAZZATA PER LE INDISCREZIONI SULLA LIAISON TRA IL MARITO E L’ATTRICE) RAGGIUNSE RAVELLO, SULLA COSTIERA AMALFITANA: FU ACCOLTA COME UNA REGINA DALL’ALLUPATISSIMO GIANNI AGNELLI – PER JACKIE, RAVELLO FECE RIMA CON PISELLO E LA VACANZA DIVENNE UN’ALCOVA ROVENTE (“LA VACANZA PIÙ BELLA DELLA SUA VITA”, RIPETEVA) AL PUNTO DA TRATTENERSI PIU’ DEL PREVISTO FINCHÉ NON PIOMBARONO 007 AMERICANI A PRELEVARLA COME UN ALMASRI QUALUNQUE PER RIPORTARLA A WASHINGTON DAL MARITO CORNUTO E INCAZZATO - LA VORACE JACKIE IMPARÒ A FARE BENE I POMPINI GRAZIE ALL'ATTORE WILLIAM HOLDEN: “ALL'INIZIO ERA RILUTTANTE, MA UNA VOLTA PRESO IL RITMO, NON SI FERMAVA PIÙ” –PER RIPICCA CI FU ANCHE UNA LIASON MARELLA AGNELLI-JOHN KENNEDY (CONFIDENZA DI INFORMATISSIMA SOCIALITE) - VIDEO

edmondo cirielli maria rosaria campitiello paolo di maio

“INUTILE FRUSTARE UN CIUCCIO MORTO, CAMBIA SPACCIATORE” – A PARLARE NON È UN HATER ANONIMO MA UN VICEMINISTRO DELLA REPUBBLICA: EDMONDO CIRIELLI, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D'ITALIA E NUMERO DUE DI TAJANI AGLI ESTERI, CHE SBROCCA SU FACEBOOK E INSULTA IL SINDACO DI NOCERA INFERIORE, PAOLO DI MAIO – A FAR ANDARE FUORI GIRI CIRIELLI È STATO UN POST DEL PRIMO CITTADINO SU ALCUNI INCARICHI DELLA COMPAGNA AL MINISTERO DELLA SALUTE, MARIA ROSARIA CAMPITIELLO – LA VIOLENTISSIMA REPRIMENDA DI CIRIELLI: “NELLA VITA PRIVATA NON HAI MAI FATTO NIENTE DI BUONO" - COME MAI CIRIELLI SE L’È PRESA COSÌ TANTO? FORSE SENTE LA SUA CANDIDATURA A GOVERNATORE DELLA CAMPANIA CHE SI ALLONTANA? O TEME UNA SCONFITTA BRUCIANTE, ASSAI PROBABILE SE IL CENTROSINISTRA RITROVA L’UNITÀ?

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’