francesco gaetano caltagirone milleri alberto nagel philippe donnet generali luigi lovaglio

CHI RISIKO, CHI ROSICA, CHI RISCHIA – PER CONQUISTARE ASSICURAZIONI GENERALI, IL TRIO MPS-CALTA-MILLERI DEVE SUPERARE LA SOGLIA DEL 50% DEL CAPITALE DI MEDIOBANCA: SOLO CON IL CONTROLLO DELL’ASSEMBLEA SALTEREBBE IL PIANO DI NAGEL DI PRENDERE BANCA GENERALI IN CAMBIO DEL 13% DEL LEONE DI TRIESTE (GRIMALDELLO DI "CALTA" PER ESPUGNARE IL FORZIERE D’ITALIA) – GRANDI MANOVRE: COME MAI ENASARCO, SESTO AZIONISTA DI MPS, HA VENDUTO IL 3,05% DELLA BANCA SENESE ED È SALITA AL 2,52% DI MEDIOBANCA?

1. MEDIOBANCA ACCELERA SU BANCA GENERALI

Estratto dell’articolo di Giuliano Balestreri per “La Stampa”

 

ALBERTO NAGEL

Mediobanca e Generali continuano a lavorare sull'operazione Banca Generali.

 

E lo fanno secondo una tabella di marcia che potrebbe portare Piazzetta Cuccia a deliberare l'Ops appena dopo la conclusione della scalata di Mps, a patto che il Monte non superi la soglia le 50% del capitale: in quel caso conquisterebbe il controllo della società e potrebbe fermare tutto.

 

Con una soglia inferiore, invece, non ci sarebbero effetti sulla governance fino alla prima assemblea.

 

FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE MILLERI

L'amministratore delegato della banca milanese, Alberto Nagel, ha ribadito che l'operazione è cruciale per spingere la crescita del gruppo e ricentrarlo sul wealth management.

 

E, allo stesso modo, per Generali è un'occasione per spezzare i legami con il suo storico azionista e allargare la propria rete distributiva.

 

Una visione sulla quale l'ad Philippe Donnet e il presidente, Andrea Sironi, non hanno dubbi - a differenza di alcuni manager che invece sono preoccupati dall'idea di perdere il controllo della propria rete distributiva e di un pezzo importante dell'utile netto, in cambio di azioni proprie.

 

philippe donnet - andrea sironi

Il nodo delle azioni è cruciale perché l'operazione possa restare in piedi: Mediobanca ha messo sul piatto il 13,1% di Generali valorizzando Banca Generali 6,3 miliardi.

 

Al concambio attuale il controvalore sarebbe di poco inferiore a 6,2 miliardi. Quindi la speranza è che il titolo torni a salire nel corso dell'estate.

 

Alla luce della volontà di proseguire l'operazione si inserisce anche la decisione del cambio al vertice del comitato parti correlate di Piazzetta Cuccia.

 

BANCA GENERALI

L'ex presidente Sandro Panizza, eletto nella lista Delfin, si era astenuto sull'operazione e secondo le autovalutazioni arrivate al cda di Mediobanca i lavori del comitato non erano soddisfacenti.

 

La volontà, con il cambio al vertice e Pignatti Morano - eletto nella lista del cda - nel ruolo di presidente, è di arrivare a una via libera entro la fine di agosto.

 

Allo stesso modo procedono i lavori in casa Generali.

Sandro Panizza

 

Si studiano i possibili accordi industriali per allargare la rete distributiva, ma si aspetta il parere del comitato parti correlate, guidato dall'ad di Acea, Fabrizio Palermo, eletto nella lista Caltagirone.

 

L'idea che prende quota è di sfruttare la finestra temporale tra la fine dell'Ops di Mps, a inizio settembre, che farebbe venire meno la passivity rule che frena Mediobanca e l'assemblea della banca di fine ottobre quando - in caso di vittoria - Siena proporrà una propria lista di candidati per il cda.

 

fabrizio palermo

La strada è impervia, ma l'idea di Nagel è quella di portare avanti il proprio piano industriale per mostrarne la bontà al mercato. E togliere Generali dal controllo di Mediobanca. […]

 

2. ENASARCO ESCE DA MONTEPASCHI

Estratto dell’articolo di Andrea Deugeni e Luca Gualtieri per “MF”

 

Rinnovata la governance con la nomina del nuovo consiglio di amministrazione e della presidente (Patrizia De Luise), Fondazione Enasarco mette ordine nelle proprie partecipazioni bancarie detenute tramite Miria Group.

 

Patrizia De Luise

È la sgr lussemburghese (ex Gwm) acquistata a fine 2023 dalla cassa previdenziale degli agenti di commercio per gestire internamente parte del proprio patrimonio da 9,5 miliardi di euro.

 

Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, il fondo Miria Growth Fund Sa Sicav Raif Itaca Multi Strategy, riconducibile alla sgr Miria, ha ceduto il proprio 3,048% di Banca Montepaschi.

 

La vendita risale a dopo l’assemblea del Monte del 17 aprile, appuntamento in cui Rocca Salimbeni aveva varato l’aumento di capitale a servizio dell’ops su Mediobanca che dovrebbe partire il 14 luglio. […]

 

LUIGI LOVAGLIO - FOTO LAPRESSE

Dunque la banca guidata da Luigi Lovaglio perde il sesto azionista più rilevante dopo il Tesoro (11,7%), il gruppo Caltagirone (9,96%), la Delfin della famiglia Del Vecchio (9,86%), Banco Bpm (5%) e Anima (3,99%).

 

Secondo quanto riferiscono fonti interne alla cassa, la quota era stata costruita all'inizio dell’anno impiegando parte della plusvalenza incassata dalla vendita di oltre la metà del pacchetto del 3% detenuto in Banco Bpm (ridotto fino all’attuale 1,39%) e in Intesa Sanpaolo (quota ora azzerata).

 

ENASARCO

La volontà di entrare nel capitale di Rocca Salimbeni risale però a prima di novembre 2023, quanto il Tesoro mise sul mercato il 25% di Mps nella prima tranche della privatizzazione.

 

Sfruttando il momento d'oro dei bilanci bancari, Enasarco voleva approfittare delle prospettive del titolo Mps e giocare anche le proprie carte per accreditarsi come interlocutore del governo, vestendo i panni di azionista italiano stabile di un gruppo che avrebbe potuto contribuire alla nascita del terzo polo bancario. Fra gli istituti medi con forte radicamento territoriale Bpm e Mps erano i principali indiziati.

 

PHILIPPE DONNET ALBERTO NAGEL

Ma pare che dal Tesoro fosse arrivato il disco rosso per i potenziali dubbi di Bruxelles sul passaggio del testimone.

 

Il nuovo tentativo a inizio 2025 anche sulla base dell’ingresso-salita dei due nuovi azionisti Caltagirone e Delfin, che per Enasarco avrebbe avuto ulteriori effetti positivi sul titolo nonostante le azioni fossero già ai massimi. Come mai poi il cambio di rotta da Siena a Piazzetta Cuccia? […]

 

In Enasarco, dove secondo quanto riferiscono le fonti il comitato investimenti di Miria aveva raccomandato a giugno di votare a favore dell’operazione Banca Generali, …. credono nel piano industriale disegnato da Alberto Nagel e nelle prospettive del titolo e dei dividendi futuri.

MPS MEDIOBANCA

 

A quanto risulta la cassa che eroga le pensioni ai commercianti consegnerà il proprio 2,52% a Lovaglio solo in caso di rilancio, visto che lo sconto incorporato nel concambio è ancora al 5,5%.

ENASARCO 3Lovaglio, Nagel, Caltagirone, Milleri

Ultimi Dagoreport

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA? 

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...