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DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

DAGOREPORT

francesco gaetano caltagirone l urlo di munch - fotomontaggio lettera43

Da questa mattina Caltagirone ha i sudori freddi: se la mossa di Nagel andrà a dama, i suoi tentativi di scalare Generali rischiano il terzo flop (questo sarebbe il più clamoroso perché esplicitamente sostenuto dal Governo Meloni).

 

Infatti, una volta conquistata una Mediobanca deprivata del suo “tesoretto” di Generali, che ci fa, la birra? L’82enne imprenditore-editore romano avrà buttato un pacco di miliardi per restare sempre fuori dal “Forziere d’Italia’’.

 

Cedendo la propria partecipazione nel Leone di Trieste (13,04%), valutata 6,3 miliardi, in cambio della controllata della compagnia assicurativa, Banca Generali, Philippe Donnet ha finalmente capito che doveva dare una mano ad Alberto Nagel. (In passato, il Ceo di Generali sbarrò i tentativi di Mediobanca di acquisire la banca. E stamattina l'ha ricordato in conferenza stampa lo stesso Nagel).

 

ALBERTO NAGEL

Del resto, a Donnet non restava altra via di salvezza: una volta espugnato l’istituto di Piazzetta Cuccia da parte dei “caltagironesi” di Palazzo Chigi, con il cavallo di Troia di Mps, la vittoria di venerdì 24 aprile all’assembra di Generali potrebbe trasformarsi in un pugno di mosche nel giro di pochi mesi.

 

L’operazione Nagel-Donnet, tecnicamente impeccabile, deve superare ora due ostacoli Primo: essendo Mediobanca sotto Ops di Mps, l’Ops su Banca Generali è subordinata alla convocazione di un'assemblea straordinaria di Piazzetta Cuccia, con la presenza del 51% di azionisti, per ottenere l'approvazione a bypassare la ‘’passivity rule’’, la regola che impedisce “iniziative difensive” per ostacolare scalate esterne.

 

ANDREA ORCEL CARLO MESSINA

Sarà sufficiente un’assemblea straordinaria con maggioranza del 51%, anziché dei due terzi del capitale (che favorirebbe Calta), poiché non ci troviamo di fronte a un aumento di capitale o modifiche allo statuto.

 

L’altro punto non preoccupa Nagel&Donnet più di tanto: l’Ivass, l’istituto che vigila sul mercato assicurativo, non avrà nulla da eccepire al fatto che Generali aumenti considerevolmente le azioni proprie detenute? 

 

 

Ed oggi è un giorno importante per il risikone bancario anche perchè vede la conferma di Carlo Messina a supremo capoccione di Intesa Sanpaolo, la prima banca italiana minacciata dal diabolico Andrea Orcel di Unicredit. Il risiko è appena iniziato....

 

MEDIOBANCA: NAGEL, OPS SU B.GENERALI NON È DIFENSIVA, ANZI È OFFENSIVA

PHILIPPE DONNET ALBERTO NAGEL

 

(LaPresse) - L'operazione di Mediobanca su Banca Generali "non è difensiva in senso tecnico" contro l'Ops lanciata da Mps, anzi "è offensiva perché è una manovra di crescita" del gruppo. Lo ha detto l'amministratore delegato di Mediobanca, Alberto Nagel, in conferenza stampa dopo l'annuncio del lancio dell'Ops su Banca Generali.

 

NAGEL, 'OPS BANCA GENERALI NON C'ENTRA CON CALTAGIRONE-DELFIN'

(ANSA) - "Abbiano concepito questa operazione ovviamente nella massima riservatezza parlando con il consiglio e le autorità competenti, cercando di mettere in piedi una proposta molto interessante per i nostri azionisti. Da oggi in poi cominceremo a spiegare ai nostri azionisti grandi e piccoli perché è un'operazione da accogliere. Da oggi parleremo con tutti".

FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE - FRANCESCO MILLERI

 

Lo ha detto l'ad di Mediobanca Alberto Nagel, interpellato su Caltagirone e Delfin. "Caltagirone e Delfin sono nostri azionisti e cerchiamo di fare operazioni valide per i nostri azionisti. E' operazione concepita 5 anni fa e non c'entra nulla col nostro azionariato", ha proseguito.

 

"Abbiamo già avviato preliminarmente interlocuzioni con le autorità e penso rientri nel golden power. Dal punto di visto del golden power è semplice, si tratta di due banche italiane. Ma forse ho sbagliato a fare l'esempio", ha aggiunto riferendosi senza citarle a Unicredit e Banco Bpm.

 

NAGEL, 'USEREMO BRAND MEDIOBANCA PER BANCA GENERALI'

giovambattista fazzolari - francesco gaetano caltagirone

(ANSA) - "Non credo useremo il brand Generali. Pensiamo che il nostro brand sia il migliore in Italia. Di conseguenza useremo il nostro marchio, faremo un re-brand, faremo un'importante riorganizzazione del wealth management, sulla struttura, lavorando anche sul fronte delle sinergie di costi e di ricavi ma useremo il marchio Mediobanca". Così ha risposto l'ad di Mediobanca Alberto Nagel a un analista che gli ha chiesto se Banca Generali prenderà il nome di Mediobanca Premier. Il banchiere ha poi indicato che le sinergie previste dall'operazione sono previste in quote di un terzo ciascuno su tre anni.

 

FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE PHILIPPE DONNET

OPS DI MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI A SETTEMBRE/OTTOBRE

(ANSA) - L'ops di Mediobanca su Banca Generali è prevista cominci fra settembre e ottobre e si concluda nel mese di ottobre. E' il calendario dell'operazione illustrata dall'ad di Mediobanca Alberto Nagel in conference call. A maggio verranno avviate le richieste alle autorità regolatorie, il 16 giugno si terrà l'assemblea di Mediobanca, "perché siamo sotto passivity rule" dal momento che l'istituto è a oggetto dell'ops da parte di Mps, e a settembre sono attesi i via libera dalle authorities, inclusa l'approvazione della Consob al documento d'offerta.

 

ASSEMBLEA GENERALI DI BANCA DITALIA GAETANO CALTAGIRONE E GIOVANNI BAZOLI FOTO LA PRESSE

"Vendere Generali e comprare Banca Generali sarebbe un'operazione che il cda avrebbe potuto fare se Mediobanca non fosse sotto passivity rule", ha spiegato Nagel a proposito dell'assemblea del 16 giugno. "La nuova banca sarà una banca dove gestiremo il 100% del nostro bilancio perché oggi il 30% del nostro bilancio è gestito da un eccellente management team ma che non è quello di Mediobanca", ha poi indicato in conference call riferendosi all'attuale apporto della quota in Generali agli utili della banca. "In termini di impatto vediamo una più forte combinazione nelle geografie dove operiamo tra Cib e wealth management, lo chiamiamo private investment banking model". L'offerta su Banca Generali "accelererà la nostra evoluzione nel Cib, per Compass non succederà nulla di nuovo", ha detto Nagel.

Milleri Del Vecchio Nagel

 

NAGEL, 'GUARDIAMO A BANCA GENERALI DA ALMENO 5 ANNI'

(ANSA) - "Questa operazione la guardiamo da 5 anni almeno. E' una costante che abbiamo esaminato in lungo e in largo e periodicamente aggiornato. C'è stata prima occasione di verifica fatta dopo il covid capendo tutti che era ed è occasione interessante". Lo ha spiegato l'ad di Mediobanca Alberto Negel nella conferenza stampa sull'ops su Banca Generali segnalando peraltro che "Ha coinciso col fatto che siamo in passivity rule sotto ops di Mps".

 

RENATO PAGLIARO ALBERTO NAGEL

"Negli anni ci sono stati condizioni di mercato che la rendevano difficile. Richiedeva che Mediobanca avesse capitale, avesse messo azioni proprie e usato azioni Generali. Oggi oltre a essere cresciuti più o meno alle stesse dimensioni di Banca Generali, secondo elemento decisivo è stata la struttura dell'operazione e l'andamento dei due titoli", ha proseguito. "Usando tutte le azioni Generali possiamo oggi fare operazione senza utilizzare capitale di Mediobanca e chiedere capitale ai nostri azionisti".

 

"Il nostro rapporto di lunga data con Generali vada trasformato da un rapporto finanziario in una partnership industriale". ha ripetuto. "Banca Generali insiste in un segmento molto vicino a quello su cui lavoriamo noi, una fascia medio alta. Questo è il primo elemento". Il secondo elemento è che è una banca fatta prevalentemente da promotori. E noi siamo fatti da private banker", a proseguito ricordando che "Banca Generali ha comprato Intermonte. Non solo noi ma anche altri battono questa strada Non è semplicemente una operazione di wealth management"

CALTAGIRONE NAGEL GALATERI

 

NAGEL, 'OBIETTIVO FUSIONE CON B. GENERALI, NATIXIS NON C'ENTRA'

(ANSA) - "Facciano l'operazione solo se c'è l'adesione da parte di entrambe le società. Non ci basa 50% più una azione, l'obiettivo è di arrivare a una fusione" e "Natixis non c'entra niente con questa operazione". Lo ha detto l'ad di Mediobanca Alberto Nagel nella conferenza stampa su Banca Generali "Le azioni Generali da ieri e da oggi sono al servizio di questa operazione. 6,3 miliardi e 6,5 miliardi dall'altra parte. Se ci rimangono in più azioni Generali cresceremo nel capitale di Banca Generali per arrivare a una fusione", ha aggiunto.

 

nagel e signora

NAGEL, 'SE QUALCUNO INTERESSATO A GENERALI SI FARÀ VIVO'

(ANSA) - "Ho sempre auspicato che Generali cresca. Quando c'è stata ipotesi con una banca nel 2019 ho detto se c'era una proposta seria che possa generare valore non saremo un soggetto contrario. Siamo contrari quando ci sono progetti non chiari con piani non definiti". Lo ha detto l'ad di Mediobanca, Alberto Nagel, riferendosi a Intesa Sanpaolo nel 2019. "Se questa operazione andasse in porto, le azioni Generali andrebbero per la metà ai soci minori di Banca Generali, gli altri Generali con lock up di 12 mesi. Se ci sarà interesse da qualcuno si faranno vivi"

 

NAGEL, 'CON BANCA GENERALI RISOLVIAMO DIPENDENZA DA GENERALI'

Francesco Saverio Vinci DG Mediobanca Alberto Nagel Ad e Renato Pagliaro Presidente di Mediobanca 0_pr

(ANSA) - "Ci hanno accusati a torto a ragione di essere troppo dipendenti da Generali, ma molti hanno comprato azionisti Generali quindi questa dipendenza è anche di altri". Lo ha affermato l'ad di Mediobanca Alberto Nagel. "Non diciamo che non ci fosse, ha aggiunto. "Se facciamo un'operazione valida che risolve questo tema non è sbagliato, ma ci potrà poi essere sempre qualcuno che la pensa in modo diverso".

francesco gaetano caltagirone

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