CHE FESTA AL CASELLO! – CON LA SCUSA CHE NON CI SONO SOLDI E OGNUNO SI COSTRUISCE LE AUTOSTRADE DA SÉ, IL GOVERNO REGALA ALLUNGAMENTI DELLE CONCESSIONI A PIOGGIA

Daniele Martini per “Il Fatto Quotidiano

 

maurizio lupimaurizio lupi

Che pacchia lo Stato in bolletta per i signori delle autostrade. Siccome di soldi pubblici per finanziare la costruzione di nuove tratte non ce ne sono più, i concessionari si travestono da Babbi Natale, promettono investimenti per oltre 12 miliardi di euro e in cambio ottengono dal governo di Matteo Renzi, con il decreto Sblocca Italia, una cosetta di appena tre parole, «allungamento delle concessioni», che detta così sembra acqua fresca, ma è una miniera d’oro.

 

Le autostrade sono come bancomat e per chi le gestisce non c’è rischio di impresa o quasi, i pedaggi aumentano sempre e automaticamente, collegati come sono all’inflazione e ai piani di investimento finanziario calcolati con complicatissimi algoritmi. “Allungamento delle concessioni” significa dilatare nel tempo l’accesso dei signori del casello al bancomat, con un altro bel regalo incorporato: siccome l’Unione Europea pretendeva che, al momento della scadenza, le concessioni fossero riaffidate tramite gare a cui avrebbero potuto partecipare altri soggetti, privati e pubblici, italiani e stranieri, molti dei concessionari attuali stavano tremando all’idea di dover rinunciare alla pacchia.

autostradeautostrade

 

IL GOVERNO Renzi ora li fa dormire tra due guanciali. Sempre che la norma approvata dal Consiglio dei ministri ottenga alla fine anche l’ok della Commissione europea, assenso che non è affatto scontato. Il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, ha presentato la proposta all’Europa forse confidando anche sul fatto che è in corso il rinnovo delle cariche e i nuovi responsabili devono ancora prendere visione dei problemi e orientarsi di conseguenza.

 

fratelli benettonfratelli benetton

Il comportamento del governo italiano, a proposito delle autostrade, da un bel pezzo è sotto osservazione attenta da parte dell’Europa, parecchio contrariata dall’atteggiamento incredibilmente prodigo usato nei confronti dei concessionari. Il precedente più clamoroso risale alla fine del secolo scorso, governo D’Alema imperante, quando fu deciso un allungamento monstre della concessione a favore dell’Autostrada del Sole e di tutte quelle autostrade pubbliche, già dell’Iri, la cui gestione diventava privata e affidata ai Benetton. I tempi già lunghi della concessione fissati per il 2018 furono spostati in avanti di altri 20 anni, fino al 2038. In pratica tra mille polemiche la concessione fu trasformata in un diritto di sfruttamento autostradale a vita.

VITO BONSIGNOREVITO BONSIGNORE

 

Il governo Renzi si pone in quella scia. I signori omaggiati sono un bel gruppetto: di nuovo le Autostrade dei Benetton e poi quelle del gruppo Gavio, le Cooperative di costruzione, il gruppo Astaldi, Banca Intesa, i costruttori Mattiona di Torino. Tutti questi soggetti hanno più o meno il loro tornaconto, anche se ci sono concessionarie che nella giungla autostradale appaiono più intensamente coinvolte di altre, avendo la concessione già scaduta o in scadenza o anche potendo essere “unificate a tratte interconnesse o contigue ad altre o complementari”, così come prevede l’articolo 4.

 

TRA I PIÙ avvantaggiati dalla novità c’è il gruppo Gavio che, unificando la Torino-Alessandria-Piacenza (la concessione scade nel 2017) alla Torino-Milano e all’Asti-Cuneo potrebbe ottenere l’allungamento della concessione fino oltre il 2040. Le Autostrade per l'Italia (gruppo Benetton) sono interessate per la Napoli-Salerno, la cui concessione è scaduta, ma che tramite l’accorpamento con la tangenziale di Napoli sarebbe prorogata fino al 2038.

 

VITO BONSIGNOREVITO BONSIGNORE

Il provvedimento potrebbe riguardare anche l’Autostrada Tirrenica della Sat (Gavio-Autostrade-Cooperative) tra Civitavecchia e Rosignano, quella in costruzione nella Maremma laziale e toscana, contestata sia dalle popolazioni interessate sia da gran parte dei sindaci dei comuni attraversati. Una volta realizzato, quel tracciato potrebbe essere considerato un prolungamento della A12 Roma-Civitavecchia di Autostrade e accorpato ad esso, ottenendo automaticamente un prolungamento della concessione dal 2028 attuale al 2038.

 

Il decreto Renzi porterà benefici anche alla Brescia-Padova del gruppo BancaIntesa e del costruttore romano Astaldi (la concessione finisce tra nove mesi). O alla Torino-Ivrea (gruppo Gavio e Mattiona costruzioni) che scade esattamente tra un anno e all’Autostrada del Brennero, posseduta da comuni, province e Camere di commercio emiliane, venete e lombarde, più la holding finanziaria Cis e banche popolari, gestita dall’Anas sulla base di una concessione scaduta alla fine di aprile.

 

maurizio lupi pennarello argento maurizio lupi pennarello argento

Il decreto si occupa anche della Orte-Mestre (costo oltre 10 miliardi) per cui è prevista una defiscalizzazione, cioè potrà essere costruita senza pagare tasse. Il dominus dell’operazione è Vito Bonsignore, una condanna definitiva a due anni per corruzione e svariati procedimenti in corso, passato di recente con il Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano.

Ultimi Dagoreport

matteo salvini luca zaia giorgia meloni

DAGOREPORT – COSA SI SONO DETTI GIORGIA MELONI E LUCA ZAIA NELL'INCONTRO A PALAZZO CHIGI, TRE SETTIMANE FA? - TOLTA SUBITO DI MEZZO L'IDEA (DI SALVINI) DI UN POSTO DI MINISTRO, LA DUCETTA HA PROVATO A CONVINCERE IL “DOGE” A PRESENTARE UNA SUA LISTA ALLE REGIONALI IN VENETO MA APPOGGIANDO IL CANDIDATO DEL CENTRODESTRA (ANCORA DA INDIVIDUARE) - MA TRA UNA CHIACCHIERA E L'ALTRA, MELONI HA FATTO CAPIRE CHE CONSIDERA ZAIA IL MIGLIOR LEADER POSSIBILE DELLA LEGA, AL POSTO DI UN SALVINI OSTAGGIO DELLE MATTANE DI VANNACCI – UN CAMBIO DI VERTICE NEL CARROCCIO EVOCATO NELLA SPERANZA CHE IL GOVERNATORE ABBOCCHI ALL’AMO...

elly schlein giorgia meloni beppe sala ignazio la russa maurizio lupi marcello viola

DAGOREPORT - NESSUNO VUOLE LE DIMISSIONI DI BEPPE SALA: DA SINISTRA A DESTRA, NESSUN PARTITO HA PRONTO UN CANDIDATO E TRA POCHI MESI A MILANO COMINCIANO LE OLIMPIADI MILANO-CORTINA – MA SALA VUOLE MANIFESTARE ALL'OPINIONE PUBBLICA UNO SCATTO DI DIGNITÀ, UN GRIDO DI ONESTÀ, UNA REAZIONE D'ORGOGLIO CHE NON LO FACCIA SEMBRARE  ''LU CIUCCIO 'MIEZZO A LI SUONI'' - L’UNICO A CHIEDERE IL PASSO INDIETRO DEL SINDACO È IGNAZIO LA RUSSA, CHE INVECE UN CANDIDATO CE L’HA ECCOME: MAURIZIO LUPI. METTENDO SOTTO LA SUA ALA IL PARTITO DI LUPI, "NOI MODERATI", ‘GNAZIO SOGNA IL FILOTTO: CONQUISTARE SUBITO IL COMUNE DI MILANO E NEL 2028 LA REGIONE LOMBARDIA – MOLTO DELL’INCHIESTA SULL’URBANISTICA DIPENDERÀ DALLA DECISIONE DEL GIP, PREVISTA PER MERCOLEDI': SE IL GIUDICE NON ACCOGLIERÀ LE RICHIESTE DEI PM (CARCERE O DOMICILIARI PER GLI INDAGATI), LA BUFERA PERDERÀ FORZA. VICEVERSA…

ravello greta garbo humphrey bogart truman capote

DAGOREPORT: RAVELLO NIGHTS! LE TROMBATE ETERO DI GRETA GARBO, LE VACANZE LESBO DI VIRGINIA WOOLF, RICHARD WAGNER CHE S'INVENTA IL “PARSIFAL'', D.H. LAWRENCE CHE BUTTA GIU’ L'INCANDESCENTE “L’AMANTE DI LADY CHATTERLEY’’, I BAGORDI DI GORE VIDAL, JACKIE KENNEDY E GIANNI AGNELLI - UN DELIRIO ASSOLUTO CHE TOCCO’ IL CLIMAX NEL 1953 DURANTE LE RIPRESE DE “IL TESORO D’AFRICA” DI JOHN HUSTON, SCENEGGIATO DA TRUMAN CAPOTE, CON GINA LOLLOBRIGIDA E HUMPHREY BOGART (CHE IN UN CRASH D’AUTO PERSE I DENTI E VENNE DOPPIATO DA PETER SELLERS). SE ROBERT CAPA (SCORTATO DA INGRID BERGMAN) SCATTAVA LE FOTO SUL SET, A FARE CIAK CI PENSAVA STEPHEN SONDHEIM, FUTURO RE DI BROADWAY – L’EFFEMMINATO CAPOTE CHE SI RIVELÒ UN BULLDOG BATTENDO A BRACCIO DI FERRO IL “DURO” BOGART - HUSTON E BOGEY, SBRONZI DI GIORNO E UBRIACHI FRADICI LA NOTTE, SALVATI DAL CIUCCIO-TAXI DEL RISTORANTE ‘’CUMPÀ COSIMO’’ - QUANDO CAPOTE BECCÒ IL RE D’EGITTO FARUK CHE BALLAVA ALLE 6 DEL MATTINO L’HULA-HULA NELLA CAMERA DA LETTO DI BOGART… - VIDEO + FILM

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER?