CORONA PIÙ LO MANDI GIÙ, PIÙ SI TIRA SU - AFFARI ANCHE DIETRO LE SBARRE: IN VENDITA SUL SUO SITO LA MAGLIETTA “TO BE FREE” A 25 € (5 DEI QUALI AI CARCERATI) MENTRE IN RETE VIENE LANCIATO IL VIDEO-RAP “BELEN” CON IL DJ FOREST E L’EX RE DEI PAPARAZZI (CHE PER FORTUNA NON CANTA - IL VICEMINISTRO (S)MARTONE ENTRA A GAMBA TESA SUL “BAD BOY”: “SE IN ITALIA ABBIAMO SOLO IL 21% DEI LAUREATI, LA COLPA E’ DI MODELLI NEGATIVI COME CORONA”….

Massimo De Angelis per "Libero"

Il leggendario bad boy di corso Como, Fabrizio Corona, si candida di diritto al ruolo da protagonista nella pubblicità del noto prodotto rivitalizzante «Più lo mandi giù, più si tira su». Ovviamente dopo aver scontato fino all'ultimo secondo la pena inflitta. Se il paparazzo sia un genio del male o solo un furbastro resta al giudizio della singola persona, ma dal punto di vista marketing potrebbe di certo ricevere una laurea honoris causa dalla prestigiosa Bocconi.

C'è chi si chiede se il fotografo stia soffrendo nelle patrie galere, oppure meditando di convertirsi al sacro buddismo. In realtà sta facendo quello che ha sempre fatto fino ad oggi, ovvero organizzare business, affari, nella speranza di rimpinguare le tasche e il conto in banca, anche se dietro le sbarre bisogna impegnarsi di più, e soprattutto disporre fuori di una rete di amicizie, in grado di darti una mano. E lui incredibilmente ha un fiume di persone che lo sorreggono. Nella stanza 4x4 del penitenziario di Busto Arsizio durante i primi giorni si è già inventato due stimolanti operazioni commerciali.

La prima si può definire quasi da applausi. Da ieri infatti è possibile acquistare sul web la maglietta del galeotto, con tanto di brand angloamericano «To be free». Sul sito personale di Corona è comparsa dal nulla la sua immagine con indosso una tshirt bianca. Non manca una simbolica farfalla, dal duplice significato. Ricorda il tatuaggio dell'indimenticabile Belen Rodriguez e rammenta qualcosa di epico, tipo Steve McQueen nel celeberrimo film da ergastolano Papillion. Il tutto accompagnato dalla dicitura «Essere libero».

Il bizzarro articolo è in vendita al costo di 25 euro, ma affrettatevi perché sono disponibili «solo» mille esemplari. Sul mercato ancora taglie small, medium, large, e poche XXL (che sono andate a ruba) per i più palestrati. La vendita del prodotto non risulta fine a se stessa. Infatti nella pubblicità on line è presente, ben in evidenza, il commento, da vero duro, del bellicoso Fabrizio «Assassini, delinquenti, stupratori sono a piede libero, io vado in carcere per tre fotografie. I miei diritti sono stati calpestati».

Ma attenzione perché in zona cesarini arriva il guizzo del maestro: per ogni articolo piazzato 5 euro saranno devoluti a sostegno dei detenuti. Chapeau, un colpo al cerchio, uno alla botte e un pizzico di sano sindacalismo carcerario. Poteva fermarsi qui il manager prigioniero? Assolutamente no, e dopo una notte insonne nello scomodo letto a castello, ecco partorire un secondo progetto, in versione musicale.

Viene organizzato il lancio di un singolo rap, sonorità che va tanto di moda nelle celle del Bronx. Soprattutto tra gli ospiti di colore. In collaborazione con l'astuto deejay Steve Forest è in rampa di lancio il pezzo ritmato «Belen». Il titolo delude, troppo banale, quasi un'osses - sione, ma pare faccia impennare le vendite, e ciliegina sulla torta giunge il video, che di sicuro è stato girato prima dell'avventuroso arresto.

Si tratta di un brano nel quale tre aspiranti giudici fanno una sorta di selezione per una ideale candidata simil Rodriguez e ne sottolineano atteggiamenti e modi che l'hanno resa soubrette del momento. Come fosse un percorso studiato a tavolino. Il testo è una sorta di inno alla donzella argentina, altalenato da alcune considerazioni sulla vita privata e sul rutilante mondo dello spettacolo che si è ritagliata attorno.

Di continuo, o quasi, si ode in sottofondo al brano una voce che ripete sussurrando «fai come Belen», mentre il ritornello, in lingua inglese, invoca la speranza di essere come lei. Lo stonato Corona per fortuna si esime dal cantare, ma, ovviamente, compare nel ruolo di supervisore, capace di individuare il clone meglio riuscito della show girl tra un tripudio di formose fanciulle.

Del resto, quale migliore momento per lanciare la sgamata iniziativa? Nell'ultima settimana il ribelle Fabrizio è stato il personaggio centrale delle cronache italiane e portoghesi, e l'uscita del disco non fa che illuminare ancora di più i riflettori puntati sull'ex re dei paparazzi.


2 - MICHEL MARTONE: «TUTTA COLPA DI MODELLI NEGATIVI COME CORONA»
Enrico Marro per il "Corriere della Sera"

Non è sorpreso del calo delle immatricolazioni all'università (-17% in 10 anni) il viceministro del Lavoro, Michel Martone, che spesso si è distinto per uscite controcorrente sui giovani.

Perché se l'aspettava?
«Perché da un lato c'è un calo demografico che colpisce in particolare i giovani, dovuto al fatto che da troppo tempo non si fanno abbastanza figli, e dunque ci sta che la diminuzione della fascia di popolazione giovanile abbia conseguenze sul numero di coloro che si iscrivono all'università. Ma questo non basta a spiegare il fenomeno. Dall'altro lato, infatti, esso è un'altra manifestazione del disagio e della scarsa attenzione che c'è nei confronti della condizione giovanile. È un peccato che non se ne parli in campagna elettorale».

Il governo che cosa ha fatto?
«Partiamo da una situazione strutturale difficile, perché abbiamo il 21% dei giovani laureati mentre secondo gli obiettivi europei di Lisbona dovremmo arrivare al 40%. Insomma, pochi si iscrivono all'università e troppi vi rimangono troppo a lungo».

E allora perché avete anche alzato le tasse universitarie?
«Lo abbiamo fatto in particolare sui fuori corso. Chi non ha motivi di lavoro, di salute o comunque validi per andare fuori corso, è giusto che paghi di più, perché con le risorse che si recuperano si possono finanziare più borse di studio».

Insomma il problema sono di nuovo quelli che lei definì gli «sfigati» che a 28 anni non sono ancora laureati?
«Una parte del problema sono i fuori corso che considerano l'università un parcheggio perché possono permetterselo. Dobbiamo scoraggiarli, per aiutare coloro che vogliono iscriversi e magari hanno bisogno di una borsa di studio».

Ma i fondi per le borse di studio sono diminuiti, denuncia il Consiglio universitario nazionale.
«Per aumentarli bisogna reperire risorse, come ho detto. E comunque non c'è solo un problema economico, ma anche di modelli culturali sbagliati».

A cosa si riferisce?
«Si è diffusa l'idea che la laurea sia inutile. Questo non è vero, se si tratta di una laurea presa nei tempi giusti e con competenze spendibili anche all'estero. Purtroppo si affermano modelli negativi di successo immediato quanto effimero. Mi riferisco anche alle tante copertine su personaggi come Corona».

Molti però non vanno all'università perché non possono permetterselo.
«Sì. Ma ci sono anche più di due milioni di giovani che non lavorano e non studiano. E tra questi anche coloro che inseguono modelli sbagliati invece di prepararsi a competere sul mercato globale con 40 milioni di lavoratori cinesi, indiani, brasiliani che aspirano al nostro tenore di vita».

 


3- VIDEO DEL BRANO "BELEN" - STEVE FOREST & FABRIZIO CORONA
http://youtu.be/t8NcKN9Jx7M

 

 

FABRIZIO CORONA IN MANETTEFABRIZIO CORONA IN MANETTEFABRIZIO CORONA fabrizio corona e belen rodriguez baci e coccole bollenti alla maddalena lapressemi spe FABRIZIO CORONA TATUAGGIO FREE CORONA E BELEN HARD DA NOVELLA Michel Martone UN FRAME DEL VIDEO DEL RAP BELEN LA HOME DEL SITO DI CORONA CON LA PROMOZIONE DELLA MAGLIETTA TO BE FREE

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