donald trump xi jinping tiktok

UNA VOLTA LA GUERRA FREDDA SI FACEVA SUL NUCLEARE. ORA SUI VIDEO SCEMI! – TIKTOK NON FA IN TEMPO A DIRE CHE HA SCELTO L’ACQUIRENTE AMERICANO CHE PECHINO INIZIA A ROMPERE LE PALLE: PER VENDERE CI VUOLE L'OK DELLE AUTORITÀ NAZIONALI. COM'ERA LA STORIA CHE L'APP NON AVEVA LEGAMI CON IL REGIME? - IN CAMPO CI SONO ORACLE E MICROSOFT/WALMART (TWITTER NON HA ABBASTANZA SOLDI), MA ORA I TEMPI SI ALLUNGANO….

 

tiktok usa

 

1 – CINA FRENA, MA TIKTOK HA SCELTO L'ACQUIRENTE PER GLI USA

(ANSA) - TikTok ha scelto l'acquirente per le sue attività americane. In pole position ci sarebbero la coppia Microsoft-Walmart e Oracle, e l'operazione dovrebbe avere un valore compreso fra i 20 e i 30 miliardi di dollari.

 

Ma sull'accordo, che include anche le attività neozelandesi e australiane, pesa lo spettro delle nuove regole imposte da Pechino sulle esportazioni di tecnologia. Norme che rischiano di rallentare se non far naufragare un'eventuale intesa.

ragazze arrapate su tiktok

 

La stretta della Cina obbliga ByteDance, la società a cui fa capo la popolare app, a ottenere l'autorizzazione di Pechino prima di vendere la società. Questo si potrebbe tradurre in un allungamento dei tempi per la cessione di TikTok, al quale va aggiunta l'incertezza legata a una possibile opposizione cinese all'operazione.

 

Un'incertezza non da poco vista la tensione fra Stati Uniti e Cina su più fronti, dagli scambi commerciali alla nuova legge per la sicurezza nazionale imposta a Hong Kong, passando per le nuove tecnologie.

 

E proprio su questo capitolo si sta consumando l'ultimo braccio di ferro fra Washington e Pechino. Gli Usa di Donald Trump hanno imposto alla cinese ByteDance di vendere le attività americane di TikTok entro la metà di settembre, altrimenti la app potrebbe essere bloccata.

 

sede di bytedance a pechino

Ora l'ultima parola su una cessione sta a Pechino, oggetto di forti critiche da parte del governo americano per il coronavirus o, come lo ha varie volte chiamato Trump, il 'virus cinese' o il 'Kung Fu virus'. "Ci sono tensioni geopolitiche fra Stati Uniti e Cina, e noi siamo nel mezzo", afferma Vanessa Pappas, la responsabile ad interim di TikTok.

 

2 – Cina a gamba tesa sul deal TikTok

Giulio Zangrandi per “MF”

 

Vanessa Pappas TikTok

Ennesimo colpo di scena nella saga sul futuro di TitTok, la piattaforma di condivisione video cinese divenuta celebre nell' ultimo anno per l' enorme numero di download in tutto il mondo ma di recente finita nel mirino dei governi di svariati Paesi occidentali in scia ad accuse di spionaggio, violazione della privacy degli utenti e legami poco trasparenti con Pechino.

 

xi jinping trinca

Secondo quanto riportato ieri dal Wall Street Journal, dopo aver assistito quasi inerte al lungo susseguirsi di voci sui possibili acquirenti del social network di proprietà del conglomerato ByteDance la Cina avrebbe finalmente deciso di scendere in campo contro la cessione delle attività Usa della compagnia digitale, forte di una legge di fresca approvazione che prevede la possibilità di cedere tecnologia nazionale basata su intelligenza artificiale ad aziende di altri Paesi solo in presenza del nulla osta da parte delle autorità nazionali.

 

Una mossa, quella del Dragone, attuata probabilmente per correre ai ripari dopo le dimissioni comunicate dall' ormai ex-ceo della piattaforma Kevin Mayer lo scorso giovedì e che avrebbe l' obiettivo non tanto di contrastare l' ordine esecutivo emanato unilateralmente un mese fa da Donald Trump, con cui il presidente Usa ha imposto a TikTok di dismettere le sue operazioni negli Usa entro il 15 settembre pena l' esclusione del mercato americano, quanto piuttosto di ritardarne l' esecuzione fino all' esito delle elezioni americane di inizio novembre nella speranza che il rivale repubblicano Joe Biden, considerato più incline alla diplomazia, possa prevalere.

 

KEVIN MAYER TIKTOK

ByteDance, che venerdì aveva ricevuto le linee generali delle offerte e si aspettava di avviare trattative in esclusiva già nel corso del fine settimana, dovrà quindi probabilmente prendere tempo con i vari interlocutori in attesa di nuove comunicazioni da Pechino. «Stiamo studiando i nuovi regolamenti che sono stati rilasciati venerdì», ha infatti dichiarato prontamente il consulente legale della società, Erich Andersen, precisando che, «come per qualsiasi transazione transfrontaliera, seguiremo le leggi applicabili, che in questo caso includono quelle di Stati Uniti e Cina».

ragazzine su tiktok 2

 

Escluso Twitter, considerato fin dall' inizio fuori dai giochi per via di una dimensione economica insufficiente ad approcciarsi all' operazione, tra i potenziali acquirenti restano ancora in partita il colosso della Silicon Valley Oracle, fattosi avanti due settimane fa dopo aver partecipato ad alcune discussioni preliminari a fianco dei fondi di private equity Usa Sequoia e General Atlantic, e il gigante dell' informatica Microsoft, che ha dalla sua il vantaggio di essere stato il primo soggetto a intavolare colloqui con la casa madre del social network e negli ultimi giorni si è assicurata il supporto di Walmart per un' offerta di 20-30 miliardi di dollari.

 

BILL GATES

Il gigante della grande distribuzione Usa ha infatti spiegato che l' alleanza con Bill Gates potrebbe aiutare a far crescere la sua unità di marketplace online di terze parti e il suo nascente ramo pubblicitario, due aree che l' amministratore delegato Doug McMillon ha detto di voler espandere.

 

Che vada o meno a buone fine, il contrattacco di Pechino pare comunque destinato a inasprire ulteriormente i rapporti tra le due potenze, con Washington che dopo la stretta su TikTok e WeChat si è detta pronta a prendere di mira altre app Made in China.

 

Ad annunciarlo è stato Peter Navarro, uno dei più stretti consiglieri di Trump per le questioni commerciali, che ieri ha spiegato come le app cinesi rappresentano una minaccia per i cittadini Usa, precisando che «questa è la posizione politica alla base delle nostre azioni contro TikTok e WeChat e ce ne saranno altre».

 

ragazzine su tiktok 3

Un' escalation di tensioni che rischia di coinvolgere anche altri Paesi, mettendo ByteDance nella condizione di esporsi alla perdita di svariati mercati particolarmente floridi oltre a quello americano. In primo luogo l' India, che di recente - anche a causa delle tensioni lungo il confine con la Cina - ha messo al bando TikTok assieme a un' altra sessantina di app cinesi con l' accusa di minaccia alla stabilità del Paese.

walmart

 

Poi l' Australia, che ha avviato un' indagine sulla piattaforma video con la minaccia di escluderla dal mercato domestico in caso di esito negativo. Infine il Pakistan, che ha lanciato un ultimo avvertimento al social network dopo averlo accusato ripetutamente di promuovere comportamenti e contenuti immorali rispetto ai costumi vigenti del Paese.

usa e tiktokragazzine su tiktok 1LARRY ELLISON DI ORACLEragazzine su tiktokTIKTOK

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”