trump powell

TRUMP HA ASSESTATO LA PRIMA BOTTA AL DOLLARO E ALL’ECONOMIA AMERICANA. LA CORTE SUPREMA POTREBBE DARE IL COLPO MORTALE – I GIUDICI DEVONO ESPRIMERSI SULL’HUMPHREY’S EXECUTOR, LA NORMA CHE IMPEDISCE AL PRESIDENTE DI LICENZIARE IL CAPO DELLA FEDERAL RESERVE – SE LA CORTE SUPREMA CONCEDESSE A TRUMP QUEL POTERE, L’INDIPENDENZA DELLA BANCA CENTRALE ANDREBBE A PUTTANE, E CON ESSA LA STABILITÀ DEL SISTEMA MONETARIO AMERICANO…

Traduzione dell’articolo di Greg Ip per www.wsj.com

 

DONALD TRUMP JEROME POWELL

Gli investitori sono già preoccupati per la sicurezza del dollaro e del debito del Tesoro statunitense. La Corte Suprema potrebbe presto dare loro un motivo in più per esserlo.

 

La Corte sta per esaminare una questione che, pur non riguardando direttamente la Federal Reserve, potrebbe determinare se il presidente Trump abbia o meno il potere di licenziare il presidente della Fed.

 

Non ci sono indicazioni che i giudici intendano effettivamente conferire al presidente tale autorità. E anche se lo facessero, non è detto che Trump licenzierebbe Jerome Powell, che è stato nominato proprio da lui.

 

William Humphrey

Ma concedere al presidente questo potere equivarrebbe, di fatto, a svuotare dell’indipendenza la banca centrale, rendendo i suoi sette governatori — incluso il presidente — funzionari revocabili a piacimento, come il segretario al Tesoro.

 

Gli investitori giungerebbero così alla conclusione che la politica monetaria non riflette più esclusivamente il giudizio della Fed sull’inflazione, sull’occupazione e sulla stabilità finanziaria, ma anche le priorità del presidente.

 

Ciò potrebbe introdurre una dose notevole di incertezza e volatilità nei mercati finanziari. Le ultime settimane offrono un assaggio delle possibili conseguenze: azioni, obbligazioni e dollaro hanno oscillato bruscamente mentre Trump imponeva e poi parzialmente ritirava i dazi. E mentre questi ultimi alimentavano le aspettative di inflazione, Trump ha invitato la “lenta” Fed ad abbassare i tassi d’interesse.

 

franklin delano roosevelt

[…] I governatori della Fed sono nominati dal presidente e confermati dal Senato per un mandato di 14 anni, con uno di loro che ricopre contemporaneamente un mandato quadriennale come presidente.

 

Il Federal Reserve Act stabilisce che possono essere rimossi solo per giusta causa. Secondo gli studiosi, la Corte Suprema ha sancito questo principio nel 1935, quando impedì a Franklin Roosevelt di licenziare membri della Federal Trade Commission per motivi puramente politici, in quanto — a differenza dei normali dipendenti del ramo esecutivo — ricoprivano un ruolo quasi giudiziario.

 

Ma a febbraio, l’amministrazione Trump ha chiesto alla Corte di annullare quel precedente, noto come Humphrey’s Executor, sostenendo che esso interferisce con il controllo del presidente sull’esecutivo. Trump ha poi forzato la questione licenziando un membro democratico del National Labor Relations Board e un altro del Merit Systems Protection Board.

 

DONALD TRUMP JEROME POWELL

Entrambi hanno fatto causa, sostenendo che i licenziamenti erano illegali. Il presidente della Corte Suprema, John Roberts, ha lasciato che i licenziamenti rimanessero in vigore mentre la Corte valuta la controversia. Ha chiesto a entrambe le parti di presentare le memorie entro la fine di martedì.

 

I giudici potrebbero inizialmente decidere solo se i ricorrenti debbano riottenere i loro incarichi, rimandando la decisione di merito a un secondo momento. La maggioranza conservatrice della Corte è nota per guardare con scetticismo al precedente Humphrey’s Executor.

 

Arthur Burns

Il presidente della Fed potrebbe avere altri strumenti per contestare un eventuale licenziamento, anche senza il precedente del 1935. Alcuni funzionari dell’amministrazione Trump stessi sembrano diffidare di uno scontro diretto. Quando, a febbraio, la Casa Bianca ha rafforzato la supervisione sulle agenzie indipendenti, ha incluso la regolamentazione bancaria della Fed, ma ha esentato la sua politica monetaria.

 

Alcuni studiosi ritengono che anche se la Corte dovesse annullare Humphrey’s Executor, troverà comunque un modo per proteggere l’indipendenza della Fed.

 

In caso contrario, renderebbe la banca centrale un’istituzione fondamentalmente diversa.

JEROME POWELL FED

 

[…]  La logica dell’indipendenza delle banche centrali è semplice: i leader eletti sono tendenzialmente inclini a favorire la crescita economica e i tassi d’interesse bassi, anche a scapito dell’inflazione. Gli studi dimostrano che l’inflazione è più bassa quando le banche centrali sono indipendenti. […]

 

Le banche centrali indipendenti possono anche commettere errori, come fece la Fed quando nel 2021 ritenne che l’inflazione fosse temporanea. E non sono davvero immuni dalle pressioni politiche: Richard Nixon fece pressioni sul presidente della Fed Arthur Burns affinché mantenesse i tassi bassi in vista della sua rielezione nel 1972. Inoltre, cambiare lo status del presidente della Fed non modificherebbe il suo mandato, che resta quello di mantenere la stabilità dei prezzi e la piena occupazione.

 

federal reserve

Eppure la politica monetaria comporta innumerevoli valutazioni discrezionali, e un presidente della Fed preoccupato per il proprio posto di lavoro avrebbe la tendenza a orientare tali decisioni in modo da conservarlo.

 

[…]  Trump non è come gli altri presidenti. Rifiuta il concetto stesso di indipendenza e si aspetta che l’intero apparato federale si conformi alle sue priorità, che si tratti di punire gli studi legali che rappresentano i suoi avversari o di deregolamentare le criptovalute, amate dalla sua base e dalla sua famiglia. Esprime pubblicamente le sue preferenze, spesso tramite i social media.

 

In tal modo, ogni opinione espressa da Trump si rifletterebbe immediatamente nella valutazione dei mercati. Se chiedesse tassi più bassi, i mercati darebbero per scontato che la Fed obbedirà. […]

 

La Fed potrebbe tentare di contenere i rendimenti obbligazionari mantenendo bassi i tassi a breve termine o acquistando titoli (poiché all’aumentare dei prezzi delle obbligazioni, i rendimenti scendono). Ma non “sarebbe in grado di contenere l’inflazione stessa”, ha detto Jeremy Stein, economista della Harvard University ed ex governatore della Fed.

LA FEDERAL RESERVE BANK DI NEW YORK

 

Poiché le parole e le azioni della Fed si riverberano sui mercati globali, i suoi funzionari si impegnano a fondare le proprie decisioni su dati oggettivi come inflazione, disoccupazione e prezzi finanziari, in modo che gli investitori possano dedurre come eventuali nuove informazioni influiranno sulla politica monetaria.

 

“Se l’indipendenza della Fed viene meno, quel processo mentale da parte degli operatori di mercato diventa molto più complicato, perché dovranno considerare ciò che richiede la situazione politica”, ha spiegato David Wilcox, ex economista della Fed oggi affiliato a Bloomberg Economics e al Peterson Institute for International Economics.

 

Questo è un momento delicatissimo per la Fed per apparire politicizzata. Il Tesoro dovrà emettere migliaia di miliardi di dollari di nuovo debito nei prossimi anni per finanziare i deficit previsti nei bilanci repubblicani. Gli investitori potrebbero rifiutarsi di acquistare quel debito se sospettano che una Fed compiacente permetterà all’inflazione di eroderne il valore. Alcuni stanno già limitando la propria esposizione agli Stati Uniti, come suggerisce il calo del dollaro, l’aumento del prezzo dell’oro e dei rendimenti obbligazionari che ha accompagnato la guerra commerciale di Trump. […]

ORO NELLA FEDERAL RESERVE BANK DI NEW YORK

JEROME POWELL - FEDIL CAVEAU DELLA FEDERAL RESERVE BANK DI NEW YORK DONALD TRUMP JEROME POWELLJEROME POWELL elissa leonard jerome powell cena di gala alla casa bianca

Ultimi Dagoreport

antonio pelayo bombin juan carlos

DAGOREPORT: COME FAR FUORI IL SACERDOTE 81ENNE ANTONIO PELAYO BOMBÌN, CELEBERRIMO VATICANISTA CHE PER 30 ANNI È STATO CORRISPONDENTE DELLA TELEVISIONE SPAGNOLA "ANTENA 3", CUGINO DI PRIMO GRADO DELL’EX RE JUAN CARLOS? UN PRETE CHE A ROMA È BEN CONOSCIUTO ANCHE PERCHÉ È IL CONSIGLIERE ECCLESIASTICO DELL'AMBASCIATA SPAGNOLA IN ITALIA, VOCE MOLTO ASCOLTATA IN VATICANO, CAPACE DI PROMUOVERE O BLOCCARE LA CARRIERA DI OGNI ECCLESIASTICO E DI OGNI CORRISPONDENTE SPAGNOLO – PER INFANGARLO È BASTATA UNA DENUNCIA AI CARABINIERI DI ROMA DI UN FINORA NON IDENTIFICATO CRONISTA O PRODUCER DI REPORT VATICANENSI CHE LO ACCUSA DI VIOLENZA SESSUALE, IMPUTAZIONE DIVENTATA NELLA DISGRAZIATA ERA DEL METOO L’ARMA PIÙ EFFICACE PER FAR FUORI LA GENTE CHE CI STA SUL CAZZO O PER RICATTARLA – IL POVERO PELAYO È FINITO IN UN TRAPPOLONE CHE PUZZA DI FALSITÀ PIÙ DELLE BORSE CHE REGALA DANIELA SANTANCHÉ E DELLE TETTE DI ALBA PARIETTI – IL SOLITO E BIECO SCHERZO DA PRETE, PROBABILMENTE USCITO DALLE SACRE MURA DELLA CITTÀ DI DIO…

giorgia meloni gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - LE RESURREZIONI DI “LAZZARO” SANGIULIANO NON SI CONTANO PIÙ: “BOCCIATO” DA MINISTRO, RIACCIUFFATO IN RAI E SPEDITO A PARIGI, ORA SBUCA COME CAPOLISTA ALLE REGIONALI CAMPANE - ESSÌ: DIVERSAMENTE DAGLI IRRICONOSCENTI SINISTRATI, A DESTRA LA FEDELTÀ NON HA SCADENZA E GLI AMICI NON SI DIMENTICANO MAI - DURANTE I TRE ANNI A PALAZZO CHIGI, IL “GOVERNO DEL MERITO COME ASCENSORE SOCIALE” (COPY MELONI) HA PIAZZATO UNA MAREA DI EX DEPUTATI, DIRIGENTI LOCALI, TROMBATI E RICICLATI NEI CDA DELLE AZIENDE CONTROLLATE DALLO STATO - COME POTEVA LA STATISTA DELLA GARBATELLA DIMENTICARE SANGIULIANO, IMMARCESCIBILE DIRETTORE DEL TG2 AL SERVIZIO DELLA FIAMMA? IL FUTURO “GENNY DELON” ‘’ERA SALITO TALMENTE TANTO NELLE GRAZIE DELLA FUTURA PREMIER DA ESSERE CHIAMATO A SCRIVERE PARTE DEL PROGRAMMA DEI MELONIANI, INVITATO A CONVENTION DI PARTITO E, ALLA FINE, RICOMPENSATO ADDIRITTURA CON UN POSTO DI GOVERNO’’ - E’ COSÌ A DESTRA: NESSUNA PIETÀ PER CHI TRADISCE, MASSIMO PRONTO SOCCORSO PER CHI FINISCE NEL CONO D’OMBRA DEL POTERE PERDUTO, DOVE I TELEFONINI TACCIONO E GLI INVITI SCOMPAIONO… - VIDEO

giorgia meloni sigfrido ranucci elly schlein bomba

DAGOREPORT – DOBBIAMO RICONOSCERLO: GIORGIA MELONI HA GESTITO IN MANIERA ABILISSIMA IL CASO DELL'ATTENTATO A RANUCCI, METTENDO ANCORA UNA VOLTA IN RISALTO L'INETTITUDINE POLITICA DI ELLY SCHLEIN - GETTARE INDIRETTAMENTE LA RESPONSABILITA' DELL'ATTO TERRORISTICO ALLA DESTRA DI GOVERNO, COME HA FATTO LA SEGRETARIA DEL PD, È STATA UNA CAZZATA DA KAMIKAZE, ESSENDO ORMAI LAMPANTE CHE LE BOMBE SONO RICONDUCIBILI AL SOTTOMONDO ROMANO DEL NARCOTRAFFICO ALBANESE, OGGETTO DI UN'INCHIESTA DI "REPORT" - E QUELLA VOLPONA DELLA PREMIER HA RIBALTATO AL VOLO LA FRITTATA A SUO VANTAGGIO: HA CHIAMATO RANUCCI PER MANIFESTARGLI SOLIDARIETÀ E, ANCORA PIÙ IMPORTANTE, HA INVIATO TRE AUTOREVOLI ESPONENTI DI FRATELLI D’ITALIA (TRA CUI BIGNAMI E DONZELLI) ALLA MANIFESTAZIONE INDETTA DAL M5S PER RANUCCI E LA LIBERTÀ DI STAMPA - DOPO L’ATTENTATO, NESSUNO PARLA PIÙ DI UN POSSIBILE PASSAGGIO DI "REPORT" A LA7: SIGFRIDO, ORA, È INTOCCABILE… - VIDEO

giorgia meloni antonio tajani maurizio casasco marina pier silvio berlusconi salvini

DAGOREPORT - TAJANI, UNA NE PENSA, CENTO NE SBAGLIA. IL SEGRETARIO DI FORZA ITALIA CI HA MESSO 24 ORE AD ACCORGERSI CHE GIORGIA MELONI HA STRACCIATO UNO DEI SUOI CAVALLI DI BATTAGLIA IN EUROPA: IL SUPERAMENTO DEL DIRITTO DI VETO. IL MINISTRO DEGLI ESTERI È RIUSCITO A PARTORIRE SOLO UNA DICHIARAZIONE AL SEMOLINO (“HA DETTO LA SUA OPINIONE, IO PENSO INVECE CHE SI DEBBA FARE QUALCHE PASSO IN AVANTI”), MENTRE È STATO ZITTO DI FRONTE ALLE INVETTIVE ANTI-RIARMO E CONTRO L’UE DEI PARLAMENTARI LEGHISTI. IL POVERINO È ANCORA STORDITO DALLA PROMESSA, SCRITTA SULLA SABBIA, CON CUI L'HA INTORTATO LA DUCETTA: SE FAI IL BRAVO, NEL 2029 TI ISSIAMO AL QUIRINALE AL POSTO DI MATTARELLA (E CI CREDE DAVVERO) – IN TUTTO QUESTO BAILAMME, TAJANI PROVA A METTERE LE MANI SULLA CONSOB CON UNA MOSSA DA ELEFANTE IN CRISTALLERIA: NOMINARE IL DEPUTATO AZZURRO MAURIZIO CASASCO. MA SI È DIMENTICATO DI COORDINARSI CON LA FAMIGLIA BERLUSCONI, CHE NON L’HA PRESA BENE…

donald trump vladimir putin benjamin netanyahu volodymyr zelensky

DAGOREPORT – TRUMP HA FINALMENTE CAPITO CHE NON POTEVA PERMETTERSI, COME È SUCCESSO A FERRAGOSTO IN ALASKA, DI FARSI PRENDERE DI NUOVO PER CULO IN MONDOVISIONE DA PUTIN - L’INCONTRO DI BUDAPEST NON POTEVA ASSOLUTAMENTE FINIRE CON UN NUOVO FALLIMENTO, MA DI FRONTE AL NIET DI MOSCA A OGNI COMPROMESSO, HA DOVUTO RINUNCIARE – ORA CI SONO DUE STRATEGIE: O RIEMPIE KIEV DI TOMAHAWK, MISSILI IN GRADO DI COLPIRE IN PROFONDITÀ LA RUSSIA, OPPURE SCEGLIE LA STRADA MORBIDA CHE VERRÀ LANCIATA DOMANI DAL CONSIGLIO EUROPEO (L’INVIO A KIEV DI 25 BATTERIE DI MISSILI PATRIOT) – L’INNER CIRCLE “MAGA” LO PRESSA: “L’UCRAINA? LASCIA CHE SE NE OCCUPI L’UE” –  IN USA MONTA L’ONDATA DI SDEGNO PER LA SALA DA BALLO ALLA CASA BIANCA - LA STRIGLIATA A NETANYAHU DEL TRIO VANCE-WITKOFF-KUSHNER… - VIDEO

niaf francesco rocca daniela santanche arianna meloni claudia conte zampolli peronaci

DAGOREPORT: METTI UNA SERA A CENA…I FRATELLI D’AMERICA! -SEMBRAVA DI ESSERE IN UN FILM DEI VANZINA AL GRAN GALA DEL NIAF, 2180 INVITATI, 218 TAVOLI DA 150MILA DOLLARI OGNUNO, OCCUPATI DAI BOSS DELLE PARTECIPATE DI "PA-FAZZO CHIGI" (DONNARUMMA, CATTANEO, FOLGIERO, ETC.), JOHN ELKANN CHE HA TRASFORMATO IL GIARDINO DELL'AMBASCIATA IN UN AUTOSALONE (TRA MASERATI E FERRARI, TRONEGGIAVA UN TRATTORE!), FINANZIERI VARI E DE LAURENTIIS, IL GOVERNATORE ROCCA E SANTANCHÉ - CAUSA SHUTDOWN DEL GOVERNO USA, NON C'ERA ALCUN TIRAPIEDI DI TRUMP: DELUSI COLORO CHE SOGNAVANO, ATTRAVERSANDO L'ATLANTICO, DI BANCHETTARE CON SUA MAESTÀ "THE DONALD" E LA SUA "RAGAZZA PONPON" GIORGIA MELONI - QUELLI DEL NIAF HANNO "COPERTO" IL BUCO DELLE AUGUSTE PRESENZE INVITANDO ARIANNA MELONI, UNICO SEGRETARIO POLITICO PRESENTE, CHE HA COSÌ RICEVUTO IL SUO BATTESIMO NELL'AGONE INTERNAZIONALE - NON POTEVA MANCARE L’ONNIPRESENTE CLAUDIA CONTE CHE SI È FATTA RITRARRE INSIEME ALL’AMBASCIATORE PERONACI, GIA’ CONSIGLIERE DIPLOMATICO DI PIANTEDOSI, E A QUEL MARPIONE DI PAOLO ZAMPOLLI, INVIATO SPECIALE DI TRUMP - LA PASTA SCOTTA E L’ESIBIZIONE DEL PREZZEMOLONE BOCELLI - VIDEO