BINGO! - BPM È PRONTA A RITIRARE LA DENUNCIA CONTRO IL RE DELLE SLOT MACHINES FRANCESCO CORALLO - IN CAMBIO, IL CAPO DI BPLUS (TUTTORA ALL’ESTERO) RESTITUIRÀ 25 MLN € DEI 148 CONCESSI DA PONZELLINI, NONCHÉ LE FIDEJUSSIONI - UN ARBITRATO STABILIRÀ I DANNI ALLA REPUTAZIONE DELLA BANCA CAUSATI DALLA GESTIONE PRECEDENTE - IL “CORRIERE” BENEVOLO CI RICORDA CHE ANDREA BONOMI (MEMBRO CDA RCS) E MONTANI HANNO FATTO I BRAVI…

Federico De Rosa per il "Corriere della Sera"

La firma è vicina. La Banca Popolare Milano è a un passo dalla chiusura della vicenda Atlantis-Bplus. Ieri mattina il consiglio di gestione di Piazza Meda ha approvato la proposta di accordo transattivo pervenuta Francesco Corallo, l'imprenditore del gioco d'azzardo finito al centro di un'inchiesta che aveva portato all'arresto dell'ex presidente di Bpm, Massimo Ponzellini, e del suo braccio destro Antonio Cannalire, costringendo lo stesso Corallo alla latitanza.

A novembre dell'anno scorso la Cassazione ha revocato gli ordini di custodia, ma in Tribunale a Milano c'è ancora la querela sporta dalla banca milanese per i finanziamenti concessi dalla vecchia gestione alle società dell'imprenditore. Corallo ha chiesto di ritirarla in cambio di un accordo. Ieri pomeriggio c'è stato un vertice tra i legali delle parti per cercare di stringere i tempi e arrivare rapidamente alla firma.

Il presidente di Bpm, Andrea Bonomi, potrebbe quindi mandare in archivio un altro dei dossier scomodi lasciati in eredità dalla passata gestione. In cambio della revoca della querela Corallo chiuderebbe i finanziamenti con Bpm, restituendo la parte utilizzata del fido da 148 milioni concesso alle sue società (circa 25 milioni), impegnandosi inoltre a vendere qualche migliaio di diritti per videoterminali per coprire con l'incasso le fidejussioni prestate da Piazza Meda ai Monopoli per conto di Bplus, che verrebbero sostituite.

In cambio la popolare milanese ritirerebbe la querela relativa ai finanziamenti concessi dalla vecchia gestione a Corallo. La proposta prevederebbe anche la nomina di un collegio arbitrale a cui spetterà quantificare i danni provocati a Bpm dalla vicenda Bplus.

Un ristoro per il danno reputazionale, a cui Bonomi e Piero Montani vorrebbero intanto porre rimedio chiudendo subito i rapporti con Corallo. Che finirebbero in soffitta insieme al bond convertendo, alle Porsche Cayenne dei sindacalisti, ai bonus regalati a seconda dell'appartenenza, agli Amici della Bipiemme e ai vari potentati che negli scorsi decenni hanno comandato a Piazza Meda.

Uno dopo l'altro sono stati smontati dal duo Bonomi-Montani. I quali hanno anche avviato un'indagine interna sulla vicenda, che si è conclusa da poco, da cui sono emerse non poche anomalie: premi ai dirigenti sindacali in base agli iscritti, aumenti di stipendio retroattivi (con ovvii arretrati), promozioni a chi in banca non aveva alcun compito.

E ancora, percorsi paralleli nell'organigramma della banca e nelle gerarchie degli Amici della Bipiemme fatti da alcuni sindacalisti, arrivati anche al grado di direttore di sede con avanzamenti multipli nello stesso anno. Su 130 dipendenti-sindacalisti di cui sono state esaminate le posizioni, le promozioni sono state 194 tra il 2006 e il 2010. Segno che la metà dei sindacalisti è stata promossa due volte. E chi non era così fortunato poteva rifarsi con gli aumenti di stipendio. Anche da 40 mila euro l'anno.

 

FRANCESCO CORALLO jpegMASSIMO PONZELLINI antonio cannalire LA SEDE DELLA BPM - BANCA POPOLARE DI MILANO - A PIAZZA MEDA A MILANOPiero Montaniandrea bonomi

Ultimi Dagoreport

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...