ULTIME VOCI DALL’IMPERO DEI SENSI - DOPO LA CESSIONE DELL’AS ROMA CHE LANGUE IN MANO ALLO ZIO TOM, UNICREDIT DEVE SMALTIRE IL RESTO DI QUELLO CHE FU IL REGNO DI FRANCO E POI ROSELLA, ORA ASSESSORA DI ALE-DANNO - IN TIPICO STILE ITALICO, LA BANCA HA SALVATO ITALPETROLI PER ECCESSO DI DEBITI, E ORA VANNO SMOLLATI I POLI LOGISTICI E UN PATRIMONIO IMMOBILIARE CHE NESSUNO VUOLE - LE TRE SORELLE SENSI, INSIEME ALLA MADRE, HANNO MANTENUTO IL CONTROLLO DI SOCIETÀ IMMOBILIARI E TURISTICO-ALBERGHIERE…

Maria Silvia Sacchi per "CorrierEconomia"

Conclusa, in agosto, la cessione della Roma calcio alla cordata guidata dall'italo-americano Thomas DiBenedetto, ora è il turno del ramo petrolifero di Italpetroli: magazzini di stoccaggio e movimentazione di prodotti petroliferi nei due poli logistici del Lazio (a Civitavecchia) e della Calabria (a Vibo Valentia).

Unicredit, che è l'attuale proprietario al 100% del gruppo che è stato della famiglia Sensi e poi è entrato in crisi finanziaria, è ormai alle battute finali e la conclusione delle trattative è attesa tra fine anno e l'inizio di quello nuovo.

Un processo di valutazione è in corso, invece, sul destino dell'ultimo dei tre rami da cui è composto Italpetroli, l'immobiliare, che fa capo alla sub holding Immobiliare Panetta. Si tratta di un portafoglio differenziato che va da aree nella periferia di Roma ad alberghi, a tenute in Campania e nelle Marche. Proprio l'estrema diversificazione del patrimonio immobiliare ne rende difficile una vendita in blocco, e peraltro il periodo non è dei migliori per una sua valorizzazione. Dovrebbe comunque essere oggetto di una progressiva liquidazione e discussioni sono in corso con possibili interlocutori, anche in qualità di advisor per le singole macroaree in cui si articola.

Intanto, a fine ottobre, sono state coperte le perdite per 161 milioni di euro al 31 agosto 2011 mediante utilizzo delle riserve, azzeramento del capitale (ricostituito a 200 mila euro) e versamenti da parte dell'azionista.

L'ACCOMANDITA
Dopo un lungo periodo di tensioni e carte bollate e dopo l'intesa del 26 luglio 2010 che ha portato al passaggio dell'intero capitale di Italpetroli al suo principale creditore Unicredit (325 milioni arrivati in capo al gruppo di Piazza Cordusio a seguito della fusione con Capitalia), che già ne deteneva il 49%, e alla cessione della Roma Calcio, si avvia, insomma, a conclusione la divisione del gruppo che era stato fondato negli anni Sessanta da Franco Sensi con lo scopo di creare un polo industriale nel centro Italia, nel settore petrolifero. Come si è riorganizzata, invece la famiglia?

Scomparso nell'agosto del 2008, Franco Sensi ha lasciato la moglie, Maria Nanni, e tre figlie. La più famosa è la maggiore, Rosella, 39 anni, che ha assunto la presidenza della Roma Calcio dopo il padre ed è stata vicepresidente della Lega Calcio e della Lega Serie A. Oggi Rosella è assessore alla Comunicazione e alla promozione di grandi eventi e candidatura olimpica del Comune di Roma. Un «tecnico», si è definita, precisando di non avere intenzione di dedicarsi alla politica. Oltre a lei, le sorelle Maria Cristina, 38 anni, e Silvia, 35.

Siglate le intese con Unicredit, la famiglia Sensi non ha più voluto, e non vuole, rilasciare dichiarazioni in merito a questi argomenti, essendo stato il passo indietro affatto indolore. I documenti presenti sul Cerved possono, però, almeno in parte ricostruire le attività attuali delle tre sorelle.

In parallelo alla cessione della capogruppo Italpetroli a Unicredit, si è perfezionato in agosto il passaggio di una serie di immobili e società da Italpetroli alla famiglia Sensi.
Nello stesso tempo, si è completato anche l'ultimo passaggio di mano all'interno dell'accomandita della famiglia Sensi, la Sogemo di Francesco Sensi. Dopo la scomparsa del fondatore, il ruolo di socio accomandatario-gerente era passato alla moglie Maria Nanni. Il 5 agosto scorso la signora Nanni ha ceduto le proprie quote alle figlie, in parti uguali, e ad assumere la qualifica di socio accomandatario è stata Maria Cristina.

GLI ALBERGHI
I primi giorni di agosto 2011 sono stati quelli centrali nella esecuzione degli accordi sottoscritti con il gruppo bancario e durante tutti questi ultimi mesi si sono svolte le assemblee e i consigli di amministrazione conseguenti.

All'accomandita Sogemo, per esempio, fa oggi capo il controllo di Riviera del Tirreno e di Albergo Filippo II, due società rilevate appunto in agosto da Italpetroli. Riviera del Tirreno svolge attività nel turistico-alberghiero attraverso la conduzione del complesso immobiliare di proprietà «Sunby Park» a Civitavecchia ed è proprietaria del 99% della Terrazze sul mare (un ristorante all'interno del complesso immobiliare della controllate), mentre Albergo Filippo II è proprietaria dell'omonimo hotel sull'Argentario.

Oltre all'accomandita ci sono altre due società che rappresentano oggi le proprietà della famiglia. La prima è Rd3, nuovo nome della ex Sped (società per la distribuzione dei prodotti petroliferi), la seconda la neocostituita (novembre 2010) Scr, entrambe società immobiliari, turistico-alberghiere, per la progettazione e costruzione di infrastrutture delle quali le tre sorelle Sensi sono socie un terzo ciascuna.

 

dibenedetto foto mezzelani gmt ROSSELLA SENSI n rom06 franco sensiGIANNI ALEMANNO super totti foto mezzelani gmt

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…