matteo del fante

URCA, UN RENZIANO COMPETENTE - A DIFFERENZA DI ALCUNI TOSCANI PIOVUTI A ROMA, DEL FANTE ARRIVA NELLE ISTITUZIONI DOPO UN DECENNIO TRA GLI ABITI GESSATI DELLA FINANZA LONDINESE - DEL FANTE CONOSCE BENE IL DOSSIER POSTE, VISTO CHE FINO AL 2010 CDP DETENEVA IL 35% DELLE AZIONI - "ALTRI INVECE NEL GRUPPO FIORENTINO SI MONTANO SUBITO LA TESTA. VOGLIONO TUTTO E SUBITO, SEMBRANO TARANTOLATI. DEL FANTE HA FATTO UNA BELLA CARRIERA, SÌ, MA NON È IL CAVALLO DI CALIGOLA"

David Allegranti per Il Foglio

 

Ma come, un altro fiorentino in una società partecipata di Stato? "Stavolta Renzi l' ha fatta giusta", dice una fonte che conosce da anni il nuovo amministratore delegato di Poste, Matteo Del Fante.

matteo del fante matteo del fante

Che è sì fiorentino, ma a differenza di altri non vive di luce riflessa. Con la città natale, dove non abita da molto tempo, ha mantenuto però intatto un legame solido.

 

Lo dimostra il fatto che dall' aprile 2016 Del Fante presiede la Fondazione Palazzo Strozzi (al posto di Lorenzo Bini Smaghi), un prestigioso ente pubblico-privato che organizza esposizioni d' arte, da quella antica al Rinascimento fino all' arte contemporanea, nel cui cda siede anche Leonardo Ferragamo. "Del Fante ci tiene a un certo simbolismo fiorentino", raccontano, "ma è uno dei più spendibili del gruppo con quell' accento. L' altro è Bini Smaghi".

 

Prudente, cauto, riservato. Vive a Roma con moglie e figli, ma non frequenta feste o vernissage, al massimo va al concerto di Natale del Club Diplomatia, l'associazione di cui fanno parte ambasciatori presso il Quirinale, alti esponenti istituzionali e rappresentanti di vertice del mondo finanziario e imprenditoriale. Niente di così glamour da finire paparazzato su qualche sito di gossip.

 

MATTEO DEL FANTE MATTEO DEL FANTE bini smaghi renzibini smaghi renzi

Del Fante arriva da Terna, la Rete elettrica nazionale, dove era stato nominato amministratore delegato dal governo precedente nel 2014. Adesso ha preso il posto di Francesco Caio, anche se c' era chi si aspettava il suo arrivo in Poste già tre anni fa. Le vie del renzismo, si sa, sono tortuose. Sarebbe tuttavia ingeneroso nei confronti del manager fiorentino attribuirgli un' etichetta politica, come quella di "renziano", perché Del Fante ha rapporti trasversali coltivati negli ultimi anni; ha lavorato, grazie ai suoi incarichi nella Cassa depositi e prestiti, sotto governi di centrodestra e di centrosinistra, a stretto contatto con i vari direttori del Tesoro che si sono alternati in questi anni, da Domenico Siniscalco a Vittorio Grilli, a Vincenzo La Via.

 

A Poste trova come presidente Bianca Maria Farina, già numero uno di Poste Vita e Poste Sicura. Il rapporto fra i due difficilmente sarà burrascoso come quello fra Caio e Luisa Todini, che si sono scambiati occhiatacce fin dal primo minuto.

 

Classe 1967, Del Fante da ragazzo ha studiato al Poggio Imperiale, il liceo della Firenze bene, poi ha lasciato la città. Ha studiato alla Bocconi, dove si è laureato con lode in Economia Politica. Dopo la laurea ha frequentato corsi di specializzazione in mercati finanziari internazionali alla Stern Business School, a New York. Nel 1991, a 24 anni, viene assunto alla JPMorgan; otto anni dopo, nel 1999, diventa Managing Director a Londra.

matteo del fante (4)matteo del fante (4)matteo del fante (2)matteo del fante (2)

 

Ci resta fino al 2003, l' anno della svolta: Del Fante passa alla Cassa depositi e prestiti, di cui poi diventa direttore generale nel 2010 (presidente Franco Bassanini) e ci resta fino al 2014, quando, appunto, viene nominato amministratore delegato di Terna. A differenza di alcuni toscani piovuti a Roma, Del Fante arriva nelle istituzioni dopo un decennio tra gli abiti gessati della finanza londinese. "E' uno dei pochissimi che non procede per strappi; altri invece nel gruppo fiorentino si montano subito la testa. Vogliono tutto e subito, sembrano tarantolati. Del Fante ha fatto una bella carriera, sì, ma non è il cavallo di Caligola". Nel giugno 2015 è stato nominato anche vicepresidente di Entso-e, associazione europea dei gestori delle reti di trasmissione elettrica.

poste italianeposte italiane

 

Sotto la gestione di Del Fante, Terna ha inaugurato "Sorgente Rizziconi" - cavo di collegamento tra Sicilia e Calabria - che ha consentito al sistema elettrico italiano di risparmiare oltre 600 milioni di euro l' anno. Nel 2016 la società ha registrato utili per 633,1 milioni di euro (più 6,3 per cento rispetto all' esercizio precedente) con un dividendo di 20,6 centesimi ad azione.

 

COSIMO PACCIANICOSIMO PACCIANI

Del Fante conosce bene il dossier Poste, visto che fino al 2010 Cdp deteneva il 35 per cento delle azioni, prima di uno swap con il Tesoro (swap che è stato reiterato l' anno scorso, ma a parti invertite). In più, Poste è un grande cliente di Cdp; per conto di quest' ultima, Poste colloca buoni e libretti ricevendo in cambio 1,6 miliardi di euro di commissioni. "Quando ho cominciato a lavorare per Cassa Depositi - ha raccontato una volta - tutti i fondi venivano gestiti ancora attraverso un unico conto corrente. E si prestavano soldi agli enti locali a un tasso che veniva definito una volta all' anno con una legge".

 

domenico arcuri  matteo del fantedomenico arcuri matteo del fante

Chi lo conosce lo descrive come un tipo che ama la privacy e non cerca pubblicità, tant' è che delle sue passioni si sa poco. Riservato, insomma, ma non freddo. Secchione. Ama il tennis e il tabacco. Per il resto, sembra vivere in un regime monastico. "Di solito questi grandi manager hanno persone che ne seguono l'immagine, lui no". Di lui dicono i fiorentini di Palazzo Strozzi: "E' ben preparato e approfondisce molto tutto ciò che fa (a differenza della superficialità che regna sovrana nel paese)". La chiosa la dice lunga, ma rispecchia un sentimento critico nei confronti di alcune nomine fatte da Renzi in questi anni. In questo caso, però, su Del Fante si registrano giudizi positivi anche tra chi è di solito critico.

matteo del fante (3)matteo del fante (3)

Del suo giro di amicizie non si sa molto.

 

Uno però è sicuramente Cosimo Pacciani, chief risk officer del fondo salva stati, Esm, a Lussemburgo, fiorentino come lui, preparato, più giovane di qualche anno (è del 1971) e londinese d' adozione. E' riservato come Del Fante, tant' è che se gli chiedete qualcosa sull' amico, Pacciani non dice nulla.

cosimo pacciani cosimo pacciani

Ultimi Dagoreport

friedrich merz donald trump starmer macron meloni von der leyen jd vance

DAGOREPORT - L’INCONTRO DI GIORGIA MELONI CON VANCE E VON DER LEYEN È STATO SOLO ''ACCIDENTALE'': È STATO POSSIBILE IN VIRTU' DELL’INSEDIAMENTO DI PAPA LEONE XIV (NON È STATA LA DUCETTA A CONVOCARE I LEADER, BENSI' SANTA ROMANA CHIESA) – LA "COMPASSIONE" DI TRUMP, CHE HA COINVOLTO LAST MINUTE "COSETTA" MELONI NELLA CHIAMATA CON MACRON, STARMER E MERZ – LE FAKE NEWS DI PALAZZO CHIGI PROPALATE DALLA STAMPA E MEDIA DI DESTRA COL SUPPORTO DEL “CORRIERE DELLA SERA”:  ALL’ORIZZONTE NON C’È MAI STATO ALCUN INVIO DI TRUPPE EUROPEE AL FIANCO DI KIEV CONTRO MOSCA. SOLO DOPO LA FIRMA DI UNA TREGUA, GRAN BRETAGNA E FRANCIA SONO A FAVORE DI UN INVIO DI TRUPPE, MA UNICAMENTE AL FINE DELLA SALVAGUARDIA DEI CONFINI UCRAINI, E COL FONDAMENTALE SUPPORTO INTELLIGENCE DELLA CIA - ALTRA MINCHIATA DELLA PROPAGANDA ALLA FIAMMA: NON E' MAI ESISTITA LA VOLONTÀ DI ESCLUDERE L’ITALIA DAL GRUPPO DEI ''VOLENTEROSI''. È LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" STESSA A ESSERSI CHIAMATA FUORI, IN PREDA ALL'AMBIZIONE SBAGLIATA DI DIVENTARE LA "PONTIERA'' TRA STATI UNITI ED EUROPA, E PER EVITARE GUAI IN CASA CON IL SUO NEMICO PIU' INTIMO, MATTEO SALVINI...

giuliano amato

AMOR CH’A NULLO AMATO – IL RITRATTONE BY PIROSO DEL DOTTOR SOTTILE: “UN TIPO COERENTE E TUTTO D’UN PEZZO, UN HOMBRE VERTICAL? O UN SUPER-VISSUTO ALLA VASCO ROSSI, ABILE A PASSARE INDENNE TRA LE TURBOLENZE DELLA PRIMA REPUBBLICA, UOMO-OMBRA DI CRAXI, MA ANCHE DELLA SECONDA?” – ALCUNI PASSAGGI STORICI DA PRECISARE: AMATO NON SI CANDIDÒ NEL 2001 A CAUSA DI ALCUNI SONDAGGI-PATACCA SVENTOLATIGLI DA VELTRONI, CHE DAVANO RUTELLI IN VANTAGGIO SU BERLUSCONI – A FERMARE LA CORSA AL QUIRINALE DEL 1999 FU MASSIMO D’ALEMA, CHE LO SCARICÒ PER IL “NEUTRO” CIAMPI  - IL MANCATO VIAGGIO AD HAMMAMET E IL RAPPORTO CON GIANNI DE GENNARO...

ernesto galli della loggia giorgia meloni

DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE NASCONDE LE MENZOGNE DI GIORGIA MELONI, SPUTTANATA DA MACRON, BRILLA UN EDITORIALE VERGOGNOSO DI GALLI DELLA LOGGIA CHE SI DOMANDA: "SE LA GERMANIA (DI AFD) HA DAVVERO FATTO I CONTI CON IL SUO PASSATO NAZISTA. IN ITALIA, INVECE, UN PARTITO CHE PURE HA LE SUE LONTANE ORIGINI NEL FASCISMO GOVERNA DA TRE ANNI IN UN MODO CHE SOLO I COMICI (DUNQUE PER FAR RIDERE…) GIUDICANO UNA MINACCIA PER LA DEMOCRAZIA" - L’EX MAOISTA, POI TERZISTA, QUINDI BERLUSCONIANO, 5STELLE, INFINE MELONIANO  DEVE STUDIARE UN PO’, INVECE DI CAMBIARE PARTITO A OGNI CAMBIO DI GOVERNO. NEL DOPOGUERRA IN GERMANIA, GLI EX NAZISTI RIENTRARONO NEL CONTESTO SOCIALE E OTTENNERO POSTI DI POTERE NELLE INDUSTRIE PIÙ AVANZATE FINO ALLA CONTESTAZIONE DEL '68, SIMBOLEGGIATA DALLO SCHIAFFONE RIFILATO DALLA STUDENTESSA BEATE KLARSFELD AL CANCELLIERE (EX NAZISTA) KURT KIESINGER – IN ITALIA LA DESTRA ALLA FIAMMA DI FINI FU SDOGANATA DAL GOVERNO BERLUSCONI, DOVE IL MINISTRO DELLA GIOVENTU' ERA GIORGIA MELONI. COSA CHE IL GALLI OMETTE ESSENDO ORA COLLABORATORE DEL GOVERNO DUCIONI PER IL SETTORE SCUOLA...

andrea orcel unicredit

DAGOREPORT - IL RISIKO DELLE AMBIZIONI SBAGLIATE - COME PER IL GOVERNO MELONI, ANCHE ANDREA ORCEL NON IMMAGINAVA CHE LA STRADA PER LA GLORIA FOSSE TUTTA IN SALITA - IL RAFFORZAMENTO IMMAGINATO DI UNICREDIT, PER ORA, È TUTTO IN ARIA: IL MURO DI GOLDEN POWER DELLA LEGA HA RESO MOLTO IMPROBABILE LA CONQUISTA DI BANCO BPM; BERLINO RITIENE “INACCETTABILE” LA SCALATA ‘’NON AMICHEVOLE” DI UNICREDIT ALLA SECONDA BANCA TEDESCA COMMERZBANK; LE MOSSE DI NAGEL E DONNET GLI DANNO FILO DA TORCERE; CREDIT AGRICOLE, CHE HA UN CONTRATTO IN SCADENZA PER LA GESTIONE DEL RISPARMIO CHE RACCOGLIE UNICREDIT, HA UN ACCORDO CON BPM, DI CUI E' PRIMO AZIONISTA. E IL CDA DI UNICREDIT NON È PIÙ QUELLA FALANGE UNITA DIETRO AL SUO AZZIMATO CONDOTTIERO. COME USCIRE DAL CUL-DE-SAC? AH, SAPERLO…

orcel giorgetti

DAGOREPORT – GIORGETTI SI CONFERMA UN SUPPLÌ CON LE UNGHIE: ALL’INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DI UNICREDIT PER LA MODIFICA DEL DECRETO GOLDEN POWER CHE BLINDA L'OPS SU BPM, BANCA CARA ALLA LEGA, CHI HA INCARICATO IL MINISTRO DI CAZZAGO? STEFANO DI STEFANO, DIRETTORE GENERALE DELLE PARTECIPAZIONI DEL MEF, MA ANCHE COMPONENTE DEL CDA DI MPS. INSOMMA, LA PERSONA GIUSTA AL POSTO GIUSTO... – CALTA C’È: LA GIRAVOLTA DEL CEO DI MPS, LUIGI LOVAGLIO, SULL'OPERAZIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI…