DELLA VALLE ABBAIA MA (PER ADESSO) NON MORDE ELKANN - LO SCARPARO IN UNA LETTERA A CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE E COLLEGIO SINDACALE DI RCS MINACCIA UN'AZIONE DI RESPONSABILITA' VERSO GLI STESSI VERTICI...

M. Sid. per ‘Il Corriere della Sera'

Ritornano i contrasti tra i soci di Rcs MediaGroup, la società editrice del Corriere della Sera. In una lettera scritta per conto dell'azionista Diego della Valle e indirizzata al consiglio d'amministrazione e al presidente del collegio sindacale del gruppo viene ipotizzata una possibile azione di responsabilità nei confronti dello stesso management.

L'ipotesi riguarderebbe tre operazioni condotte negli ultimi anni di gestione di Rcs. La prima è legata all'aumento di capitale che era stato concluso lo scorso luglio quando l'operazione era andata in porto con sottoscrizioni pari al 92,7% delle azioni ordinarie e all'en plein per le risparmio, per un totale di 409,9 milioni, compreso l'intervento (18 milioni) delle banche del consorzio di garanzia.

A seguito dell'aumento la Fiat aveva acquisito diritti per raddoppiare la propria partecipazione al 20,5% del totale, prima di Mediobanca (con il 15,4%) e di Della Valle (8,99%). La seconda operazione sotto la lente sarebbe la cessione della sede di via Solferino, passata al fondo Blackstone per 120 milioni di euro, una cifra così giustificata nel contratto: 30 per la sede storica del Corriere, 66 per l'area Moscova-via San Marco e 24 per via Balzan.

La terza sarebbe infine relativa all'operazione di Pk con cui da febbraio Rcs Mediagroup gestisce la raccolta pubblicitaria nazionale su carta e online per il quotidiano La Stampa e LaStampa.it. La lettera potrebbe essere oggetto di un primo esame al prossimo consiglio d'amministrazione di Rcs previsto per il prossimo lunedì a Madrid.

 

 

ELKANN DELLA VALLE PERRONE DELLA VALLE ELKANN SEDE CORRIERE DELLA SERA Ferruccio de Bortoli Paolo Mieli Scott Jovane e Laura Donnini, amministratore delegato di RCS Libri.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...