CAFONALINO NELL’ARMADIO - UN FOTOGRAFO MILANESE, PIETRO BARONI, HA IMMORTALATO I MENEGHINI PERVESTITI DAVANTI AI LORO ABITI, MUTANDE, SCARPE, STRACCI E CAPPOTTI - ALCUNE CAMERE DA LETTO SEMBRANO UN’OPERA DI PISTOLETTO, ALTRE LA PAGINA DI UN CATALOGO IKEA - GIORNALISTI, PENSIONATI, IMPIEGATI, DISOCCUPATI, ARTISTI SI SONO PRESTATI E RACCONTANDO LE LORO PASSIONI, ENTRERANNO NEL LIBRO “MILAN’S CLOSET”…

Foto di Pietro Baroni per il progetto "Milan's Closets" - www.pietrobaroni.com
Angela Paduos per www.seroxcult.com

Quante volte capita, passeggiando per strada, alla vista di una finestra priva di tende, di soffermarsi ad osservare cosa si cela dietro quel vetro?
A fantasticare sulla persona che ci abita, ad osservare l'arredamento, che comunica molto della persona che lo ha scelto?
Sarà anche una forma soft di voyeurismo, ma io, lo ammetto, lo faccio spesso e, probabilmente, è proprio a gente come me che Pietro Baroni ha pensato, nella realizzazione del suo ultimo progetto, Milan Closets.

Fotografo milanese, Baroni ha realizzato una sorta di censimento, un vero e proprio studio sociologico basato su oltre cinquanta ritratti di milanesi che hanno scelto di farsi immortalare nella propria camera da letto e, oltre ad aprire le porte delle proprie case, hanno spalancato le ante dei propri armadi. La volontà del fotografo è quella di mostrare l'essenza dei soggetti ritratti, lontana dall'immagine moda-dipendente tanto diffusa, e lontana dal grigiore della vita frenetica di tutti i giorni.

Lanciata la scommessa, i meneghini non se lo sono fatto dire due volte.

Di tutte le età e impegnati nelle professioni più varie, i numerosi volontari vengono ritratti nelle proprie stanze focalizzando sempre l'attenzione, oltre che sugli armadi, anche sulle loro più autentiche passioni, per dimostrare che, ad esempio, non bisogna essere una top model per sentirsi tali, come comprova Chiara, studentessa, pinkie nell'anima ed orgogliosa di posare in quello che sembra perfettamente essere il suo habitat, la sua camera da letto rosa Schiaparelli.

Allo stesso modo, Barnaba viene ritratto con una naturalezza quasi indifferente all'obiettivo, restando concentrato sulla sua vita, la musica, circondato da uno scaffale fitto di dischi e libri che domina la stanza, mentre il suo armadio è quasi da scovare, dando l'idea di essere una di quelle persone che, incuranti al limite del disdegnoso, "quando devo uscire apro l'armadio e metto quello che mi capita".
C'è chi fissa l'obiettivo con vanità e desiderio di mettersi in mostra, e chi schiva lo sguardo del fotografo, assorto nei propri pensieri, o solo vittima della timidezza.

Baroni ci regala un ritratto caleidoscopico di una città definita grigia dalla spietatamente omologante forma mentis, in realtà ricca di colori, di persone, di interessi e di sfumature che vengono troppo spesso annullate dai luoghi comuni e dagli stereotipi, come sempre accade quando si è vittime dell'omologazione.

Scopriamo così la maestra che ama scalare le montagne nel tempo libero, la fashion designer che tira di boxe senza rinunciare all'allure fiabesca, il globetrotter con un borsone come armadio, e che l'hobby di una photo-editor dal guardaroba a rotelle è quello di scrivere sui muri.
Una foto emblematica del doppio volto di Milano è sintetizzata dal ritratto di Luca e Dario, bipartito attraverso un sapiente gioco di specchi, che ci mostra, a sinistra, l'aspetto più formale e ordinato della città, laddove a destra esplode il colore, la luce ed anche quel disordine comune un po' a tutti, che riesce a scorgere solo chi si addentra nella vita reale della città.

Pietro Baroni è ancora alla ricerca di volontari da ritrarre, quindi, volendo entrare a far parte del suo campionario sociologico diversamente riposto su una gruccia, basta contattarlo tramite il suo sito ed aprire le ante dei propri armadi.
Tutto sarà concesso, scheletri compresi.

www.pietrobaroni.com

 

SUNI L ARTISTA DEL VETRO FOTO DI PIETRO BARONI MILAN CLOSETS ROBERTA PITTRICE FOTO DI PIETRO BARONI MILAN CLOSETS PAOLO PROFESSORE DI NEUROSCIENZE FOTO DI PIETRO BARONI MILAN CLOSETS jpegMIRIAM L INFORMATICA E CLAUDIO IL DIPENDENTE COMUNALE FOTO DI PIETRO BARONI MILAN CLOSETS MASSIMO IL PR FOTO DI PIETRO BARONI MILAN CLOSETS MARINA LA SPORTIVA FOTO DI PIETRO BARONI MILAN CLOSETS

Ultimi Dagoreport

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…