SOLO 10 CENTURIONI INTORNO AI FORI: QUELLI CHE HANNO VINTO IL RICORSO AL TAR CONTRO LA RAGGI – IL LEADER DEL SINDACATO: “NON SIAMO TRUFFATORI. I BIMBI CI AMANO. PRONTI A DENUNCIARE GLI ABUSIVI” – CHIESTI 50 EURO PER UNO SCATTO CON GIULIO CESARE

 

Fulvio Fiano per il Corriere della Sera

 

CENTURIONI COLOSSEOCENTURIONI COLOSSEO

Dopo la pioggia, nonostante la pioggia, sono rispuntati nell' erba spelacchiata che in questa primavera a caldo alterno addobba il perimetro del Colosseo. Non sono margherite, non sono topi, non sono rifiuti nelle aiuole o venditori ambulanti (ombrelli soprattutto, i piccoli partono da cinque euro ma con tre lo prendi) e nemmeno gli altrettanto famigerati saltafila, tutte categorie pur presenti nell' area dell' Anfiteatro Flavio.

 

Loro sono i centurioni o quel simulacro posticcio della Roma che fu, tornati in strada grazie a una sospensiva del Tar. Un' apparizione fugace, ieri, solo per riannusare l' aria della libertà dopo la prigione amministrativa che vietava loro di esercitare. Da oggi si ricomincia.

CENTURIONI COLOSSEOCENTURIONI COLOSSEO

 

È dal dopo Marino, sotto la gestione commissariale del prefetto Tronca, che i centurioni (e i risciò) non hanno più vita facile tra i resti della Roma antica. Un' ordinanza reiterata dalla Raggi a luglio 2016 e rinnovata dalla sindaca a dicembre fa divieto «di qualsiasi attività che prevede la disponibilità di essere ritratto come soggetto in abbigliamento storico, in fotografie o filmati, dietro corrispettivo in denaro». Le multe arrivano a 400 euro, ma per un singolo scatto c' è chi ne ha chiesti 50. E la cronaca è ricca di molestie (anche sessuali) ai turisti e minacce a chi non voleva pagare.

 

Il tribunale amministrativo del Lazio, considerato che «le ordinanze urgenti rappresentano il rimedio approntato dall' ordinamento per far fronte a situazioni di emergenza e sono consentite solo se "temporalmente delimitate" e nei limiti della "concreta situazione di fatto che si tratta di fronteggiare"», ha sospeso l' ordinanza accogliendo le richieste di dieci «legionari» riuniti nella associazione «Centurioni artisti di strada».

 

turisti con centurioni a romaturisti con centurioni a roma

Cosa ci sia di eventualmente artistico nel loro vestirsi con spade di plastica e armature in polistirene (e calzamaglie d' inverno) verrà chiarito nella decisione di merito il 6 dicembre prossimo. Ma il vero nocciolo della sospensiva è in un altro passaggio: «Permane tuttora il dovere dell' amministrazione di adottare la disciplina organica anche dell' attività svolta dai cosiddetti centurioni, la quale richiede, quantomeno, il rilascio di un previo titolo autorizzativo». Di più: «È emerso come l' iter di approvazione di siffatta regolamentazione, non sia stato nemmeno avviato». Insomma, si tirava avanti con i provvedimenti di urgenza.

 

«I motivi di sicurezza e decoro che sottendono l' ordinanza permangono. Per questo andremo avanti con una regolamentazione definitiva sul decoro»,annuncia la sindaca Virginia Raggi. Che su Twitter aggiunge: «La città non può essere ostaggio di centurioni e risciò». Le fa eco l' assessore al Turismo, Adriano Meloni: «Il decreto Minniti prevede nuovi strumenti, valuteremo come impiegarli».

 

riscio centurioni al colosseoriscio centurioni al colosseo

«Gli unici autorizzati a tornare in strada siamo noi dieci che abbiamo vinto il ricorso - dice Daniele Di Porto, vicepresidente della associazione Centurioni artisti di strada -. Daremo i nostri documenti ai vigili per identificarci e segnaleremo gli abusivi. Siamo tutti incensurati e non abbiamo niente a che fare con i delinquenti, anche stranieri, che se ne approfittano. Noi chiediamo solo un' offerta a piacere per una foto, diamo informazioni, facciamo felici i bambini. Vogliamo essere regolarizzati. In questi mesi ci hanno aiutato le famiglie».

 

CENTURIONICENTURIONI

Il chilometro e ottocento metri di strada che porta dai Fori Imperiali a via di San Gregorio, l' ingresso del Palatino, trabocca di scolaresche, giapponesi scaricati in gruppo dai minivan Ncc con vetri oscurati, bus turistici di ogni tipo. I bar di piazza Venezia vendono pizze surgelate e spaghetti in busta, e le reti in plastica arancione che delimitano un marciapiede sconnesso o una recinzione divelta si riempiono di rifiuti. Al riparo di un pino secolare, proprio di fronte al Tourist information, due ambulanti hanno piegato le loro sedie di plastica e messo all' asciutto la mercanzia in bustoni di tela. Anche i centurioni rivendicano il diritto di esserci.

 

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