A CHE SERVE IL CONGIUNTIVO, DATEMI CHATGPT! - QUASI IL 30% DEI PISCHELLI TRA I 16 E I 19 ANNI RITIENE CHE LA SCUOLA NON LI PREPARI ADEGUATAMENTE AL FUTURO: DI QUESTI, QUASI LA METÀ VORREBBE RICEVERE PIÙ INDICAZIONI PRATICHE SU COME MUOVERSI NEL MONDO DEL LAVORO – NON E' UN CASO CHE I RAGAZZINI LEGGANO SEMPRE MENO LIBRI E USINO SEMPRE DI PIÙ L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE, SIA NELLO STUDIO CHE NELLA VITA PERSONALE – IL RAPPORTO CENSIS…
1 - CENSIS, PER 28,3% DEI RAGAZZI LA SCUOLA NON PREPARA AL FUTURO
(ANSA) - Il 28,3% dei giovani di 16-19 anni ritiene che la scuola non li prepari adeguatamente al futuro (il dato sale al 32,7% tra i 18-19enni). Sette su dieci esprimono invece un giudizio positivo, riconoscendo alla scuola una preparazione sufficiente (53,3%) o adeguata (18,4%) alle sfide che dovranno affrontare.
E' quanto emerge dal 59esimo Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese 2025, nel capitolo dedicato ai "Processi formativi". Il 74,6% dei ragazzi insoddisfatti pensa che la vita vera sia fuori dalla scuola, il 57,8% non ritiene che la scuola possa aiutarli a capire meglio il mondo, il 53,0% non pensa che la scuola sia una palestra di vita.
Così, il 26,1% degli insoddisfatti (contro il 7,6% di chi ritiene che la scuola prepari in modo almeno sufficiente) non pensa che a scuola stia mettendo le basi per il proprio futuro e il 27,2% non crede che studiando possa realizzare i propri obiettivi. Il disorientamento rispetto a un futuro incerto aumenta tra i giovani più critici verso la scuola.
Ma molti giovani avanzano proposte. Il 56,1% vorrebbe ricevere dalla scuola indicazioni pratiche su come muoversi nel mondo del lavoro, il 41,9% reclama una didat-tica innovativa e lezioni più dinamiche, il 31,1% vorrebbe programmi scolastici più attenti alla realtà contemporanea. L'educazione affettiva e sessuale è un bisogno espresso dal 34,7% dei giovani, il 19,0% vorrebbe insegnamenti per imparare a riconoscere le fake news e le truffe online.
2 - CENSIS, LETTURA DIMINUISCE, CULTURA SI PREFERISCE ESPERENZIALE
(ANSA) - Nel 2024 la spesa per soggiorni culturali e nelle città d'arte dei viaggiatori stranieri è aumentata del 7,1% rispetto al 2023, raggiungendo il 56,4% del totale della spesa per vacanze sul territorio nazionale. Il fenomeno riguarda quasi 20 milioni di persone (+4,6% rispetto al 2023), pari al 55,9% dei 35 milioni di viaggiatori arrivati dall'estero.
La tendenza si consolida: nel primo semestre del 2025 la spesa dei turisti stranieri per vacanze in Italia segna un +13,5% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Tuttavia, negli ultimi vent'anni (2004-2024) la spesa per la cultura delle famiglie italiane si è invece drasticamente ridotta (-34,6%).
Si tratta di poco più di 12 miliardi di euro nell'ultimo anno, ovvero poco più di un terzo di quanto spendiamo nell'insieme per smartphone e computer (quasi 14,5 miliardi nel 2024: +723,3% negli ultimi vent'anni) e servizi di telefonia e traffico dati (17,5 miliardi). La riduzione dei consumi culturali dipende dalla forte contrazione della spesa per giornali (-48,3% in vent'anni) e libri (-24,6%).
Ma contemporaneamente gli altri consumi di beni (+14,2%) e servizi culturali (+28,9%) non sono affatto diminuiti. Nell'ultimo anno il 45,5% degli italiani è andato al cinema, il 24,7% ha assistito a eventi musicali, il 22,0% a spettacoli teatrali, il 10,8% a concerti di musica classica e all'opera. Musei e mostre sono stati visitati dal 33,6% degli italiani, siti archeologici e monumenti dal 30,9%. L'offerta culturale diventa sempre più un dispositivo esperienziale.
3 - CENSIS, IL 72% DEGLI STUDENTI DELLA SCUOLA SECONDARIA USA L'IA
SCUOLA E INTELLIGENZA ARTIFICIALE
(ANSA) - Il 72,0% degli studenti della scuola secondaria di II grado utilizza l'Ia per lo studio o nella vita personale, il 53,1% ha nella propria classe insegnanti favorevoli al suo impiego nella didattica, il 33,8% ha docenti che la utilizzano come supporto all'apprendimento. E' quanto risulta dal 59esimo Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese 2025, nel capitolo dedicato ai "Processi formativi".
Il 72,0% è consapevole che l'utilizzo esperto dell'Ia è una competenza fondamentale per il futuro e ritiene quindi che dovrebbe essere oggetto di insegnamento. Il 59,2% crede che velocizzi alcune fasi dell'apprendimento, favorendo l'approfondimento dei temi più complessi. Il 53,9% afferma che li ha aiutati a sviluppare un metodo di studio, nuove idee o modi originali di affrontare i compiti. Ma il 71,7% controlla sempre che il contenuto generato dall'Ia sia corretto. E il 46,0% dichiara di provare frustrazione quando altri studenti ottengono buoni voti grazie all'Ia.
ROBOT E INTELLIGENZA ARTIFICIALE NELLA SCUOLA
La maggioranza desidera impiegarla soprattutto per spiegazioni personalizzate su ciò che non comprende (43,5%) e per esercitarsi con quiz, verifiche o simulazioni (42,9%). Il 31,9% la considera un supporto nella scrittura. Solo il 13,5% ammette di considerarla uno strumento utile per svolgere velocemente i compiti e liberare così più tempo per sé.



