paolo storari giovanni salvi

COLLEGHI PIÙ UNICI CHE STORARI – 45 PM MILANESI HANNO FIRMATO UNA LETTERA DI SOLIDARIETÀ A PAOLO STORARI, DOPO CHE IL PG DI CASSAZIONE GIOVANNI SALVI HA CHIESTO AL CSM IL TRASFERIMENTO D’URGENZA PER IL CASINO DEI VERBALI DI AMARA SULLA “LOGGIA UNGHERIA” – STORARI INTANTO PREPARA LA SUA MEMORIA IN VISTA DELL’UDIENZA DAVANTI AL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA…

CASO ENI:PM MILANO,SERENITÀ PROCURA NON È TURBATA DA STORARI

PAOLO STORARI

(ANSA) - MILANO, 25 LUG - Sono 45 i pm milanesi che hanno finora firmato una lettera in cui si afferma che "esclusa ogni valutazione di merito, la loro serenità non è turbata dalla permanenza del collega" Paolo Storari, "nell'esercizio delle sue funzioni presso la Procura della Repubblica di Milano.

 

Siamo turbati dalla situazione che sta emergendo da notizie incontrollate e fonti aperte e sentiamo solo il bisogno impellente di chiarezza". E' un passaggio del testo che sta circolando tra i pubblici ministeri dopo aver saputo della richiesta del pg della Cassazione di trasferimento per incompatibilità ambientale del pm Storari per il casi dei verbali di Amara.

 

david ermini giovanni salvi

L'iniziativa della lettera a favore di Storari, al momento sottoscritta da quasi 2/3 dei pubblici ministeri in servizio alla procura di Milano, è stata promossa da Alberto Nobili, il responsabile dell'antiterrorismo milanese e uno dei magistrati che ha fatto la storia d'Italia, e da altri tre aggiunti.

 

"Avendo appreso da fonti giornalistiche - questo è il testo integrale - che è stato chiesto al Csm il trasferimento d'urgenza del collega Paolo Storari, anche 'per la serenità di tutti i magistrati del distretto', i sottoscritti magistrati rappresentano che, esclusa ogni valutazione di merito, la loro serenità non è turbata dalla permanenza del collega, nell'esercizio delle sue funzioni, presso la Procura della Repubblica di Milano.

PIERO AMARA

 

Siamo turbati dalla situazione che sta emergendo da notizie incontrollate e fonti aperte e sentiamo solo il bisogno impellente di chiarezza, di decisioni rapide che poggiano sull'accertamento completo dei fatti e prendano posizione netta e celere su ipotetiche responsabilità dei colleghi coinvolti". Infatti il 'pacchetto' delle indagini su Eni, in cui si inserisce il caso Amara e lo scontro tra Storari e il Procuratore Francesco Greco e l'aggiunto Laura Pedio, riguarda anche la gestione di Vincenzo Armanna e le sue dichiarazioni accusatorie nel processo Nigeria (in primo grado gli imputati sono stati tutti assolti) da parte dell'aggiunto Fabio De Pasquale e il pm, ora alla procura europea, Sergio Spadaro.

 

giovanni salvi foto di bacco (1)

Su queste vicende, sono stati avviate indagini ministeriale e del Csm (domani cominciano le audizioni) e anche la Procura di Brescia ha aperto una inchiesta e ha indagato da un lato Storari e l'ex consigliere del Consiglio Superiore della Magistratura Piercamillo Davigo per rivelazione del segreto di ufficio, mentre dall'altro ha iscritto De Pasquale e Spadaro per rifiuto di atti d'ufficio.

 

CASO ENI:UFFICIO GIP E TRIBUNALE MILANO,NON TRASFERIRE STORARI

(ANSA) - MILANO, 25 LUG - Dopo i pm di Milano, anche gran parte dei magistrati dell'ufficio Gip, una ventina sui 32 in servizio, e i giudici del Tribunale di Milano come quelli della sesta sezione penale, hanno sottoscritto l'appello a favore del pm Paolo Storari, nei cui confronti il pg della cassazione ha chiesto il trasferimento per incompatibilità ambientale per il caso dei verbali di Amara. Anche loro hanno firmato l'appello promosso da Alberto Nobili, il responsabile dell'antiterrorismo milanese, e da 3 aggiunti, per rimarcare che "esclusa ogni valutazione di merito, la loro serenità non è turbata dalla permanenza del collega" in Procura. (ANSA).

PAOLO STORARI

 

STORARI RISCHIA IL TRASFERIMENTO LA SOLIDARIETÀ DEI MAGISTRATI

Monica Serra per “La Stampa”

 

Davanti al durissimo provvedimento richiesto dal pg di Cassazione Giovanni Salvi, il pm milanese Paolo Storari è pronto a difendersi. E, mentre prepara la memoria in vista dell'udienza fissata d'urgenza per venerdì prossimo dalla sezione disciplinare del Csm, a fargli forza, per tutta la giornata di ieri, sono state mail e messaggi di solidarietà ricevuti dai colleghi del palazzo di giustizia di Milano, e non solo.

 

PAOLO STORARI

«Nello smarrimento assoluto del periodo che la Magistratura sta attraversando, ritengo che essere un tuo collega possa per me solo rappresentare, nel mio piccolo, un vero onore».

 

E ancora: «Comunque vada, e spero bene, avrai sempre la certezza (e la avremo in tanti) che sei tra i migliori pm che il nostro ufficio abbia avuto (e, si spera, avrà)». Salvi chiede che Storari venga allontanato «per la serenità dell'ufficio», ma anche che smetta di fare il pm.

 

PAOLO STORARI CON IL SUO AVVOCATO

«Nonostante - sottolinea il difensore Paolo Della Sala - la qualità e la quantità del suo lavoro sotto gli occhi di tutti». Storari è indagato a Brescia per rivelazione del segreto d'ufficio. Per «autotutelarsi» dalla presunta inerzia della procura di Milano ha consegnato all'allora consigliere del Csm Piercamillo Davigo (anche lui indagato) i verbali dell'ex avvocato Eni Piero Amara sulla «loggia Ungheria».

 

paolo storari

Le contestazioni mosse sul piano disciplinare da Salvi, prima della conclusione delle indagini bresciane, si fondano non solo sulla scelta di «divulgare i verbali» di Amara consegnandoli a Davigo. Ma anche sul «comportamento gravemente scorretto nei confronti» dei vertici della procura a cui non avrebbe «comunicato formalmente il proprio dissenso». E sul fatto che Storari avrebbe ritardato le indagini sulla fuga di notizie, una volta che quei verbali sono arrivati ai giornali. Accuse a cui il pm è pronto a rispondere punto per punto.

 

 

Ultimi Dagoreport

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”