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VOLEVI SOLO SOLDI (ALICE) – LA STORIA DELLA 26ENNE MARCHIGIANA ALICE SOLDI, “TROPPO BELLA PER FARE LA BAGNINA”: I GESTORI DEGLI STABILIMENTI BALNEARI LA RESPINGONO PERCHÉ "DISTRAE GLI UOMINI" ED È COSTRETTA A FARE 80 KM PER TROVARE UNA SPIAGGIA DOVE LAVORARE – BIOLOGA ED EX NUOTATRICE, LAMENTA DISCRIMINAZIONE, MA ORA CHE HA RACCONTATO LA SUA STORIA TUTTI LA CHIAMANO: FORSE È UN GENIO DEL MARKETING?

Brunella Bolloli per “Libero Quotidiano”

 

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«Distrae gli uomini». Poi le mogli si arrabbiano e va a finire che in spiaggia scatta la rissa. No, Alice Soldi da Fano non può lavorare come bagnina. È troppo avvenente, secondo tanti gestori di stabilimenti balneari. Ventisei anni e il sorriso da cerbiatta, un brevetto di salvataggio con specializzazione sull' uso dei defibrillatori, nove anni di nuoto agonistico alle spalle e lunghi studi all' estero: la giovane Alice, non essendo una bambocciona, da tempo ha deciso di guadagnarsi qualche soldino durante i mesi estivi in modo da non gravare sulla famiglia.

 

Si è impegnata, ha appreso le tecniche giuste, si è portata a casa prima una laurea in Biologia poi una seconda (discute la tesi oggi a Parma) in Ecologia ed Etologia per la conservazione della Natura. Tanto per dire che la ragazza ha i numeri e non sta ferma a bighellonare. Fin dal liceo ha pensato a come mantenersi, al modo per accumulare un gruzzolo per viaggiare, sua grande passione.

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Eppure, nonostante conosca bene le lingue straniere e il suo curriculum sia zeppo di esperienze, dal 2016, anno in cui ha preso il brevetto di salvataggio, la giovane non riesce a fare la bagnina vicino a casa. Non l' ha presa nessuno ed è stata costretta a cercare altrove, troppo lontano per essere felice. Alice, ha scritto Roberto Damiani su Il Resto del Carlino, tre anni fa si è recata da ogni bagnino di Fano e Pesaro per proporsi come addetta alla sicurezza tra gli stabilimenti o gli hotel con piscina della provincia. Invano.

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BATTUTINE E MOLESTIE

Quasi nessuno le ha risposto e quei pochi che l' hanno fatto hanno fornito spiegazioni piuttosto demenziali: «Non ti posso assumere, sei troppo bella per fare la bagnina. Distrai i bagnanti, invece di salvarli». Qualcuno l' ha anche molestata di continuo al telefono tanto che lei è stata costretta a bloccare i numeri di aspiranti datori di lavoro interessati a uscite serali con lei più che a prestazioni professionali alla luce del sole.

 

Eppure, a ben vedere, questa 26enne marchigiana non è formosa come la sexy bagnina di Baywatch Pamela Anderson, non va in giro strizzata in costumini di due taglie di meno, non ha un aspetto provocante e quando parla sussurra quasi, concentrata com' è sul suo lavoro più che sugli addominali dei turisti di sesso maschile. Che razza di motivazione è "sei troppo bella per fare la bagnina"? Lei, infatti, c' è rimasta male.

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L' ha presa come una discriminazione basata sul genere, più che sull' aspetto fisico. «Per una donna è ancora difficile trovare un lavoro», si è lamentata. «Ahimè c' è ancora molto da fare, e siamo ben lontani dal riconoscere gli stessi diritti e dare le stesse possibilità così a donne come a uomini». Quindi ha aggiunto con amarezza: «Dovrebbe essere normale per uomini e donne accedere alle stesse opportunità lavorative. Ma siamo nel 2019, in Italia...».

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Per la ragazza chi le ha risposto che è "troppo bella per fare la bagnina", in realtà voleva dire: "sei troppo bella per fare bene la bagnina". Come se solo una brutta, racchia, muscolosa e pelosa possa essere credibile nelle vesti di salvatrice in mare rispetto a una fanciulla magra e dal sorriso dolce. Se si aspettavano una culturista alta due metri, certo, la Soldi non è lo è, visto che è 1,66 e porta al massimo la 42.

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Ma non per questo deve essere considerata meno brava a praticare le manovre di salvataggio e a portare a riva, se necessario, qualche bagnante che rischia di affogare. A Marcelli di Numana, località balneare in provincia di Ancona, a un' ottantina di chilometri da Fano, nessuno le ha fatto storie e lei è riuscita a coronare il suo sogno. «Ma questo implica spostamenti, spese di autostrada, oltre all' affitto di una stanza per l' estate che mi costa quanto riesco a intascare con le mie ore di lavoro in spiaggia». Insomma, il gioco non vale la candela. Per questo l' ideale sarebbe stato trovare un posto vicino a casa.

 

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SOLIDARIETÀ E PROPOSTE

Dopo tre anni, la biologa ci ha riprovato: altro giro sul lungomare delle sue parti con curriculum in mano da distribuire ai vari stabilimenti. «Ho inviato undici cv a ristoranti con piscina a Fano e dintorni, ma senza successo. Così, come ogni anno, rassegnata, tornerò a meno di un miracolo a Numana, sapendo che lì il mio lavoro è apprezzato e considerato al pari di quello di un uomo. Perché in acqua non conta la forza fisica, che comunque non mi manca, ma il saper soccorrere bene e saper nuotare ancora meglio».

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In breve. La vicenda della bagnina troppo bella ha fatto il giro della rete e ha sollevato un polverone di commenti. Da ogni località di mare del Paese sono arrivate ad Alice proposte di lavoro, insieme a messaggi di solidarietà, al punto che la fanese adesso ha solo l' imbarazzo della scelta. Perfino il consorzio bagnini di Fano e Pesaro è pronto ad averla con sé.

 

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Qualche maligno ha ipotizzato che dietro tutto questo clamore ci sia, in realtà, una meravigliosa trovata di marketing e che la 26enne, con studi in Paraguay, non sia una povera disoccupata né una sprovveduta e abbia trovato un facile modo per farsi assumere puntando il dito contro una presunta discriminazione di genere. Alice non risponde alle polemiche e guarda avanti: è abituata a nuotare controcorrente.

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