
ANATOMIA DI UN SERIAL KILLER – VASILE FRUMUZACHE, LA GUARDIA GIURATA ROMENA DI 32 ANNI CHE HA CONFESSATO L'OMICIDIO DELLE DUE ESCORT ANA MARIA ANDREI E DENISA MARIA ADAS, AVEVA UNA DOPPIA VITA: ERA UN PADRE DI FAMIGLIA ATTENTO E UN KILLER SPIETATO CHE UCCIDE INFIERENDO SUI CADAVERI E FACENDOLI A PEZZI – ACCOMPAGNAVA A SCUOLA TUTTI I GIORNI I FIGLI DI 4 E 5 ANNI, CON LA MOGLIE AVEVA UN PROFILO FACEBOOK CONDIVISO. SEMPRE PUNTUALISSIMO AL LAVORO. DALL’AZIENDA DICONO: “MAI UN RECLAMO”. I PARENTI IN ROMANIA ASSICURANO CHE “NON HA MAI AVUTO UNO SCATTO D’IRA” – NEL PASSATO POTREBBE ESSERCI IL TRAUMA DI ESSERE CRESCIUTO SENZA I GENITORI, PARTITI PER L’ITALIA QUANDO LUI ERA ANCORA PICCOLO – LA PROCURA IPOTIZZA CHE POSSANO ESSERCI ALTRE VITTIME E ALMENO UN COMPLICE…
Estratto dell’articolo di Giorgio Bernardini per Il “Corriere della Sera”
Il padre di famiglia attento, il killer spietato che uccide infierendo sui cadaveri: sono la stessa persona. E Vasile Frumuzache, guardia giurata romena di 32 anni, sa evidentemente che in lui convivono queste due personalità. Tanto da raccontare lucidamente i fatti, passo dopo passo, ogni volta che l’evidenza delle indagini lo mette di fronte a un nuovo delitto.
Accompagna tutti i giorni i due figli di 4 e 5 anni a scuola, sempre puntualissimo al lavoro. «Mai un reclamo», dicono in azienda. «Mai uno scatto d’ira», dicono i parenti dalla Romania. Sorveglia le chiusure di supermercati e banche, accoglie di buon grado le battute dei colleghi. Sorride, sta in silenzio la maggior parte del tempo, non litiga mai né interviene per mediare.
[…] Poi, la sua famiglia scompare per piccole finestre di tempo. La moglie va via con i bambini per una piccola vacanza o per un corso professionale. E lì comincia la sua notte, la ricerca di ragazze: sex worker e romene. E, almeno in due casi, la sua necessità di ucciderle, tenendosi dei loro oggetti o martoriando il cadavere.
Il suo agire criminale somiglia a quello di un personaggio letterario della Londra vittoriana, oppure a uno dei tanti killer con un’indicibile doppia vita che hanno ispirato le serie tv dell’ultimo ventennio.
Le storie criminali del passato, a partire dai femminicidi di prostitute di Gianfranco Stevanin e Donato Bilancia, ci ricordano però che certi traumi maturati nell’infanzia si manifestano con questo genere di violenza selettiva in moltissime occasioni. Anche nella realtà.
«Aveva lo sguardo sempre da un’altra parte. Sembrava preciso, nessuno ha mai capito cosa gli piacesse o meno», dice un collega che non vuol essere citato.
Era arrivato in Italia a 14 anni. Un elemento importante, questo, dato che pare abbia vissuto l’infanzia da solo, con i genitori che avevano già raggiunto Trapani prima e senza di lui. Ma con il fratello più grande Nicolae, che ora è tornato in Romania con la moglie. È possibile ipotizzare che Vasile abbia covato un odio represso, che oggi torna a manifestarsi con l’emergere dei suoi delitti.
Proviene da Nehoiu, un paesino della contea di Buzau, Est della Romania. I genitori fanno lavori umili: nell’edilizia il padre, badante la madre. Rimangono a Trapani quando Vasile si innamora di Luizsa — romena anche lei —, si sposa, decidendo di trasferirsi a Monsummano, nel 2022.
Fa diversi lavori per mantenere la famiglia, si distingue per la puntualità e per questo gli viene offerto un impiego come guardia giurata: comincia a lavorare per turni, anche di notte. «Spara con grande precisione», si evince da alcuni approfondimenti degli inquirenti al poligono.
Insieme alla moglie porta ogni mattina a scuola i bambini. Insieme hanno persino un profilo Facebook. Vivono in simbiosi, tranne che in rare eccezioni, quelle in cui la moglie si allontana per motivi familiari o di lavoro: era successo nei giorni del femminicidio dello scorso agosto — quando la moglie era a Trapani — ed è successo anche la notte del femminicidio di Denisa, che ha visto Luizsa impegnata in un corso professionale a Salerno.[...]
Istantanee scattate in estate, a Natale, durante le feste. Oggi lo sguardo smarrito e obliquo del padre di famiglia, sempre a margine delle inquadrature è facile da interpretare come una premonizione, un avvertimento implicito. […]
PERQUISIZIONE A CASA DI VASILE FRUMUZACHE
Del resto Vasile era incensurato. Non ha mai avuto bisogno in vita sua di un avvocato e ha deciso per questo di tenere quello che gli è stato assegnato d’ufficio, il pratese Diego Capano. Nessuno, in questa parte illuminata, pare avere contezza della vita oscura di Vasile. «Io non ci credo che possa aver fatto questo», ha detto ieri sua suocera, arrivata a Prato dalla Sicilia.
Eppure, quando è stato costretto, ha confessato. In una maniera che ricorda da vicino le ossessioni messe in campo dai serial killer: tenere gli oggetti di proprietà delle vittime — come nel caso dell’auto della prima donna uccisa, di cui ha anche usato la scheda sim del cellulare prima di compiere il secondo delitto —, usare il coltello per uccidere e sezionare le vittime, decapitarle come nel caso dell’ultimo assassinio, quello di Denisa.
Gli investigatori hanno intuito la pericolosità dell’uomo che si nasconde dietro il padre di famiglia dimesso, ne è una prova l’azione di forza del Gis con cui è stato catturato. Ma non si sa ancora quanto male ha causato veramente, se oltre ai delitti confessati ce ne sono altri da scoprire.
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VASILE FRUMUZACHE