antonio scurati giorgia meloni

“NON C’È ABIURA DEL FASCISMO, MELONI È NEL SOLCO DI MUSSOLINI” – LO SCRITTORE ANTONIO SCURATI PARAGONA GIORGIA AL SOR BENITO: “QUEL VIDEO È UN PATETICO TRUCCO, NEL SENSO DI INGANNO. L’OPPORTUNISMO FUNAMBOLICO, LA PRONTEZZA A RINNEGARE, AD ABIURARE, FU UNA DELLE CARATTERISTICHE PIÙ EFFICACI DEL DUCE” – “NON CEDIAMO ALLA SUGGESTIONE AUTOCONSOLATORIA DEL RITORNO DEL FASCISMO: NON TORNANO GLI SQUADRISTI. QUI SONO IN GIOCO I CAPISALDI DELLA NOSTRA DEMOCRAZIA, COME IL DIRITTO ALL'ABORTO. IL PERICOLO È IL PRESENTE, NON IL PASSATO. LE DESTRE AVANZANO ANCHE PERCHÉ NON C'È UNA PROPOSTA POLITICA PROGRESSISTA CREDIBILE…”

Estratto dell’articolo di Sara Scarafia per “la Repubblica”

 

ANTONIO SCURATI

Ha visto più volte il video con il quale Giorgia Meloni abiura il fascismo. Antonio Scurati ci mette un po' prima di decidersi a parlare, «abbagliato dalla vacuità propagandistica». Ma poi lo scrittore appassionato di storia, che col suo M. Il figlio del secolo ha vinto il Premio Strega nel 2019 ed è stato tradotto in 44 Paesi, decide di ragionare sulle prossime elezioni che saranno a meno di un mese dal centenario della Marcia su Roma: «No, non torneranno le camicie nere. Il rischio che corriamo è che la prima donna premier italiana metta in discussione il diritto all'aborto».

 

GIORGIA MELONI ALLA STAMPA ESTERA

Scurati non ha dubbi: Meloni è assolutamente in continuità con Mussolini «che, prima ancora del fascismo, è l'inventore del populismo».

 

Cosa pensa della presa di distanza di Giorgia Meloni?

«E' lo scaltro tentativo di rifarsi una credibilità politica. Un patetico trucco, nel senso di inganno, in vista delle elezioni. Anche sul piano della vacuità verbale, sono abiure insoddisfacenti e parziali».

 

Non è stata abbastanza netta?

L ABIURA DEL FASCISMO DI GIORGIA MELONI BY ELLEKAPPA

«Non c'è abiura del fascismo, solo di alcuni aspetti violenti. Ma il fascismo è anche una cultura politica. E una leader che viene da quella storia dovrebbe prendere le distanza anche da quella».

 

E invece?

«E invece Meloni è esattamente nel solco di Mussolini, più che sul fronte del fascismo su quello del populismo. L'opportunismo funambolico, la prontezza a rinnegare, ad abiurare, fu una delle caratteristiche più efficaci del Duce nella sua scalata al potere».

 

Liliana Segre ha chiesto a Meloni di rimuovere la fiamma dal simbolo.

«Giorgia Meloni la fiamma l'ha scelta. Anche se la sua origine è incerta e affonda nelle leggende, di certo è il simbolo principale del neo fascismo italiano dal 1946. Sono tanti i gesti di Meloni che testimoniano una continuità esistenziale con la storia dalla quale proviene».

 

 Per esempio?

SERGIO RAMELLI

«Uno su tutti: quest' anno ha partecipato alla commemorazione di Sergio Ramelli, un giovane ucciso barbaramente negli anni Settanta. Non c'è dubbio che questo appuntamento annuale sia un gesto identitario per l'estrema destra, una sorta di anti-25 aprile. Replicherà che ha partecipato anche il sindaco di Milano Giuseppe Sala: ha sbagliato per eccesso di perbenismo democratico».

 

Cos' è questa voglia di sovranismo che dilaga nel mondo?

VIKTOR ORBAN GIORGIA MELONI

«Il populismo è un modo di fare politica. Il sovranismo è un contenuto di questa politica. Sotto l'ombrello sovranista si affratellano movimenti e partiti delle diverse nazioni che contestano alla radice il progetto politico dell'Unione europea. Una sorta di internazionale sovranista che va da Le Pen a Trump, da Vox a Orban e Putin. Orban, nei suoi discorsi, ha sostituito il termine popoli con quello di razze».

 

Perchè le destre avanzano?

«Un processo che va avanti dalla fine degli anni Novanta, da quando l'orizzonte dell'Occidente europeo si è immalinconito. Hanno cominciato a prevalere le passioni tristi, le paure, i rancori ed è lì che si sono rafforzati i partiti che non hanno idee proprie ma mettono in atto la supremazia tattica del vuoto, guidano le masse seguendole e soffiando su queste passioni tristi. Proprio come fece Mussolini cent' anni fa».

 

Si voterà poco prima del centenario della Marcia su Roma.

benito mussolini marcia su roma

«Non cediamo alla suggestione autoconsolatoria del ritorno del fascismo: non tornano gli squadristi. Qui sono in gioco i capisaldi della nostra democrazia, come il diritto all'aborto. Il pericolo è il presente, non il passato. Sovranisti e populisti sono già nelle istituzioni ma le disprezzano: come Berlusconi che delegittima Mattarella. La parola antipolitica l'ha inventata Mussolini».

 

Come si contrastano populismi e sovranismi?

«Le destre avanzano anche perché non c'è una proposta politica progressista credibile. In campagna elettorale si parla solo di alleanze, uno spettacolo inquietante. E i temi? Qualcuno parla di clima nell'estate più calda di sempre? Si comincia da qui».

antonio scurati m antonio scurati a pugno chiuso dopo la vittoria del premio strega

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