asia argento weinstein

“WEINSTEIN HA UNA LINGUA LUNGA TRE METRI E ME LA VUOLE SEMPRE INFILARE AL CALDO” - E’ CIO’ CHE SCRIVEVA ASIA ARGENTO, VENTI ANNI FA, NEI FAX INVIATI ALL’AMICA E CONFIDENTE DANIELA FEDI: “STASERA C'ERA UN FESTONE PER IL CAPO DELLA MIRAMAX, MR WEINSTEIN, CHE È A ROMA, MA IO NON CI SONO ANDATA. CERTO, È IL MIO BOSS MA È UN CICCIABOMBA BUTTERATO

1 - IL DIARIO SEGRETO DI ASIA ARGENTO

Daniela Fedi per “il Giornale”

 

ASIA ARGENTO DITO MEDIO

Da giorni leggo le miserabili cronache di quel che ha fatto Harvey Weinstein a decine di giovani donne e provo un misto di rabbia e di orgoglio. La rabbia è il minimo sindacale per una cosa del genere. L' orgoglio è per Asia, la meravigliosa e folle ragazza che di cognome fa Argento e che finalmente ha trovato il coraggio di parlare. A me l' ha raccontato 20 anni fa, quando siamo diventate amiche dopo una lunga e bellissima intervista che le ho fatto per un mensile femminile oggi chiuso.

I TWEET DI ASIA ARGENTO SUL CASO WEINSTEIN

 

Ho perfino un fax che mi ha scritto poco prima che andasse a Cannes dove è avvenuta la violenza e mi sento ancora in colpa per non aver capito subito cosa stava rischiando. In fondo lei era una ragazzina e io una donna fatta. Avevo una specie di transfer materno nei suoi confronti, fin dal primo momento ho sentito il bisogno di proteggerla. Durante l'intervista mi aveva raccontato una storia che le avrebbe procurato un sacco di grane anche se si trattava di una ragazzata. Le promisi di non scriverla e lei da quel momento decise di fidarsi di me.

 

asia argento

Abbiamo avuto per parecchio tempo un fitto scambio di corrispondenza via fax perché all'epoca non esisteva la posta elettronica. Ho tenuto via tutti quei fax perché Asia scrive benissimo e io ho un debole per le frasi belle, divertenti, sorprendenti. In uno dei primi per consolarmi di un fidanzato fedifrago ha scritto: «Quasi tutti gli uomini sono dei fagioli in umido: con una cucchiaiata si può fare una strage».

 

Mi aveva fatta ridere fino alle lacrime anche se poche righe prima aveva scritto: «Stasera c' era un festone per il capo della Miramax, mr Weinstein, che è a Roma, ma io non ci sono andata. Certo, è il mio boss, e allora? È un cicciabomba butterato. Ha una lingua lunga tre metri e me la vuole sempre infilare al caldo».

I TWEET DI ASIA ARGENTO SUL CASO WEINSTEIN

 

Seguiva una frase irripetibile su dove mr Weinstein doveva sbattere quella sua schifosa linguaccia e di lui per un po' di tempo non ho più sentito parlare. Poi Asia era andata a Cannes e io in giro per il mondo per le sfilate: parlavamo un po' al telefono, ci mandavamo un sacco di sms, ma per un paio di mesi non ci eravamo più scritte dei fax così folli e personali. Asia era depressa, di questo sono strasicura, ricordo di essermi preoccupata parecchio per lei perché non era più la simpatica guascona che mi sarebbe piaciuto avere come figlia pur sapendo benissimo che mi avrebbe dato un sacco di gatte da pelare.

 

In settembre aveva compiuto 22 anni e poco dopo mi aveva mandato un fax con un' enorme margherita stilizzata: «Daniela, solo due parole di felicità. Mi ha appena chiamato a casa Abel Ferrara, vuole che domani stesso vado a NY per incontrare lui Willem Dafoe e Christopher Walker. Sono così felice che non credo che riuscirò a dormire... il mio regista preferito. Volevo solo dividere con te questo momento!».

 

asia argento harvey weinstein

Ero felice anch' io per lei e avevo continuato a esserlo finché una notte mi aveva telefonato in lacrime raccontandomi per filo e per segno quel che le aveva fatto a Cannes mr Weinstein. Ero annichilita dall' orrore. Non ebbi neanche bisogno di chiederle perché non avesse denunciato subito lo stupro: me lo disse lei. Ricordo le sue parole esatte: «Quel ciccione schifoso è così potente che la passerebbe liscia. A Monica Levinsky credono solo perché ha tenuto via il vestito. Perderei la stima di Abel. Non ci posso nemmeno pensare».

 

asia argento scarlet diva

Tentai di consolarla e alla fine le detti ragione: cerca di dimenticare, sei giovane, hai una vita davanti a te. Quando incontrai mr Weinstein a una sfilata della sua ex moglie Giorgina Chapman, stilista (D'Agostino direbbe «per mancanza di prove») del brand Marchesa, mi rifiutai di stringergli la mano. Lui non se ne accorse nemmeno, perché gli americani lo fanno spesso. Hanno paura dei microbi, loro.

 

2 - ABUSI SULLE ATTRICI

Paolo Mastrolilli per “la Stampa”

asia argento

 

Harvey Weinstein rischia la prigione. Il Dipartimento di polizia di New York e l'Fbi hanno aperto un' inchiesta sugli abusi sessuali del fondatore della Miramax, che potrebbe portare al suo arresto e al processo. Lui intanto si sarebbe ricoverato in un centro di riabilitazione in Arizona, dopo una drammatica lite nella casa di Los Angeles della figlia Lily, che ha chiamato la polizia dicendo che il padre era depresso e minacciava di suicidarsi.

harvey weinstein versione maiale

 

Il caso che ha messo in moto la macchina investigativa è quello di Lucia Evans, una studentessa aspirante attrice, che aveva accusato Weinstein di averla costretta ad un rapporto di sesso orale nel 2004: «Mi aveva incontrata in un club di New York, e da allora chiamava in continuazione.

 

Anche la sua assistente mi cercava, e alla fine avevo accettato di vederlo nel suo ufficio. Eravamo soli, e lui aveva iniziato a parlare della possibilità di girare dei film. Quindi mi aveva aggredita, chiedendomi di fare sesso orale. Io avevo resistito, ma non abbastanza. E' un uomo grande; alla fine mi ha soverchiato con la sua forza e io mi sono arresa. Da allora vivo con il senso di colpa, per non aver fatto di più per fermarlo».

OBAMA WEINSTEIN

 

Questa è solo una delle oltre trenta denunce presentate contro il produttore, che includono diverse celebrità, dalla modella Cara Delevigne all' attrice italiana Asia Argento.

asia argento

Nel 2015 gli investigatori avevano convinto la modella italiana Ambra Battilana a indossare un registratore durante un incontro con Weinstein, per incastrarlo. Nella conversazione Harvey ammetteva di aver toccato il seno di Ambra, ma il procuratore Vance aveva deciso che non c' erano abbastanza elementi per incriminarlo. Questa scelta ora ha generato molte polemiche, perché un avvocato di Weinstein aveva donato 10 mila dollari alla campagna di rielezione di Vance.

 

remy weinstein con il padre harvey

Ora però lo scandalo ha cambiato il clima, e la polizia ha riaperto l' inchiesta, anche perché i reati di stupro non hanno prescrizione. Anche l' Fbi si sta muovendo, e questa potrebbe essere una manovra ispirata dall' amministrazione, potenzialmente per motivi politici.

 

Weinstein infatti era un grande finanziatore di Hillary Clinton, e durante la campagna presidenziale si era anche adoperato per dimostrare che Melania Trump era entrata negli Usa illegalmente e aveva lavorato come escort. La First Lady ha poi fatto causa e vinto, contro i giornali che avevano pubblicato queste accuse. Negli stessi giorni il marito Donald era finito nella bufera, per la registrazione in cui diceva che il suo status di celebrità gli consentiva di «prendere le donne per i genitali».

 

gwyneth paltrow

Weinstein ha capito che rischia la prigione, e infatti ha assunto il famoso avvocato penalista Blair Berk, che aveva assistito molte altre celebrità durante procedimenti criminali. L' Fbi sta indagando anche su possibili reati sessuali commessi all' estero, in particolare a Londra e Parigi, e starebbe preparando la pratica per chiedere l' estradizione del produttore, se lui cercasse di fuggire dagli Stati Uniti come aveva fatto il regista Roman Polanski dopo la sua accusa di stupro nel 1977.

 

matt damon harvey weinstein

Secondo diverse voci, infatti, mercoledì Weinstein stava partendo per l 'Europa, con la scusa di ricoverarsi in una struttura per la riabilitazione. All' ultimo momento però avrebbe cambiato idea, ed è apparso invece davanti alla casa di Los Angeles dove abita la figlia maggiore Lily.

 

Una volta dentro è scoppiata una lite furiosa, con lui che urlava: «Così peggiori tutto». Lily ha chiamato la polizia, dicendo che il padre voleva suicidarsi, e lui è scappato prima che gli agenti arrivassero, cercando di fermare un automobilista in strada per farsi portare via. Ai paparazzi che lo seguivano ha detto: «Sto cercando di rimettere le cose apposto, ma non è facile.

russell crowe harvey weinstein renee zellwegger

 

Tutti sbagliamo, spero di avere una seconda opportunità». Più tardi è partito dall'aeroporto Van Nuys con un aereo privato, per andarsi a ricoverare nel centro di riabilitazione dell' Arizona The Meadows, dove si era fatto curare anche Tiger Woods. In attesa delle mosse della polizia .

HARVEY WEINSTEIN CON OBAMAweinstein georgina chapmanWEINSTEIN E MICHELLE OBAMAHARVEY WEINSTEIN E TRUMP CON SIGNOREFABRIZIO LOMBARDO E HARVEY WEINSTEIN

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”