mattarella tweet

COL FIATO (E CON I TWEET) SUL COLLE – ASSALTO SOCIAL A MATTARELLA, SCENDE IN CAMPO IL POOL ANTITERRORISMO - LA PROCURA DI ROMA APRE UN FASCICOLO - SALVINI: “FREGNACCE. TROLL O NON TROLL LE ELEZIONI LE VINCIAMO NOI” – LA POLIZIA POSTALE STA INCROCIANDO I DATI ONLINE CON QUELLI DI CHI E’ ANDATO DAI MAGISTRATI A PRESENTARE DENUNCIA PER SOLLECITARE LA MESSA IN STATO D' ACCUSA DI MATTARELLA

hacker tweetstorm contro mattarella

Alessandra Arachi per il Corriere della Sera

 

Contro i finti profili web scende in campo il pool antiterrorismo della procura di Roma. La prossima settimana sarà aperto un fascicolo d' indagine, e a Piazzale Clodio si attende anche un' informativa della polizia postale.

 

Si è alzato il livello della preoccupazione per quei presunti attacchi da parte di troll che avrebbero colpito direttamente il nostro presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Mattarella

Per questo domani il Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, ascolterà in audizione il capo del Dis Alessandro Pansa. «È necessario andare fino in fondo e fare piena luce sulle ipotesi divenute di dominio pubblico in questi giorni», ha detto Ernesto Magorno senatore Pd e componente del Copasir. E ha aggiunto: «Questa vicenda ci rende ancora più consapevoli del fatto che la cybersecurity sia un grande tema sui cui concentrare sforzi e competenze».

 

mattarella e conte

Successe tutto la sera tra il 27 e il 28 maggio scorso. Erano le ore in cui il presidente della Repubblica Mattarella espresse il suo «no» alla candidatura di Paolo Savona come ministro dell' Economia. E proprio in quelle ore twitter si popolò di troll. In pochissimi minuti si registrarono sul social network circa 400 nuovi profili, tutti riconducibili ad un' unica origine.

È da questi profili spuntati come funghi che cominciarono a partire migliaia di messaggi di insulti diretti a l Capo dello Stato accompagnati da inviti espliciti a presentare le dimissioni. Le prime ipotesi investigative non hanno ancora escluso che dietro questi attacchi simultanei dei troll ci siano operatori russi specializzati in queste operazioni, gli stessi che diedero vita al Russiagate. Ma anche altre piste vengono battute in queste ore.

 

alessandro pansa

Su questa vicenda è intervenuto Matteo Salvini, vice premier e ministro dell' Interno.

Che ha così commentato: «Non lo sapevo e non sono minimamente preoccupato.

Da alcuni mesi leggo che i russi starebbero influenzando la Brexit, le elezioni americane, le elezioni francesi, quelle italiane. Per me sono solo fregnacce». Poi ha rilanciato: «Troll o non troll noi le elezioni le vinciamo comunque. Del resto interferenze estere ce ne sono e sono a reti unificate. Basta guardare alcuni canali. Se uno osserva l' informazione del servizio radio televisivo italiano, pubblico e privato, si rende conto di quanto sia sbilanciata e poco obiettiva. Non credo che pochi account falsi cambino qualcosa». A Salvini replica Matteo Orfini, presidente Pd: «Il ministro che dovrebbe garantire la legalità ha definito "fregnacce" l' inchiesta della procura di Roma. Chissà perché ha così paura che si approfondisca questa storia ».

 

2. LE DENUNCE IN PROCURA PER ALTO TRADIMENTO: LA MOSSA PARALLELA AL WEB

Fiorenza Sarzanini per il Corriere della Sera

 

mattarella e conte

Si è mosso su due fronti l' attacco contro il presidente della Repubblica Sergio Mattarella per il suo rifiuto a nominare Paolo Savona ministro dell' Economia. Prima migliaia di tweet generati da 400 profili che la notte tra il 27 e il 28 maggio scorsi - praticamente in simultanea - ne chiedevano le dimissioni. Poi la presentazione di numerose denunce - tutte già archiviate - che sollecitavano la sua messa in stato d' accusa per alto tradimento. E adesso proprio su questo indaga il pool antiterrorismo della procura di Roma guidato da Francesco Caporale, per individuare l' origine dell' assalto al Quirinale.

 

La relazione della polizia Postale arriverà la prossima settimana. Ma le verifiche effettuate nelle scorse settimane da investigatori e intelligence avrebbero consentito di acquisire alcuni elementi preziosi per individuare chi aveva deciso di scagliarsi contro il capo dello Stato.

 

hacker russia

I falsi profili utilizzati su Twitter risultano essere stati creati da server esteri, in particolare estoni e israeliani. Ma questo non vuol dire che siano partiti da quegli Stati. Anzi. È verosimile che gli account generati probabilmente da un' unica fonte, siano stati aperti in Italia e che il rimando a quei Paesi servisse esclusivamente a confondere. Dunque una strategia sofisticata e condotta da esperti per impedire che si arrivasse a chi ha pianificato l' operazione.

 

Una prima analisi confermerebbe che il primo segnale proveniva da una regione settentrionale. Un vero e proprio «via libera» che è poi servito a «scatenare l' inferno» come spesso accade sui social quando si vuole colpire un bersaglio. E in questo caso l' obiettivo è stato raggiunto perché sono stati inviati migliaia di messaggi con l' hashtag #Mattarelladimettiti e la maggior parte dei falsi profili utilizzati sono stati chiusi poco dopo.

 

mattarella

Nei giorni successivi alla Procura di Roma sono state depositate numerose denunce per chiedere l' apertura di un' inchiesta contro Mattarella per alto tradimento. Esposti che riprendevano in maniera esplicita quanto veniva dichiarato pubblicamente dal capo politico dei 5 Stelle Luigi Di Maio, da molti esponenti di primo piano del Movimento, ma anche da Giorgia Meloni leader di Fratelli d' Italia.

 

Il 27 maggio, dopo il rifiuto di Mattarella a nominare Savona ministro e la conseguente rinuncia di Giuseppe Conte a formare il governo, Di Maio dichiara: «Questa scelta del presidente è incomprensibile.

 

hacker russia

Non possiamo stare a guardare, di fronte a tutto questo. Io chiedo di parlamentarizzare questa crisi istituzionale, utilizzando l' articolo 90 della Costituzione, per la messa in stato d' accusa del presidente della Repubblica». L' iniziativa non viene poi formalizzata, ma poche ore dopo parte comunque l' attacco via web e vengono presentati esposti formali.

 

Alla polizia postale si chiede dunque di ricostruire quanto accaduto, rintracciare gli account, individuare i server. E così dare un' identità a chi ha compiuto un atto ritenuto eversivo proprio perché prende di mira la più alta carica dello Stato. L' esito di queste verifiche sarà poi incrociato con l' identità di chi ha presentato le denunce proprio per scoprire se ci sia stata un' unica regia dietro l' attacco che mirava a indebolire il Quirinale. Anche tenendo conto che lo scontro istituzionale di quei giorni aveva provocato un innalzamento dello spread con possibili rischi per l' economia.

MATTARELLA SALVINI

 

Al momento sembra quindi esclusa la possibilità che dietro questo attacco ci siano account russi. Ma il lavoro degli specialisti della Postale dovrà comunque concentrarsi sull' attività di quei soggetti che avrebbero provato a influenzare la campagna elettorale in vista delle consultazioni del 4 marzo scorso. I dati sono contenuti negli atti dell' inchiesta in corso negli Stati Uniti sul Russiagate.

 

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