putin abramovich

POLPETTE AVVELENATE - SECONDO LA BBC CI SONO MOLTI SOSPETTI TRA AMERICANI E UCRAINI SULLA VERIDICITÀ DELL’AVVELENAMENTO DENUNCIATO DA ABRAMOVICH: UN FUNZIONARIO STATUNITENSE HA DETTO A REUTERS CHE, SECONDO L’INTELLIGENCE, I SINTOMI SAREBBERO DOVUTI A FATTORI “AMBIENTALI” - LA LUNGA STORIA D’AMORE TRA L’EX PATRON DEL CHELSEA E PUTIN: ROMAN DEVE TUTTO A “MAD VLAD”: IN QUESTI ANNI HA SEMPRE ASSECONDATO IL PRESIDENTE. POI È ARRIVATA L’INVASIONE IN UCRAINA, E PIÙ DI QUALCOSA SI È ROTTO TRA I DUE…

roman abramovich e vladimir putin

1 - UCRAINA: BBC, SOSPETTI SU PRESUNTO AVVELENAMENTO ABRAMOVICH

 (ANSA) - Fonti non ufficiali statunitensi e ucraine hanno sollevato sospetti circa la veridicità del presunto avvelenamento denunciato dal miliardario russo Roman Abramovich che ne avrebbe accusato i sintomi durante i colloqui di pace al confine tra Ucraina e Bielorussia all'inizio di questo mese, secondo fonti a lui vicine.

 

Rustem Umerov

Stessi sintomi avrebbero accusato due negoziatori di pace ucraini. Lo riporta la Bbc citando un rapporto secondo cui il presunto avvelenamento sarebbe stato orchestrato da estremisti russi che volevano sabotare i colloqui.

 

Un funzionario statunitense tuttavia, citato da Reuters e ripreso dalla Bbc in condizione di anonimato, avrebbe affermato che l'intelligence suggeriva che i sintomi degli uomini fossero dovuti a fattori "ambientali" e non ad avvelenamento.

sergei shoigu vladimir putin

 

In seguito un funzionario dell'ufficio del presidente ucraino, Ihor Zhovkva, ha detto alla BBC che, sebbene non avesse parlato direttamente con Abramovich, i membri della delegazione ucraina stavano "bene" e che uno di loro aveva definito "falsa" l'ipotesi di avvelenamento.

 

Tuttavia, il corrispondente della BBC per la sicurezza Frank Gardner ha osservato che non sorprenderebbe che gli Stati Uniti volessero smorzare i sospetti circa l'uso di armi chimiche, in particolare da parte russa, in Ucraina, una mossa che potrebbe spingerli ad azioni di rappresaglia a cui non vorrebbero arrivare.

 

Roman Abramovich a Tel Aviv 2

2 - UN «AVVERTIMENTO» NEL CIOCCOLATO E NELL'ACQUA? IL MESE FOLLE DELL'OLIGARCA CHE OBBEDIVA ALLO ZAR

Marco Imarisio per il “Corriere della Sera”

 

Chissà se è per via di quella foto. Anni fa, i giornalisti convocati per la prima intervista a Roman Abramovich, proprietario del Chelsea che aveva appena vinto il titolo della Premier league, notarono l'immagine in bianco e nero di una donna dentro una piccola cornice.

 

Quando gli chiesero chi fosse quella persona, il miliardario dallo sguardo timido tagliò corto. «È mia nonna», disse. E fu lui per una volta a cambiare argomento. Si chiamava Faina Mikhailenko. Era nata e cresciuta a Kiev, come suo marito Vasily.

Fuggì dalla capitale ucraina nel 1941, mentre le truppe naziste stavano invadendo il suo Paese.

 

Faina Mikhailenko Roman Abramovich

E così facendo si salvò dal massacro di Babyn Yar, avvenuto tre mesi dopo la sua partenza, dove vennero uccisi oltre trentatremila ebrei ucraini. Con sé, Faina portava la sua ultima figlia, di appena due anni, Irina, che nel 1966 avrebbe messo al mondo un bambino chiamato Roman.

 

Ribellione in famiglia

Roman Abramovich a Tel Aviv

Le settimane folli dell'oligarca più famoso e riservato del mondo erano cominciate con la ribellione della figlia Sophia, che con una storia su Instagram era stata la prima figlia dei «russi occidentali», a dire no alla guerra. Era il 26 febbraio.

 

Pochi giorni dopo, nella sorpresa generale, mentre alcuni suoi colleghi oligarchi prendevano posizione contro l'operazione militare speciale e lui taceva come di consueto, era stato indicato addirittura da Volodymyr Zelensky come negoziatore per i colloqui di pace.

 

roman abramovich coscritto dell urss

E subito era trapelata la notizia che avesse accettato solo dopo aver ottenuto il benestare del Cremlino. Sembrava quasi un orpello, la sua presenza. Invece, l'ormai ex proprietario del Chelsea, cittadino russo, lituano, portoghese e israeliano, ci ha provato.

 

Lo testimoniano le rotte percorse dal jet affittato da una compagnia privata turca, con viaggi continui tra Mosca, Istanbul, Kiev, Varsavia, Minsk.

 

Il presidente ucraino ha spiegato che l'oligarca era inserito nella delegazione russa di un non meglio precisato sottocomitato, ma che aveva esteso il suo ambito di azione alle questioni umanitarie, occupandosi di facilitare anche con risorse proprie l'evacuazione dei civili da Mariupol. Quasi un modo per schierarsi senza proferire parola. Ma in queste bizzarre negoziazioni, dove i russi al tavolo riconoscono di non avere alcun contatto diretto con il Cremlino, Roman Abramovich è sempre stato la chiave per arrivare a Putin.

 

Messaggio al Cremlino

vladimir putin

E mercoledì scorso, lo ha fatto, arrivando a Mosca per portargli una nota scritta a mano da Zelensky sulla quale erano scritte le condizioni per mettere fine alla guerra. «Digli che lo distruggo», sarebbe stata la risposta di un Putin dall'aria cupa. Poco importa la relativa gravità dell'avvelenamento subito lo scorso 3 marzo da Abramovich e dagli altri tre diplomatici ucraini.

 

Il gruppo Bellingcat, agenzia di giornalismo investigativo con sede in Olanda, è riuscito anche a entrare in possesso di alcune foto che documentavano lo stato di Abramovich dopo l'avvelenamento avvenuto tramite cioccolato e acqua, gli unici alimenti consumati quella sera dalla delegazione. E basandosi su analisi fatte da remoto e anche sul posto, ha stabilito che potrebbe trattarsi di un attacco chimico effettuato in dosi modeste. Un avvertimento.

 

Roman Abramovich

La cosa davvero importante è che Abramovich sapeva dove si stava infilando. Sapeva cosa succede a chi dispiace allo Zar. Era consapevole di correre un rischio. Lui c'era, alla cena privata nella sua residenza di Novo-Ogarevo, quando una volta passati al cognac, Putin ordinò al suo amico Michail Khodorkovskij «di non finanziare più i comunisti».

 

Quando quello rispose che non voleva obbedire, il presidente divenne paonazzo, e tutti gli ospiti vennero mandati via. Pochi mesi dopo, l'oligarca dissidente finì in un carcere siberiano.

 

Un rischio di troppo

In questi anni, Abramovich ne ha visti cadere molti, dei suoi ex compagni del Komonsol, giovani brillanti cresciuti nella Federazione giovanile del Partito comunista russo e diventati poi miliardari grazie alle privatizzazioni degli anni Novanta. Lui, ex portaborse di Boris Eltsin, è uno dei pochi di quella prima nidiata a essersi salvato.

VLADIMIR PUTIN COME VOLDEMORT - MURALE

 

Lo ha fatto nell'unico modo possibile. Obbedendo, chinando la testa, assecondando. Quando Putin gli ordinò di fare il governatore della Cukotka, una regione ghiacciata dimenticata da Dio e dagli uomini, lui ci rimase per otto anni, dal 2000 al 2008. E finanziò di tasca sua quella regione, spendendo decine di miliardi di rubli. Tutto pur di fare contento il Presidente-padrone. Fino allo scorso 24 febbraio. Da allora, ha fatto capire in ogni modo cosa pensa davvero di questa guerra. E infine si è messo in gioco. Certe volte, più che il richiamo del patrimonio, conta quello del sangue.

dasha zhukova, terza moglie di abramovichroman abramovich a 1 annoroman abramovich con vladimir tyurin un socio in affariroman abramovich 7

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...

villa casa giorgia meloni antonio tajani matteo salvini

DAGOREPORT - AH, CHE STREGONERIA È IL POTERE: TRAFIGGE TUTTI. SOPRATTUTTO I PARVENU. E COSÌ, DA PALAZZO GRAZIOLI, CHE FU LA SEDE INFORMALE DI GOVERNO E DI BUNGA-BUNGA DI BERLUSCONI PREMIER, SIAMO PASSATI A "VILLA GRAZIOLI" CON LA NUOVA DOVIZIOSA DIMORA DELL’EX ABITANTE DELLA GARBATELLA, DOVE OCCUPAVA CON MADRE E SORELLA DUE DISGRAZIATE CAMERE E CUCINA - UN IMMOBILE CHE STA SOLLEVANDO UN POLVERONE DI POLEMICHE: VILLA O VILLINO? COL SOLITO AGOSTINO GHIGLIA CHE AVREBBE SOLLECITATO GLI UFFICI DELLA PRIVACY DI TROVARE UN MODO PER LIMITARE LE INFORMAZIONI DA RENDERE PUBBLICHE ALLA CAMERA, IN RISPOSTA A UN’INTERROGAZIONE DELLA BOSCHI SULLA RISTRUTTURAZIONE DELLA VILLA – LA SINDROME DI "IO SO' GIORGIA E NUN ME FIDO DE NESSUNO!" HA POI TRASFORMATO LA MAGIONE NEL SUO BUNKER PERSONALE, LONTANO DAGLI SGUARDI E ORECCHIE INDISCRETE CHE INFESTANO PALAZZO CHIGI - TUTTO BENE QUANDO VENGONO CHIAMATI A RAPPORTO I SUOI FEDELISSIMI, MOLTO MENO BENE QUANDO TOCCA AGLI ALTRI, AGLI “ESTRANEI” DELLA CONVENTICOLA MELONIANA. DAL CENTRO DI ROMA PER RAGGIUNGERE “VILLA GRAZIOLI” CI VOGLIONO, IN LINEA D’ARIA, BEN 40 MINUTI DI MACCHINA. ANCHE DOTATI DI SIRENE E LAMPEGGIANTI, È “UN VIAGGIO”…. - VIDEO

simone canettieri giorgia arianna meloni

DAGOREPORT - MASSÌ, CON I NEURONI SPROFONDATI NELLA IRRITABILITÀ PIÙ SCOSSA, ARIANNA MELONI AVEVA URGENTE BISOGNO, A MO’ DI SOLLIEVO, DELL’ARTICOLO DI DEBUTTO SUL “CORRIERONE” DI SIMONE CANETTIERI - MESSA DALLA SORELLA GIORGIA A CAPO DELLA SEGRETERIA DI FDI, ARIANNA NON NE HA AZZECCATA UNA - ALLA PARI DI QUALSIASI ALTRO PARTITO DI MASSA, OGGI FDI SI RITROVA ATTRAVERSATO DA UNA GUERRIGLIA INTESTINA FATTA DI COLPI BASSI, RIPICCHE E SPUTTANAMENTI, INTRIGHI E COMPLOTTI – DALLA SICILIA (CASINO CANNATA-MESSINA) A MILANO (AFFAIRE MASSARI-LA RUSSA), FINO AL CASO GHIGLIA-RANUCCI, DOVE IL FILO DI ARIANNA SI È ATTORCIGLIATO PERICOLOSAMENTE INTORNO AL COLLO - CHE LA SORELLINA NON POSSIEDA LA ‘’CAZZIMMA’’ DEL POTERE, FATTA DI SCALTREZZA E ESPERIENZA, SE N'E' AMARAMENTE ACCORTA ANCHE LA PREMIER. E PUR AMANDOLA PIÙ DI SE STESSA, GIORGIA L’AVREBBE CHIAMATA A RAPPORTO PER LE SCELTE SBAGLIATE: SE IL PARTITO VA AVANTI COSÌ, RISCHIA DI IMPLODERE… - VIDEO

carlotta vagnoli flavia carlini

COME SIAMO POTUTI PASSARE DA ELSA MORANTE E MATILDE SERAO A CARLOTTA VAGNOLI? È POSSIBILE CHE SI SIA FATTO PASSARE PER INTELLETTUALI DELLE FEMMINISTE INVASATE CHE VERGAVANO LISTE DI PROSCRIZIONE ED EVOCAVANO METODI VIOLENTI E LA GOGNA PUBBLICA DIGITALE PER “FARE GIUSTIZIA” DEI PROPRI NEMICI? LA CHIAMATA IN CORREITÀ DEL SISTEMA EDITORIALE CHE HA UTILIZZATO QUESTE “VEDETTE” LETTERARIE SOCIAL DA MILIONI DI FOLLOWER PER VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ – VAGNOLI PUBBLICA PER EINAUDI, FLAVIA CARLINI HA VERGATO UN ROMANZO INCHIESTA SULL’ITALIA DEL GOLPE INFINITO PER SEM (FELTRINELLI) . MA SULLA BASE DI COSA? BASTA AVERE UN MINIMO SEGUITO SOCIAL PER ESSERE ACCREDITATI COME SCRITTORI O DIVULGATORI?