angelo becciu papa francesco

BECCIU NON CHIUDE IL BECCO E VUOLE PARTECIPARE AL CONCLAVE: “IL PAPA HA RICONOSCIUTO LE MIE PREROGATIVE” – IL CARDINALE SARDO, FINITO INVISCHIATO NELLA VICENDA DEL PALAZZO DI LONDRA, HA PERSO I “DIRITTI CONNESSI AL CARDINALATO”, MA POI HA POTUTO PARTECIPARE A DIVERSE RIUNIONI COME I CONCISTORI GRAZIE A UNA DEROGA CONCESSA DAL PAPA – MA LA QUESTIONE, DAL PUNTO DI VISTA DEL DIRITTO CANONICO, È PIÙ COMPLESSA. LA UNIVERSI DOMINICI GREGIS, PER ESEMPIO, STABILISCE CHE ANCHE AI CARDINALI CHE PERDONO I “DIRITTI”, RESTANO I “DOVERI”. E TRA DI ESSI, C’È QUELLO DI ELEGGERE IL NUOVO PAPA…

PAPA: BECCIU, 'INTATTE LE MIE PREROGATIVE'

PAPA FRANCESCO E IL CARDINALE BECCIU

(ANSA) - "Richiamandomi all'ultimo Concistoro (quello nel quale è divenuto cardinale Arrigo Miglio, già arcivescovo di Cagliari e che accolse Bergoglio nella sua storica visita del settembre 2013) il Papa ha riconosciuto intatte le mie prerogative cardinalizie in quanto non vi è stata una volontà esplicita di estromettermi dal Conclave né la richiesta di una mia esplicita rinuncia per iscritto". Lo dice il cardinale Giovanni Angelo Becciu sentito all'Unione Sarda in merito alla morte di Papa Francesco.

 

IL REBUS BECCIU INCOMBE SUL CONCLAVE: “INTATTE LE MIE PREROGATIVE”

Estratto dell’articolo di Iacopo Scaramuzzi per www.repubblica.it

 

IL CARDINALE ANGELO BECCIU

Salvo diversa decisione, non dovrebbe partecipare al Conclave, ma se non partecipasse potrebbe mettere a repentaglio la stessa validità dell’elezione. È solo un’ipotesi di scuola, ma l’anomala situazione del cardinale Angelo Becciu rappresenta comunque un’anomalia giuridica e un rebus di non facile soluzione.

 

[…] Lui rivendica le sue prerogative: “Richiamandomi all'ultimo Concistoro […] il Papa ha riconosciuto intatte le mie prerogative cardinalizie in quanto non vi è stata una volontà esplicita di estromettermi dal Conclave né la richiesta di una mia esplicita rinuncia per iscritto", ha dichiarato oggi all'Unione Sarda.

 

[…] Il porporato sardo, come è noto, è incorso nella scure di papa Francesco. Finì infatti sotto accusa per la compravendita-truffa di un palazzo al centro di Londra realizzato con i fondi della Segreteria e deciso quando Becciu era Sostituto agli affari generali.

 

giovanni angelo becciu papa francesco bergoglio

La vicenda innescò negli anni successivi un processo presso il tribunale vaticano che ha visto Becciu prima imputato – una prima storica Oltretevere permessa dallo stesso Bergoglio – e poi condannato. Ma prima di allora, quando Becciu era divenuto cardinale e prefetto di dicastero, il Papa lo aveva già sanzionato. Una secca nota diramata il 24 settembre del 2020 informava […] che il Papa aveva “accettato la rinuncia dalla carica di prefetto della Congregazione delle cause dei santi e dai diritti connessi al cardinalato, presentata da sua eminenza il cardinale Giovanni Angelo Becciu”.

 

stabile di sloane avenue londra

[…]La anomala forma adottata – la perdita dei “diritti connessi al cardinalato” – faceva intuire che Becciu doveva continuare ad ottemperare ai “doveri” cardinalizi (la riservatezza su questioni di Stato?) ma non godeva più dei diritti. Il primo dei quali è la partecipazione ad un eventuale Conclave.

 

Ipotesi confermata sia dal fatto che Becciu nel corso degli anni ha potuto partecipare a riunioni cardinalizie come i Concistori grazie ad una deroga concessa direttamente dal Papa. E sia, soprattutto, dall’evidenza che nel sito ufficiale del Vaticano il suo nome è stato annoverato tra i cardinali “non elettori”, alla stregua di tutti i porporati con più di ottant’anni.

 

angelo becciu papa francesco

[…] La questione, però, è meno semplice di come sembra. La normativa canonica, infatti, ha una sua complessità. La costituzione apostolica Universi Dominici Gregis che regola le procedure del Conclave prevede, sì, che eleggere il Papa è un “diritto” dei cardinali, ma fa trasparire che è altresì una sorta di dovere: all’articolo 33, infatti, chiarisce che “il diritto di eleggere il Romano Pontefice spetta unicamente ai Cardinali di Santa Romana Chiesa”.

 

Ma all’articolo 38 spiega che “tutti i Cardinali elettori […] sono tenuti […] ad ottemperare all'annuncio di convocazione e a recarsi al luogo designato allo scopo, a meno che siano trattenuti da infermità o da altro grave impedimento, che però dovrà essere riconosciuto dal Collegio dei Cardinali”.

 

[…]

 

angelo becciu papa francesco 2

I precedenti storici, da questo punto di visto, non aiutano. Sono solo tre i cardinali “espulsi” dal collegio cardinalizio in epoca moderna. Il 14 settembre 1927 Louis Billot rimise nelle mani di papa Pio XI zucchetto, anello e croce pettorale: aveva rinunciato alla dignità cardinalizia, in dissenso dalle dure critiche che il Pontefice aveva indirizzato all’Action française.

 

Il 20 marzo 2015 la Santa Sede riferì che papa Francesco aveva “accettato la rinuncia ai diritti e alle prerogative del cardinalato, espresse nei canoni 349, 353 e 356 del Codice di Diritto Canonico” presentata dal cardinale scozzese Keith Michael Patrick O’Brien, colpevole di ripetuti abusi sessuali.

 

E infine, e per lo stesso problema, il 28 luglio del 2018 Jorge Mario Bergoglio accetto “le dimissioni da cardinale” presentate dal cardinale statunitense Theodore McCarrick, ovvero la sua “rinuncia da membro del Collegio Cardinalizio”, oltre a disporre “la sua sospensione dall’esercizio di qualsiasi ministero pubblico”.

 

[…]

 

THEODORE MCCARRICK

Ora, questi tre precedenti ricadono in quanto la stessa Universi Dominici Gregis prevede all’articolo 36, laddove stabilisce che “non hanno” il “diritto” di eleggere un Papa “i Cardinali canonicamente deposti o che abbiano rinunciato, col consenso del Romano Pontefice, alla dignità cardinalizia”. Ma la rinuncia ai “diritti connessi al cardinalato” presentata da Becciu non equivale né alla deposizione, né alla perdita della intera “dignità cardinalizia”. Al cardinale sardo rimangono i “doveri” connessi al cardinalato. Tra di essi si può argomentare che ci sia l’incombenza di eleggere un nuovo Papa. Da qui la domanda: se al cardinale Becciu venisse impedito di partecipare al Conclave, potrebbe egli pretendere comunque di partecipare? O, peggio, minacciare di chiederne l’invalidità?

MONSIGNOR ANGELO BECCIUMONSIGNOR BECCIUGIOVANNI PAOLO II E MCCARRICK

Ultimi Dagoreport

tommaso inzaghi

DAGOREPORT - IL TRASFERIMENTO DI SIMONE INZAGHI IN ARABIA? UN AFFARE DI FAMIGLIA. L’ARTEFICE DELL’OPERAZIONE CHE HA PORTATO L’EX ALLENATORE DELL’INTER ALLA CORTE DELL’AL-HILAL È STATO TOMMASO INZAGHI, IL FIGLIO DI SIMONE E DI ALESSIA MARCUZZI, PROCURATORE CHE FA PARTE DELL'AGENZIA DI FEDERICO PASTORELLO, LA P&P SPORT MANAGEMENT – LE LAUTE COMMISSIONI, LA TRATTATIVA CHE ANDAVA AVANTI DA TEMPO (GIÀ PRIMA DEL RITORNO CON IL BARCELLONA SIMONE INZAGHI AVEVA PROPOSTE DALL’ARABIA), LO STRANO MESSAGGIO SOCIAL DI TOMMASO INZAGHI E LE VOCI SU UNO SPOGLIATOIO IN TENSIONE PRIMA DELLA FINALE DI CHAMPIONS PER...

francesco gaetano caltagirone alberto nagel francesco milleri

DAGOREPORT - GONG! ALLE ORE 10 DI LUNEDÌ 16 GIUGNO SI APRE L’ASSEMBLEA DI MEDIOBANCA; ALL’ORA DI PRANZO SAPREMO L’ESITO DELLA GUERRA DICHIARATA DAL GOVERNO MELONI PER ESPUGNARE IL POTERE ECONOMICO-FINANZIARIO DI MILANO - LO SCONTRO SI DECIDERÀ SUL FILO DI UNO ZERO VIRGOLA - I SUDORI FREDDI DI CALTARICCONE DI FINIRE CON IL CULO A TERRA NON TROVANDO PIÙ A SOSTENERLO LA SEDIA DI MILLERI SAREBBERO FINITI – L’ATTIVISMO GIORGETTI, DALL’ALTO DELL’11% CHE IL MEF POSSIEDE DI MPS – L’INDAGINE DELLA PROCURA DI MILANO SU UNA PRESUNTA CONVERGENZA DI INTERESSI TRA MILLERI E CALTAGIRONE, SOCI DI MEDIOBANCA, MPS E DI GENERALI - ALTRO GIALLO SUL PACCHETTO DI AZIONI MEDIOBANCA (2%?) CHE AVREBBE IN TASCA UNICREDIT: NEL CASO CHE SIA VERO, ORCEL FARÀ FELICE LA MILANO DI MEDIOBANCA O LA ROMA DI CALTA-MELONI? AH, SAPERLO….

iran israele attacco netanyahu trump khamenei

DAGOREPORT - STANOTTE L'IRAN ATTACCHERÀ ISRAELE: RISCHIO DI GUERRA TOTALE - È ATTESO UN VIOLENTISSIMO ATTACCO MISSILISTICO CON DRONI, RISPOSTA DI TEHERAN ALL'"OPERAZIONE LEONE NASCENTE" DI NETANYAHU, CHE QUESTA MATTINA HA COLPITO IL PRINCIPALE IMPIANTO DI ARRICCHIMENTO IRANIANO, UCCIDENDO L'INTERO COMANDO DELL'ESERCITO E DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE. LA MAGGIOR PARTE DI LORO È STATA FATTA FUORI NELLE PROPRIE CASE GRAZIE AI DRONI DECOLLATI DALLE QUATTRO BASI SOTTO COPERTURA DEL MOSSAD A TEHERAN - ISRAELE HA DICHIARATO LO STATO DI EMERGENZA: GLI OSPEDALI SPOSTANO LE OPERAZIONI IN STRUTTURE SOTTERRANEE FORTIFICATE - TRUMP HA AVVERTITO OGGI L'IRAN DI ACCETTARE UN ACCORDO SUL NUCLEARE "PRIMA CHE NON RIMANGA NULLA", SUGGERENDO CHE I PROSSIMI ATTACCHI DI ISRAELE CONTRO IL PAESE POTREBBERO ESSERE "ANCORA PIÙ BRUTALI" - VIDEO

lauren sanchez jeff bezos venezia

FLASH! – I VENEZIANI HANNO LA DIGA DEL MOSE PURE NEL CERVELLO? IL MATRIMONIO DI JEFF BEZOS È UNA FESTICCIOLA PER 250 INVITATI DISTRIBUITI TRA QUATTRO HOTEL: GRITTI, AMAN, CIPRIANI E DANIELI - NIENTE CHE LA SERENISSIMA NON POSSA SERENAMENTE SOSTENERE, E NULLA A CHE VEDERE CON LE NOZZE MONSTRE DELL'INDIANO AMBANI, CHE BLOCCARONO MEZZA ITALIA SOLO PER IL PRE-TOUR MATRIMONIALE – DITE AI MANIFESTANTI IN CORTEO "VENEZIA NON E' IN VENDITA" CHE I 10 MILIONI DI EURO SPESI DA MR.AMAZON SI RIVERSERANNO A CASCATA SU RISTORATORI, COMMERCIANTI, ALBERGATORI, GONDOLIERI E PUSHER DELLA CITTÀ…

tajani urso vattani peronaci azzoni antonio adolfo mario marco alessandro

DAGOREPORT - MAI SUCCESSO CHE LA LISTA DEI NUOVI AMBASCIATORI, SCODELLATA DA TAJANI, VENISSE SOSPESA PER L’OPPOSIZIONE DI UN MINISTRO (URSO) IRATO PERCHÉ IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO È FINITO A NAIROBI ANZICHÉ A BUCAREST - DAL CDM SONO USCITI SOLO GLI AMBASCIATORI STRETTAMENTE URGENTI. ALLA NATO SBARCA AZZONI, MENTRE PERONACI VOLA A WASHINGTON. E’ LA PRIMA VOLTA CHE LA PIÙ IMPORTANTE SEDE DIPLOMATICA VIENE OCCUPATA DA UN MINISTRO PLENIPOTENZIARIO ANZICHÉ DA UN AMBASCIATORE DI GRADO (FRA DUE ANNI È GIA’ PRONTO IL FIDO CONSIGLIERE DIPLOMATICO DI LADY GIORGIA, FABRIZIO SAGGIO) – IL MALDESTRO MARIO VATTANI IN GIAPPONE, ANCHE SE ERA WASHINGTON LA SCELTA IDEALE DELLA FIAMMA MAGICA (MATTARELLA AVREBBE SBARRATO IL PASSO) – LA LISTA DI TUTTI GLI AMBASCIATORI SOSPESI….

giorgia meloni antonio tajani matteo salvini giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - A SINISTRA SI LITIGA MA A DESTRA VOLANO GLI STRACCI! - LA MAGGIORANZA SI SPACCA SU ROTTAMAZIONE E TAGLIO ALL'IRPEF - GIORGIA MELONI DAVANTI AI COMMERCIALISTI PARLA DI SFORBICIATA AL CUNEO E LODA MAURIZIO LEO, "DIMENTICANDOSI" DI GIORGETTI. CHE ALZA I TACCHI E SE NE VA SENZA PARLARE - LA LEGA PRETENDE UN'ALTRA ROTTAMAZIONE, FORZA ITALIA E FDI CHIEDONO PRIMA DI TAGLIARE LE TASSE AL CETO MEDIO - PECCATO CHE I SOLDI PER ENTRAMBI I PROVVEDIMENTI, NON CI SIANO - LA LISTA DEGLI SCAZZI SI ALLUNGA: RISIKO BANCARIO, CITTADINANZA, POLITICA ESTERA, FISCO E TERZO MANDATO - VANNACCI METTE NEL MIRINO I GOVERNATORI LEGHISTI ZAIA E FEDRIGA CON UNA SPARATA, A TREVISO, CONTRO IL TERZO MANDATO: IL GENERALE, NOMINATO VICESEGRETARIO DA SALVINI, È LA MINA CHE PUÒ FAR SALTARE IN ARIA LA FRAGILE TREGUA NEL CARROCCIO (E DUNQUE NEL CENTRODESTRA)