israele libano benjamin netanyahu

BEIRUT SENZA TREGUA: ISRAELE HA CONDOTTO 11 ATTACCHI CONSECUTIVI SULLA CAPITALE LIBANESE IN MENO DI UN GIORNO. L’OBIETTIVO DEGLI ULTIMI RAID SAREBBE IL SUCCESSORE DI NASRALLAH, HASHEM SAFIEDDIN. IN 24 ORE SONO MORTE 37 PERSONE IN TUTTO IL PAESE – PRIMI SCONTRI TRA LE TRUPPE DELLO STATO EBRAICO E L’ESECITO LIBANESE – OGGI, A TEHERAN, I FUNERALI DEL LEADER DI HEZBOLLAH UCCISO UNA SETTIMANA FA: KHAMENEI DOVREBBE GUIDARE LA PREGHIERA ALLE ESEQUIE…

attacchi israeliani in libano foto lapresse 10

'OBIETTIVO NUOVI RAID A BEIRUT IL SUCCESSORE DI NASRALLAH'

(ANSA) - L'obiettivo dell'ultimo attacco israeliano a Beirut era il leader di Hezbollah Hashem Safi a-Din, probabile successore di Hassan Nasrallah. Lo riporta Axios, secondo quanto riferito da due funzionari israeliani.

 

Sempre citando funzionari israeliani coperti dall'anonimato, il New York Times afferma da parte sua che il raid ha preso di mira un incontro a cui Safi Al Din stava partecipando con altri importanti leader del movimento sciita libanese in un bunker sotterraneo. Non è ancora chiaro se il probabile successore di Nasrallah sia effettivamente rimasto coinvolto nell'attacco israeliano.

 

BENJAMIN NETANYAHU CON I CARTELLI ALL ONU

IN LIBANO 37 MORTI IN 24 ORE, 9 A BEIRUT

(ANSA) - Almeno 37 persone sono state uccise e 151 sono rimaste ferite negli attacchi israeliani in tutto il Libano giovedì, ha affermato il ministero della Salute libanese. Tra questi, nove morti e 24 feriti a Beirut, dove sono stati effettuati diversi attacchi durante la notte, tra cui uno nel centro della città.

 

'UNDICI ATTACCHI CONSECUTIVI SU SUD BEIRUT, LA NOTTE PIÙ DURA'

(ANSA-AFP) - Una fonte vicina a Hezbollah afferma che tra ieri sera e stanotte Israele ha condotto 11 attacchi consecutivi sulla roccaforte del movimento sciita a sud di Beirut, in uno dei bombardamenti più violenti da quando la scorsa settimana lo Stato ebraico ha intensificato la sua campagna militare sul Paese confinante.

 

carri armati israeliani entrano in libano 1 foto lapresse

L'Agenzia di stampa nazionale (Nna) del Libano ha parlato di "più di 10 attacchi consecutivi, in uno dei raid più forti sui sobborghi meridionali di Beirut dall'inizio della guerra israeliana" nel Paese. Nella notte il portavoce in lingua araba delle Forze di difesa israeliane (Idf), Avichay Adraee, aveva diramato un "avviso urgente" d'evacuazione per i residenti dell'area di Burj al-Barajneh a sud di Beirut, seguito da un altro per il quartiere di Hadath. Un attacco aereo israeliano avrebbe preso di mira anche un magazzino adiacente all'aeroporto di Beirut, secondo la fonte vicina a Hezbollah.

attacchi israeliani in libano foto lapresse 12

 

VOLO CHARTER CON ITALIANI DA BEIRUT ARRIVATO A FIUMICINO

(ANSA) - Il volo charter da Beirut organizzato con il sostegno del Ministero degli Affari esteri che ha consentito il rientro in Italia di 178 connazionali, inclusi cinque bambini, è arrivato all'aeroporto di Fiumicino. A bordo dell'aereo anche quattro cittadini finlandesi. I passeggeri sono sbarcati in aerostazione all'1:40 e si stanno recando al ritiro bagagli.

bombardamenti israeliani in libano 3 foto lapresse

 

ITALIANI DA BEIRUT, 'MOLTA PAURA MA ORA FELICI DI ESSERE QUI'

(ANSA) - Volti stanchi, tirati. Nei racconti la paura vissuta negli ultimi giorni, le esplosioni udite ma anche il sollievo di essere, ora, al sicuro in Italia. L'incognita di quando poter tornare nel Paese dove vivono e dove hanno lasciato familiari, colleghi ed amici.

 

E' lo stato d'animo raccolto all'aeroporto di Fiumicino tra alcuni dei 178 connazionali, molti dei quali con doppio passaporto italiano e libanese, arrivati con il volo charter da Beirut organizzato con il sostegno del Ministero degli Affari esteri ed atterrato all'1:15. Allo scalo romano l'abbraccio, tra commozione e gioia, con dei familiari giunti ad accoglierli.

 

attacchi israeliani in libano foto lapresse 6

"La situazione sta peggiorando e siamo preoccupati per le persone che conosciamo che sono rimaste in Libano - è la testimonianza di una giovane operatrice di una ong italiana -. Sono rientrata con due colleghe. Spero che la situazione possa migliorare presto, ma non penso succederà. Spero si possa fermare tutto questo e di poter tornare presto lì".

 

"Abbiamo deciso ieri di venire in Italia dopo che l'Ambasciata ci ha contattati dicendoci che era a disposizione questo charter - il racconto di un italo libanese, arrivato con la moglie -. Il quadro è assai complicato in Libano ed a questo punto abbiamo valutato che era meglio essere al sicuro in Italia e vedere poi il da farsi, a seconda dall'evolversi della situazione. L'ambasciatore italiano a Beirut ha fatto un lavoro meraviglioso.

attacchi israeliani in libano foto lapresse 13

 

Ora siamo felici di essere in Italia". Ed ancora le parole di un altro connazionale: "Dopo l'escalation degli ultimi giorni abbiamo deciso di tornare in Italia: i bombardamenti, dopo le province meridionali, sono arrivati a Beirut. Abbiamo avuto paura. Le esplosioni si sono sentite in tutta la città. Pur stando noi in quartieri tendenzialmente sicuri era impossibile non udirle. Due giorni fa ci hanno comunicato dell'opportunità di questo volo, poi confermato ieri sera: abbiamo deciso di partire.

 

MEME SULLA RISPOSTA ISRAELIANA ALL ATTACCO IRANIANO

La cosa più triste è soprattutto stata quella di lasciare indietro, in Libano, chi non è fortunato come noi, colleghi, amici libanesi, e salire su questo volo. Abbiamo lasciato dietro molta tristezza per un Paese al collasso, sotto le bombe. Non sappiamo ora quando potremmo tornare a casa in Libano: è tutto molto triste, si sappia che il Paese sta vivendo giornate difficili, terribili". "Nessuno pensava che i bombardamenti arrivassero sino al centro di Beirut: alcuni missili sono caduti a due km dalla mia abitazione che ha tremato tutta", la testimonianza di un altro italiano.

 

"Il Governo italiano ha compiuto un buon lavoro per assisterci e consentire il nostro arrivo in Italia. Quando la situazione è peggiorata anche a Beirut città, per via dei bombardamenti, abbiamo deciso di venire in Italia.

 

attacchi israeliani in libano foto lapresse 11

 L'Ambasciata è stata subito attiva, disponibile, ci ha contattato, tutto è stato veloce ed in 24 ore ha organizzato questo viaggio. Ho dei familiari a Padova ed ora vedremo come andranno le cose", le parole di un cittadino con doppio passaporto italo libanese. "Ho colto l'opportunità di poter tornare in Italia. L'ambasciatore ci ha sempre assistito, è stato sempre con noi. Certo, in Libano la situazione è difficile.

 

Ci vuole una decisione politica per trovare una soluzione", un'altra testimonianza. Infine, una giovane italo-libanese arrivata con i genitori: "Ci hanno contattato due giorni fa per il volo. Ci siamo organizzati ed abbiamo deciso di partire. La paura è stata tanta, siamo traumatizzati, non ho parole. Abitavamo nella zona sud del Libano, abbiamo sentito le esplosioni. Abbiamo fatto 15 ore in auto per arrivare a Beirut e sono stati giorni di grande tensione e stanchezza".

 

l appello agli iraniani di benjamin netanyahu

RAID NEL CUORE DI BEIRUT: NOVE MORTI ISRAELE ESPANDE LE OPERAZIONI A SUD

Estratto dell’articolo di Marta Serafini per il “Corriere della Sera”

 

[…]  Brucia ancora Beirut e brucia il Sud del Libano mentre il Medio Oriente tutto tiene il fiato sospeso. «Non sarà per oggi», rassicura il presidente Joe Biden a chi chiede conto di una risposta da parte di Israele dopo gli attacchi iraniani. Ma non si ferma certo l’escalation e lo stesso presidente ammette: gli Stati Uniti stanno «discutendo» la possibilità di colpire i siti petroliferi iraniani. Parole che non spaventano solo i mercati — il prezzo del greggio è salito del 5% — ma in primis terrorizzano i civili perché lasciano presagire altra morte.

 

attacchi israeliani in libano foto lapresse 7

Si inizia dal fronte, al confine con Israele. Ieri l’esercito libanese per la prima volta ha dichiarato di aver risposto al fuoco contro le forze israeliane dopo che due dei suoi soldati sono stati uccisi in un attacco nel villaggio di Bint Jbeil mentre scortavano un convoglio della Croce Rossa durante un’operazione di evacuazione dei feriti.

 

E se è di un morto il bilancio delle vittime dell’Idf di ieri e nove quello totale dall’inizio delle operazioni, è sulla Porta di Fatima, a ovest della comunità israeliana di Metulla, che Hezbollah sostiene di aver respinto un tentativo da parte delle forze israeliane di entrare. Segnali che lo scontro militare aumenta di intensità, anche se difficilmente le Laf (Lebanese Air Force) possono sostenere un conflitto con l’Idf e la presenza di Unifil sembra, per il momento, ancora garantita.

razzi atterrano in israele

 

Più a nord, i sobborghi meridionali della capitale sono stati martellati per tutto il giorno dagli attacchi israeliani. Uno di questi avrebbe colpito l’ufficio del dipartimento media di Hezbollah mentre l’Idf afferma di aver centrato il quartiere generale dell’intelligence del Partito di Dio. A essere eliminato, sempre secondo le forze israeliane, anche Khader Shahabiya, responsabile dell’attacco missilistico a Majdal Shams, in Golan, in cui a luglio hanno perso la vita 12 bambini e adolescenti su un campo da calcio.

 

conferenza stampa di benjamin netanyahu 4

Non si ferma il martello israeliano che tutto scuote. Ad aumentare la presone, il ronzio dei droni che ieri hanno sorvolato la città per ore, dopo che nella notte di mercoledì è stato bombardato in pieno centro, a pochi passi dal Parlamento, il primo piano di un edificio dove si trovava la sede di una charity di Hezbollah e l’ufficio di un parlamentare del Partito di Dio. […]

 

Paura e tensione anche a sud, sopra il Litani. «Per la vostra sicurezza e quella dei vostri figli, non tornate a casa fino a nuovo avviso». Con queste parole l’esercito israeliano ha emesso un altro ordine di evacuazione per tutta la città di Nabatieh, uno dei più grandi centri abitati del Libano nel Sud, il tutto mentre il numero di sfollati tocca secondo il governo libanese quota 1,2 milioni.

attacchi israeliani in libano foto lapresse 4

 

Si riscalda poi anche il fronte siriano, nei cui cieli le forze di Damasco affermano di aver affrontato obiettivi ostili mentre il ministro dei trasporti libanese Ali Hamiyé, vicino a Hezbollah, assicura che i valichi con la Siria, in particolare quello di Masnaa, non lasciano passare armi. Un tentativo di stemperare la tensione almeno sul confine con l’alleato ma che deve fare i conti con notizie confermate che parlano addirittura di un raid sulla base di Hmeimim utilizzata dalle forze armate russe.

 

ali khamenei hassan nasrallah

Altro segnale che poco fa sperare in una distensione, le voci che continuano a rincorrersi sul funerale di Nasrallah, nonostante sia passata una settimana dalla morte del leader. Tante le ipotesi, quella più accreditata ieri sera che i funerali possano tenersi oggi a Teheran durante la preghiera del venerdì guidata da Ali Khamenei nel mausoleo dell’imam Khomeini mentre nessuna cerimonia è programmata a Beirut […]. Ma niente è certo. Solo che sono morte 37 persone in 24 ore, più di una all’ora. […]

razzi di hezbollah in israele attacchi israeliani in libano foto lapresse 2attacchi israeliani in libano foto lapresse 3attacchi israeliani in libano foto lapresse 1attacchi israeliani in libano foto lapresse 8attacchi israeliani in libano foto lapresse 9attacchi israeliani in libano foto lapresse 5carro armato israeliano al confine con il libano razzi di hezbollah in israele

Ultimi Dagoreport

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

luigi lovaglio giuseppe castagna giorgia meloni giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone milleri monte dei paschi di siena

DAGOREPORT - È VERO, COME SOSTENGONO "CORRIERE" E “LA REPUBBLICA”, CHE L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA È “PERFEZIONATA E IRREVERSIBILE”? PIU' SAGGIO ATTENDERE, CON L'EVENTUALE AVANZAMENTO DELL'INCHIESTA GIUDIZIARIA MAGARI (IERI ED OGGI SONO STATI PERQUISITI GLI UFFICI DEGLI INDAGATI), QUALE SARÀ LA RISPOSTA DEGLI INVESTITORI DI PIAZZA AFFARI (GIA' MPS E' STATA MAZZOLATA IN BORSA) - POTREBBERO ANCHE ESSERCI RIPERCUSSIONI SUL COMPAGNO DI AVVENTURE DI CALTARICCONE, FRANCESCO MILLERI, CHE GUIDA L'HOLDING DELFIN LA CUI PROPRIETÀ È IN MANO AI LITIGIOSISSIMI 8 EREDI DEL DEFUNTO DEL VECCHIO - MA IL FATTO PIÙ IMPORTANTE SARA' IL RINNOVO AD APRILE 2026 DELLA GOVERNANCE DI GENERALI (PER CUI È STATA ESPUGNATA MEDIOBANCA) E DI MPS DEL LOQUACE CEO LUIGI LOVAGLIO (VEDI INTERCETTAZIONI) - INFINE, PIÙ DI TUTTO, CONTANO I PASSI SUCCESSIVI DELLA PROCURA DI MILANO, CHE PUÒ SOSPENDERE L’OPERAZIONE DELLA COMBRICCOLA ROMANA FAVORITA DA PALAZZO CHIGI SE INDIVIDUA IL RISCHIO DI REITERAZIONE DEI REATI (DA PIAZZA AFFARI SI MOLTIPLICANO LE VOCI DI NUOVI AVVISI DI GARANZIA IN ARRIVO PER I "FURBETTI DEL CONCERTINO''...)