giovanni maria flick beppe sala

IL DIRITTO SECONDO BEPPE SALA – IL SINDACO DI MILANO, CHE FA ORDINAMENTO A SE', VUOLE RICONOSCERE I FIGLI DELLE COPPIE OMOGENITORIALI E FA INCAZZARE IL PRESIDENTE EMERITO DELLA CORTE COSTITUZIONALE, GIOVANNI MARIA FLICK: “STIAMO UN PO' MANDANDO A QUEL PAESE L'ARTICOLO 1 DELLA NOSTRA COSTITUZIONE. LA SOVRANITÀ APPARTIENE AL POPOLO, NON AI SINDACI” – E IL PRESIDENTE DELLE FAMIGLIE ARCOBALENO RINCARA LA DOSE: “PERCHÉ UN BIMBO DI ROMA NON HA GLI STESSI DIRITTI DI UNO DI MILANO?”

1 - GIOVANNI MARIA FLICK "SALA DIMENTICA I DIRITTI DEI FIGLI LA CONSULTA SI È GIÀ ESPRESSA SU QUESTO"

Paolo Colonnello per “La Stampa”

giovanni maria flick

 

«Più vedo cosa succede, più sono perplesso. Milano si autoproclama città dei diritti, altre città valutano se seguirla. Mi sembra che stiamo un po' mandando a quel paese l'articolo 1 della nostra Costituzione ed un minimo di certezza delle regole: la sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. Al popolo, non ai sindaci».

 

Dire che al presidente emerito della Corte Costituzionale ed ex Guardasigilli del governo Prodi, Giovanni Maria Flick, lo strappo di Beppe Sala sul riconoscimento dell'omogenitorialità non sia piaciuto, è dire poco.

beppe sala 8

 

Perché, presidente?

«Perché uno dei limiti imposti dalla Costituzione è che le leggi le promulga il Parlamento e non i sindaci. Oppure la sovranità popolare direttamente attraverso i referendum o le leggi di iniziativa popolare».

 

Lo strappo di Sala però è dovuto anche all'inerzia del Parlamento.

«Vorrei ricordare che il Parlamento non riesce a legiferare su questioni ben più diffuse dell'omogenitorialità, come ad esempio il fine vita».

 

La Corte di Cassazione aveva bloccato i riconoscimenti sollecitando le Camere a intervenire.

coppie omosessuali figli 8

«Prima ancora la Corte Costituzionale nel 2019 si era espressa sul tema: impedire a una coppia formata da due donne di usare la procreazione medicalmente assistita per attuare un insindacabile desiderio di genitorialità è legittimo. Quella legge restringe il ricorso a questa tecnica solo come rimedio all'infertilità o alla sterilità, quindi solo alle coppie eterosessuali».

 

Il tribunale di Milano però ha riconosciuto nel frattempo la genitorialità di tre coppie di papà. Come la mettiamo?

Giovanni Maria Flick

«Altra situazione. E cioè riconoscendo lo status di figlio già attribuito da altri ordinamenti con le loro leggi, se non ricordo male. Che vi sia un contrasto giurisprudenziale mi pare cosa nota anche in presenza della decisione della Cassazione a sezioni unite, che ha richiesto l'intervento di una legge».

 

Perché la Consulta non vuole riconoscere l'omogenitorialità?

«Perché ha riconosciuto la differenza tra un problema dovuto a una patologia, come infertilità o sterilità, e uno dovuto al desiderio, giustissimo per carità, di genitorialità».

 

Ma in questo modo non si crea una discriminazione?

«Sul tema la Corte di Cassazione con l'adozione da parte del genitore non biologico ha già riconosciuto la possibilità che un partner in una coppia omogenitoriale possa adottare un figlio nato dall'altro partner, interpretando estensivamente la norma dell'adozione speciale del minore in stato di abbandono.

 

coppie omosessuali figli 10

Inoltre ha dato il via al riconoscimento dei minori nati all'estero secondo la legge ivi vigente. Ma è chiaro che non basta».

 

Quindi?

«È necessario l'intervento del Parlamento».

 

Che però è ingabbiato dalle indicazioni della Consulta.

«La quale interpreta la Costituzione che prevede e tutela il matrimonio solo come unione di sessi diversi».

beppe sala 7

 

E quindi?

«Per arrivare a una legge diversa, andrebbe cambiata o interpretata diversamente la Costituzione, non la legge».

 

Siamo in una situazione di stallo

«Non c'è dubbio. Tanto è vero che piano piano il legislatore ha risposto a questo desiderio di genitorialità riconoscendo la necessità di differenziazione tra unioni civili di persone dello stesso sesso e di sesso diverso».

 

Quale deve essere la stella polare per decidere?

«La tutela del minore, il diritto ad avere dei genitori più di quello ad avere dei figli».

 

giovanni maria flick

La disobbedienza civile di Sala non ha il merito di scuotere le coscienze?

«Mi lascia un po' perplesso. Non mi piace che si prendano decisioni senza un discorso approfondito sull'interesse dei figli. È di questo che bisogna parlare»

 

Sala vuole fare di Milano la città dei diritti

«Non deve esserci una città dei diritti, ma un Paese in cui i diritti sono per tutti e non solo per chi ha la fortuna di vedere le leggi interpretate in un modo o nell'altro».

 

2 - IL LABIRINTO DEI GENITORI ARCOBALENO

Simona Buscaglia per “La Stampa”

 

«Oggi in Italia non c'è la possibilità di riconoscere i figli per le coppie omogenitoriali, il fatto che alcuni sindaci la concedano non risolve la situazione per tutti i cittadini di questo Paese».

coppie omosessuali figli 11

 

A parlare è Alessia Crocini, presidente di Famiglie Arcobaleno, associazione nata nel 2005 che da allora si batte per il riconoscimento dei diritti dei genitori omosessuali. Il dibattito sul tema si è riaperto dopo che ieri, sul palco del Pride milanese, il sindaco Giuseppe Sala, ha annunciato di aver riattivato il riconoscimento dei figli nati in Italia da coppie omogenitoriali, dopo l'interruzione dovuta a una sentenza della Corte di Cassazione del 2020.

 

beppe sala con la mascherina

«Ad oggi l'unico modo per le coppie omogenitoriali di vedersi riconosciuto la doppia genitorialità è di ricorrere al Tribunale dei minorenni con il procedimento di adozione - spiega l'avvocata dell'associazione, Federica Tempori - a meno che non ci siano dei sindaci, al momento pochi in Italia, che riconoscono i figli delle coppie omogenitoriali».

 

coppie omosessuali figli 12

L'adozione a tutti gli effetti per le coppie con genitori dello stesso sesso non è comunque avvenuta con una legge, ma con la giurisprudenza, sentenza dopo sentenza. L'ultima è della Corte Costituzionale, a marzo di quest' anno, e riconosce anche i legami giuridici tra il minore adottato e i parenti del genitore adottante, equiparandola così a quella di tutti gli altri bambini.

coppie omosessuali figli 2

 

Anche qui, spiegano, «è una battaglia vinta a metà», infatti la velocità di questo riconoscimento è a macchia di leopardo: «L'adozione piena non è uguale per tutti i bambini in Italia perché ci sono dei Tribunali in cui i tempi sono dilatati e questo paralizza la tutela. Alcuni in un anno hanno concluso tutto, in altri dopo cinque anni non è ancora arrivata la sentenza».

 

Se con l'adozione si arriva a una sentenza che è passata in giudicato, i riconoscimenti alla nascita invece, in mancanza di una legge che tuteli questi nuclei famigliari, sono impugnabili in qualsiasi momento: «Queste famiglie vivono con questa spada di Damocle di poter essere sempre soggetti a impugnazione da parte della Procura, anche dopo anni» spiega Tempori.

coppie omosessuali figli 3

 

Ed è il motivo per cui molte di queste coppie mantengono un profilo basso, magari senza coinvolgere amici e parenti in un momento per loro comunque così importante, proprio per la paura che un sindaco possa smettere improvvisamente con i riconoscimenti. «Che Paese civile è uno in cui un bambino che nasce a Milano ha più diritti di uno che nasce a Roma? - domanda Crocini -. Ci fa piacere che ci siano dei sindaci che riconoscono i nostri figli, ma non succede in tutte le città».

 

Il vuoto normativo, spiega l'associazione, diventa una voragine nei casi di separazione non consensuale, o peggio, quando si scopre una grave malattia: «Siamo in un Paese dove una persona che si ammala di un tumore può morire senza aver potuto riconoscere i propri figli alla nascita».

 

beppe sala 6

Da qui, secondo le Famiglie Arcobaleno, è necessario intervenire con «una discussione seria e articolata su questi temi perché la società civile è più avanti della politica - conclude la presidente - I genitori dei bambini che vanno a scuola con i nostri figli non ci possono credere che non possiamo riconoscere i nostri bimbi alla nascita. Un anno e mezzo di dibattito sulla legge Zan ha cambiato la percezione di quei temi nell'opinione pubblica, lo stesso è stato per le unioni civili. Non possiamo più sentirci dire "un passetto alla volta", perché la nostra vita è adesso»

beppe sala 9beppe sala 5giovanni maria flickcoppie omosessuali figli 9coppie omosessuali figli 4coppie omosessuali figli 5coppie omosessuali figli 6coppie omosessuali figli 7beppe sala

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....