bergoglio migranti

UNA BOTTA A ORBAN E UNA ALLA MERKEL - BERGOGLIO: “NON È UMANO CHIUDERE LE PORTE AI MIGRANTI QUESTO SI PAGA POLITICAMENTE, COME SI PAGA ANCHE RICEVERE PIÙ DI QUELLI CHE SI POSSONO INTEGRARE. OGNI PAESE FACCIA FINO A QUEL CHE PUO’”

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Gian Guido Vecchi per “il Corriere della Sera”

 

Francesco raggiunge i giornalisti mentre l' aereo che lo riporta a Roma da Malmö supera il Baltico, «siamo usciti in tempo, dicono che stasera la temperatura scenderà di cinque gradi», sorride. Tra l'altro gli si chiede delle donne prete e lui ripete che il «no» di Wojtyla è «l'ultima parola, chiara», anche se «la Chiesa è femminile» e la dimensione «mariana» si affianca a quella «petrina» e anzi «Maria è più importante degli apostoli».

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Quanto alla secolarizzazione, «non è una fatalità» ma dipende sia dal «laicismo» dell'uomo «che va oltre i limiti e si sente Dio» sia dalla «mondanità» che nella Chiesa è «peggio ancora di quello che è accaduto nell'epoca dei Papi corrotti». Elogia «una bella cosa che ha l'Italia, i tanti gruppi di volontariato contro ogni forma di schiavitù, sia del lavoro sia delle donne schiave della prostituzione: non mi piace dire prostitute». Ma la riflessione più importante è sull'accoglienza.

 

Santità, da Siria o Iraq cercano rifugio nei Paesi europei e alcuni rispondono con paura, c'è chi teme una minaccia al cristianesimo. Qual è il suo messaggio anche alla Svezia, che ora comincia a chiudere le sue frontiere?

MERKEL ORBANMERKEL ORBAN

«Come argentino e sudamericano ringrazio tanto la Svezia perché tanti argentini, cileni, uruguaiani sono stati accolti al tempo delle dittature militari. La Svezia ha una lunga tradizione di accoglienza: non solo nel ricevere ma anche nell' integrare, nel cercare subito casa, scuola, lavoro, integrare in un popolo. Si deve distinguere tra migrante e rifugiato.

 

Il migrante deve essere trattato con certe regole, migrare è un diritto ma un diritto molto regolato. Invece un rifugiato viene da una situazione di guerra, fame, angoscia terribile. Ha bisogno di più cura, di più lavoro, e anche in questo la Svezia ha sempre dato un esempio. Fare imparare la lingua, integrare nella cultura. Non dobbiamo spaventarci per l'integrazione delle culture perché l'Europa è stata fatta con una integrazione continua di tante culture».

PAPA BERGOGLIO IN ARMENIAPAPA BERGOGLIO IN ARMENIA

 

E i Paesi che chiudono le frontiere?

«Credo che in teoria non si possa chiudere il cuore a un rifugiato. Ma c'è anche la prudenza dei governanti che penso debbano essere molto aperti nel riceverli ma anche fare un calcolo di come poterli sistemare. Perché un rifugiato non lo si deve solo ricevere ma integrare.

 

E se un Paese ha una capacità di venti, diciamo cosi, di integrazione, faccia fino a questo. Un altro di più, faccia di più. Ma sempre con il cuore aperto. Non è umano chiudere le porte e il cuore, e alla lunga questo si paga, si paga politicamente, come si paga anche una imprudenza nei calcoli, nel ricevere più di quelli che si possono integrare».

 

Qual è il pericolo?

BERGOGLIOBERGOGLIO

«Quando un rifugiato o un migrante non è integrato si ghettizza, entra in un ghetto, e una cultura che non si sviluppa in rapporto con l'altra cultura, questo e pericoloso. Credo che il consigliere più cattivo dei Paesi che tendono a chiudere le frontiere sia la paura. E il consigliere più buono la prudenza.

 

Un funzionario del governo svedese mi diceva che hanno qualche difficoltà, perché vengono in tanti e non si fa in tempo a sistemarli, a trovare scuola, casa, lavoro, far imparare la lingua... La prudenza deve fare questo calcolo. Se la Svezia diminuisce la sua capacità di accoglienza credo non lo faccia per egoismo o perché ha perso la capacità. Se c' è qualcosa del genere è per ciò che ho detto: tanti oggi guardano alla Svezia perché ne conoscono l' accoglienza, ma non c' è il tempo necessario per sistemare tutti».

 

Perché ha ricevuto Nicolás Maduro?

MADURO E BERGOGLIO   MADURO E BERGOGLIO

«Il presidente del Venezuela faceva uno scalo a Roma e ha chiesto un appuntamento. Quando un presidente chiede, lo si riceve. L'ho ascoltato mezz'ora, gli ho fatto qualche domanda e ho sentito il suo parere. È sempre buona cosa sentire tutti. Non so come finirà perché è complesso, ma la gente che tiene al dialogo è di caratura politica importante.

 

C'è Zapatero che è stato per due volte capo del governo spagnolo. Ambedue le parti hanno chiesto alla Santa Sede di essere presente nel dialogo. Abbiamo designato il nunzio in Argentina. Il dialogo che favorisce il negoziato è l' unica strada per uscire dai conflitti. Se si fosse fatto in Medio Oriente, quante vite sarebbero state risparmiate…».

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