BERTONE MEMORIES - NEL LIBRO “I MIEI PAPI”, L’EX SEGRETARIO DI STATO SNOCCIOLA LE SUE VERITA’, DALLA METRATURA DEL FAMOSO ATTICO AL LAVORO SVOLTO PER IL VATICANO - SULLE DIMISSIONI DI RATZINGER RIVELA: “IL PAPA AVEVA COMINCIATO A PARLARNE GIÀ UN ANNO PRIMA, NELL' APRILE 2012, MOTIVANDOLE CON LE CONDIZIONI DELLA SUA SALUTE, E NOI…”

Marco Bonatti per “Avvenire”

 

TARCISIO BERTONE - I MIEI PAPI

Fin dall'inizio la porpora ha accompagnato l' avventura dei Salesiani: Giovanni Cagliero, inviato da don Bosco in Patagonia, fu cardinale dal 1915 al 1926; e dopo di lui ne vennero altri, dal polacco Hlond al cinese Zen oggi vescovo emerito di Hong Kong.

 

TARCISIO BERTONE

Non può stupire, dunque, che un cardinale salesiano raccolga i ricordi e le esperienze di una vita per raccontare i suoi Papi; nel suo caso, 7: da Pio XII a Francesco passando per Roncalli, Montini, Luciani, Wojtyla, Ratzinger. Tarcisio Bertone, 84 anni, ha presentato ieri il suo libro nel cuore di Valdocco, in quella "sala Sangalli" che ricorda uno dei Salesiani più importanti e amati degli ultimi decenni, rettore della basilica e "mente" delle comunicazioni sociali della diocesi di Torino coi cardinali Ballestrero, Saldarini e Poletto. A presentare il volume il direttore dell' editrice Elledici, Valerio Bocci, e il giornalista del sito Vatican insider, Domenico Agasso jr.

fotomontaggi su tarcisio bertone by spinoza

 

Il libro del cardinale Bertone, intitolato appunto I miei Papi, non si sottrae alle notizie di cronaca - o alle fake news - circolate negli ultimi anni, come quelle relative alla metratura del suo appartamento in Vaticano (sulla cui ristrutturazione, ha detto il porporato, il Papa era informato). Ma il volume tocca soprattutto il lavoro svolto dal cardinale in questi decenni e i ruoli svolti.

 

Bertone ha infatti ricoperto l' incarico di segretario di Stato vaticano, è stato camerlengo di Santa Romana Chiesa; arcivescovo a Vercelli e Genova, professore e rettore dell'Università Salesiana; e ha portato a termine missioni delicate, dal caso Milingo alla gestione del "terzo segreto di Fatima": fu lui a dialogare con suor Lucia e a mettere a punto il confronto tra le carte lasciate dalla religiosa e i suoi ricordi prima di morire.

ATTICO DI TARCISIO BERTONE

 

«Non ci sono altri segreti da rivelare - ha ricordato ieri - perché quel che era scritto è stato detto tutto». Nella prefazione il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della cultura, riepiloga i ricordi e illumina sulla personalità di Bertone, non dimenticandone la passione sportiva. Ma è l'amicizia - profonda, duratura - con Giovanni Paolo II e con Joseph Ratzinger che il porporato ha voluto sottolineare ieri a Valdocco.

Un'amicizia che va oltre la stima e le fedeltà nelle "missioni di lavoro".

RATZINGER BERTONE E ALTI PRELATI

 

Bertone ha rievocato le vicende più difficili che hanno portato alle dimissioni di Benedetto XVI, ricordando che il Papa aveva cominciato a parlarne già un anno prima, nell' aprile 2012, motivandole con le condizioni della sua salute; e di come lui, con gli altri collaboratori più stretti, abbia cercato di "ritardare" questo momento, pur rispettando pienamente la volontà del Pontefice.

 

BERTONE E BERGOGLIO c a ac d e a a c

«Per altro - ha detto ancora Bertone - già Giovanni Paolo II aveva pensato seriamente alla rinuncia, e così Paolo VI. E molto prima Pio XII si era preparato a questa eventualità, immaginando di poter essere rapito o impedito nel suo ministero da Adolf Hitler, quando l'esercito tedesco occupò Roma». Infine Francesco. Il cardinale è stato per sette mesi suo segretario di Stato e ha conservato col Papa "venuto dalla fine del mondo" un rapporto cordiale di amicizia anche dopo aver lasciato i suoi incarichi.

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