dottor k milano

BOCCONIANO DI GIORNO, LADRO DI NOTTE – LE DUE VITE DEL “DOTTOR K.”: ORIGINI ALBANESI, BUONA FAMIGLIA, LAUREA E MASTER COL MASSIMO DEI VOTI – IN CASA AVEVA OROLOGI DI LUSSO QUADRI DI PITTORI DEL NOVECENTO, COLLIER E ANELLI CON DIAMANTI: TUTTI RUBATI

Andrea Galli per il “Corriere della Sera”

IL BOTTINO DEL DOTTOR K

 

Sugli scaffali, elencando in ordine sparso, c' erano vecchie edizioni di libri di Platone, Flaubert, Tolstoj, Hemingway e Montanelli a volte con ordinate sottolineature nei punti chiave; eppoi nelle teche c' erano orologi di lusso, alle pareti quadri di pittori del Novecento, nei cassetti pietre preziose, collier e anelli con diamanti, in cucina raffinate posate e piatti in porcellana, nell' armadio pregiate stoffe, sul pavimento oggetti di design.

 

Benvenuti nell' elegante casa alla periferia nord - arredata integralmente con merce depredata - del dottor K., l' iniziale del nome del ladro 26enne arrestato dalla polizia che ha invitato a evitare la diffusione delle generalità perché l' inchiesta continua.

 

ladro appartamento

C' è ad esempio un complice, fuggito all' estero, da rintracciare, anche se sarà onestamente difficile per chiunque rubare la scena a questo ragazzo dalla doppia vita: le notti s' infilava negli appartamenti e razziava previa accurata «selezione» del bottino, e i giorni frequentava l' università Bocconi pare con risultati lusinghieri. Un ragazzo disciplinato e appassionato.

 

ladro piede di porco

Il dottor K., adesso in attesa della convalida e del probabile trasferimento in galera, è regolarmente in possesso di numero di matricola e badge della nota università. La chiusura degli uffici amministrativi dell' ateneo ha impedito agli agenti un' ultima verifica ma dai primi accertamenti la Questura si dice convinta che il ragazzo, di origini albanesi, buona famiglia, eloquio e modi ricercati, una naturale eleganza nel portamento e un fisico curato senza eccedere in manie da palestrato, si sia laureato col massimo dei voti in Economia politica e abbia frequentato un master.

 

IL BOTTINO DEL DOTTOR K

Non aveva un lavoro, che dal punto di vista finanziario non gli serviva per pagare le serate a teatro, le cene in ristoranti stellati e il noleggio di potenti auto: non gli serviva nel senso che la vendita della refurtiva, attraverso il consolidato circuito cittadino dei ricettatori, garantiva redditi, per gli anni a venire, a lui ed eventuali discendenti.

 

Bocconi - Yvonne Farrell e Shelley McNamara

Perfino nel campionario di Angelo De Simone, il dirigente del commissariato Greco-Turro che ha condotto le indagini, uno sbirro di strada ed esperienza, conoscitore della profonda vastità della commedia umana, figure così sono apparse di rado.

 

A maggior ragione per la specializzazione del ladro, abile ad agire nelle migliori condizioni operative frutto di maniacali preparazioni - l' analisi dei palazzi, degli appartamenti, dei vicini di casa, infine delle vie di fuga -, e allo stesso tempo capace di aprire serrature senza lasciar segno alcuno di effrazione.

 

STUDENTESSA BOCCONI 3

Dopodiché, con metodo e pazienza, i segugi di De Simone l' hanno ugualmente preso, analizzando non tanto la scena del crimine quanto i dintorni (le vetture transitate sotto le telecamere nelle zone dei condomini colpiti), e scoprendo il passaggio, in coincidenza dei furti, proprio di auto affittate dal 26enne.

 

Il computo dei colpi messi a segno (prese di mira anche chiese) sarebbe molto più ampio di quanto accertato. Già ammanettato sempre per furto, nel 2016 il dottor K. era stato espulso. Era tornato in Albania, aveva salutato i parenti ma gli mancava la qualità della vita di Milano ed era presto rientrato, fregandosene d' essere nel mentre diventato un clandestino.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?