medico febbre ospedale covid 1

BOLLETTINO: NON E' IL MOMENTO DI ABBASSARE LA GUARDIA CON IL VIRUS - IN ITALIA I NUOVI CASI SONO 1585, I DECESSI 13. IN LOMBARDIA IMPENNATA DI NUOVI POSITIVI (281) - PER I VIROLOGI LA SITUAZIONE RESTA SERIA - RICCIARDI: "IN OSPEDALE AUMENTANO I MALATI" - E INTANTO SI SPERA NELL' ARRIVO DI UN VACCINO. QUELLO MESSO A PUNTO DALL' AZIENDA IRBM INSIEME AD ASTRAZENECA E L' UNIVERSITÀ DI OXFORD, SE LA SPERIMENTAZIONE IN CORSO ANDRÀ BENE, DOVREBBE ESSERE DISPONIBILE ENTRO LA FINE DI NOVEMBRE…

Graziella Melina per il Messaggero

 

covid

Nell' ultima settimana l' andamento dei contagi per la prima volta sembra essersi stabilizzato. Se i dati giornalieri possono essere spesso fuorvianti, il confronto settimana per settimana può essere un indicatore più attendibile, e guardando ai numeri si nota una debole ma importante frenata, dopo un lungo periodo di accelerazione: tra il 19 e il 25 agosto i casi erano stati 934 casi, nella settimana successiva 1.228, poi si è arrivati ai 1.423 e infine, tra il 9 e il 15 settembre, siamo scesi a 1.406 nuovi casi. Un segnale incoraggiante, certo, ma gli esperti frenano.

 

covid tampone

Perché derubricare gli oltre mille contagi al giorno di Sars Cov 2 come se fosse il normale andamento di un' epidemia che si sta ormai stabilizzando può non essere una buona idea. «Noi viviamo un equilibrio estremamente impegnativo nella convivenza con questo virus - spiega Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza - dal punto di vista della virulenza e della patogenicità è lo stesso di febbraio e di marzo.

 

TERMOSCANNER PER I CONTROLLI ANTI COVID IN AEROPORTO

È lo stesso che in numerose parti del mondo sta provocando ancora danni». E i numeri, del resto, lo stanno a dimostrare: in Italia sono ormai 291.442 i casi notificati dall' inizio della pandemia e il numero dei decessi sale a 35.645.

 

«A oggi - ricorda Ricciardi - abbiamo circa 1500 contagi al giorno, un aumento delle ospedalizzazioni rilevante. Mentre 20 giorni fa l' 80-90 per cento dei casi erano tutti di importazione o di italiani che rientravano dalle vacanze, adesso l' 80 per cento è dovuto alla trasmissione intrafamiliare.

 

Questa è una malattia che ha un andamento esponenziale: ti puoi trovare con 1500 casi in questo momento e 10mila tra due settimane». Non c' è da stare tranquilli, insomma. «Per ora l' andamento è incrementale, ma sappiamo che superata una certa soglia, abbiamo il raddoppio di casi ogni due tre giorni. Ecco perché dobbiamo continuare a stare attenti».

 

walter ricciardi al meeting di rimini

Le misure di precauzione sono note da tempo, e vanno rispettate. Ma spesso ogni Paese le applica come meglio crede. «In questo momento - rimarca Ricciardi - c' è la Francia che propone di ridurre la quarantena a 7 giorni, la Germania a 10, l' Oms e la Commissione europea la vogliono a 14. Ma la riduzione non sta in piedi dal punto di vista scientifico. C' è bisogno di maggiore coordinamento e di collaborazione internazionale. Questo è un appello che l' Italia farà fortemente per cercare di evitare la confusione».

 

Le cifre insomma vanno prese con le pinze. Il punto è che «sono indicative ma non sono predittive», spiega l' epidemiologo Donato Greco, consulente dell' Istituto Superiore di Sanità, dell' Oms e dell' Ecdc (European centre for disaese) « L' epidemia vera e propria è finita a fine maggio, ora siamo nella fase di sorveglianza in cui c' è ancora circolazione virale, perché il 97 per cento della popolazione è suscettibile, come indicano le indagini sierologiche nazionali. Il numero dei contagiati aumenta e quindi chiaramente dobbiamo aspettarci un numero crescente di positivi. Il rientro a scuola, dalle vacanze, dall' estero porta sicuramente numerosi piccoli focolai. Quindi ne avremo ancora fino alla prossima primavera».

walter ricciardi al meeting di rimini 1

 

L' epidemia, insomma, non si lascia imbrigliare facilmente. «Adesso si tratta di vedere cosa succede tenendo conto anche di tutti quei fattori che in questo momento hanno dato preoccupazioni, cioè scuole e trasporti - ribadisce Carlo Signorelli, ordinario di Igiene dell' Università Vita-Salute San Raffaele di Milano -. Lo vedremo tra 4 settimane».

 

 

A preoccupare c' è pure la questione dei pazienti gravi in terapia intensiva, che spesso poi non ce la fanno. «Abbiamo fatto uno studio, che è in corso di stampa sull' International journal of public health, prendendo i dati relativi ai 35.840 morti - aggiunge Signorelli -.

 

La letalità, cioè il numero dei morti rispetto ai casi notificati, è rimasta fino a oggi costantemente del 30 per cento negli ultra 80enni e del 25 per cento circa tra i 70 e gli 80 anni. Oggi ci sono meno morti perché i colpiti sono i giovani. Ma se non si sta attenti, si riparte con i focolai e per gli anziani aumentano i rischi».

covid drive-in

 

Il vero andamento dell' epidemia, forse, va osservato tra le corsie degli ospedali. «Ciò che sta accadendo - rimarca Patrizia Laurenti, professore di Igiene dell' Università Cattolica di Roma - è legato a una migliore capacità di fronteggiare l' epidemia, perché sono aumentate le conoscenze. C' è un miglioramento dell' approccio clinico assistenziale che permette di trattare prima e meglio i pazienti con sintomi, anche in strutture di isolamento e osservazione extra ospedaliere».

 

IRBM

covid drive-in

E intanto si spera nell' arrivo di un vaccino. Quello messo a punto dall' azienda Irbm insieme ad Astrazeneca e l' Università di Oxford, se la sperimentazione in corso andrà bene, dovrebbe essere disponibile entro la fine di novembre, in 2-3 milioni di dosi. Negli ospedali, intanto, di tempo per pensare ai grafici statistici non ce n' è. «Dal punto di vista pratico - ammette Claudio Mastroianni, Claudio Mastroianni, direttore della clinica malattie infettive del Policlinico Umberto I di Roma e vice presidente della Simit (Società italiana di malattie infettive e tropicali) - stiamo vedendo un aumento dei ricoveri e lo stiamo osservando tutti i giorni.

 

Stiamo riaprendo i reparti. I giovani che arrivano sono malati anche gravi. In terapia intensiva i quadri di polmoniti a marzo erano prevalentemente di persone anziane, adesso si è abbassata la fascia di età. Ma i quadri che noi vediamo in 60enni sono identici a quelli nelle persone di 80 che vedevamo prima. Noi tutti lo stiamo vivendo quotidianamente: nel giro di un mese è raddoppiato il numero delle persone ricoverate sia in terapia che nei reparti, anche allo Spallanzani, al Gemelli e in altre parti di Italia».

vaccino covid 5

 

vaccino covid 4

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)