baldi bonafede palamara

BONAFEDE SOTTO ASSEDIO: LASCIA IL CAPO DI GABINETTO BALDI PER LE TELEFONATE CON PALAMARA – LE OPPOSIZIONI CHIEDONO LE DIMISSIONI DEL MINISTRO, CONTE LO BLINDA – PALAMARA SOTTO INCHIESTA A PERUGIA PER CORRUZIONE, CHIAMA BALDI "FULVIETTO", E GLI RACCOMANDA PER IL MINISTERO I SUOI AMICI DELLA CORRENTE DI 'UNICOST', CHE È LA STESSA DI BALDI: "SE NO CHE C... LI PIAZZIAMO A FARE I NOSTRI?"- DOPO IL CASO DI MATTEO E L'EMERGENZA SCARCERAZIONI UN'ALTRA ROGNA PER BONAFEDE...

Giovanni Bianconi per il Corriere della Sera

 

baldi

«Mi sono dimesso per tutelare il ministro e l' istituzione, che vengono prima di tutto», spiega il magistrato Fulvio Baldi, da poche ore ex capo di gabinetto del ministro della Giustizia per via di alcune intercettazioni tra lui e l' ex componente del Consiglio superiore della magistratura Luca Palamara. Il quale è indagato per corruzione dalla Procura di Perugia, come s' è scoperto un anno fa, ma fino ad allora era una delle toghe più influenti d' Italia; per le cariche ricoperte (è stato anche presidente dell' Associazione magistrati) e la disponibilità a dare e ricevere indicazioni e segnalazioni. È ciò che svelano le registrazioni dei suoi colloqui e dialoghi WhatsApp , emersi con la conclusione dell' inchiesta perugina.

 

Compresi quelli in cui Palamara insisteva con Baldi (appartenente a Unità per la costituzione, la sua stessa corrente, scelto come capo di gabinetto dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede nel giugno 2018) perché portasse al ministero una collega: il 27 novembre 2018 la nominava scrivendogli «Ricordati», e il 15 aprile 2019, fallito ogni tentativo da parte di Baldi, si lamentava con i gruppi della sinistra giudiziaria: «L' hanno bruciata... i soliti».

la solitudine di alfonso bonafede

 

Un contesto che ha molto irritato Bonafede, ignaro di tutto e già turbato dal «caso Di Matteo», dall' emergenza scarcerazioni (vera o presunta che sia) che l' ha spinto a cambiare il vertice dell' Amministrazione penitenziaria, dalla mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni, in calendario la prossima settimana. E dopo il faccia a faccia con il ministro, il suo più stretto collaboratore non ha avuto alternative al passo indietro. Per provare a salvare il salvabile.

 

FULVIO BALDI

Baldi non può negare di aver cercato di soddisfare le richieste di Palamara (anche con frasi poco piacevoli, del tipo «allora che cazzo piazziamo a fare i nostri?»), e ammette che «le chiamate al ministero si fanno su base fiduciaria, attraverso i filtri della conoscenza personale e la mediazione di altri; non ci vedo alcuna patologia». Dopodiché aggiunge: «Certe frasi appartengono al gergo sindacale, ma il ministro Bonafede non ha mai voluto sentire parlare di correntismo; io ho avvertito il suo imbarazzo e ho deciso di dimettermi». Conclusione: «Io parlavo con Palamara, autorevole esponente della mia corrente, già componente del Csm e presidente dell' Anm, che non aveva scritto "indagato" sulla fronte. Ma in questi due anni il ministro e il ministero non sono stati minimamente intaccati dal fenomeno del correntismo».

alfonso bonafede 1

Resta però il «fenomeno Palamara», che nonostante avesse lasciato il Csm continuava - per come emerge dalle intercettazioni - a tentare di condizionarne il funzionamento e le decisioni.

Non solo con le ormai note riunioni segrete a cui partecipava assieme ai deputati Cosimo Ferri (giudice anche lui, leader-ombra di Magistratura indipendente) e Luca Lotti.

 

alfonso bonafede

Il 27 settembre 2018, giorno dell' elezione dell' ex parlamentare pd David Ermini a vice-presidente del Csm, frutto di un accordo tra Unicost e Mi, Ferri scrive: «Luca ho voglia di abbracciarti! Sei stato decisivo, straordinario, ma soprattutto ho trovato un amico che vale un tesoro». Palamara risponde: «Insieme non ci ferma più nessuno!!».

 

alfonso bonafede francesco basentini

In seguito i neo-alleati avranno di che lamentarsi dei comportamenti di Ermini, ma qualche ora dopo Palamara propone di fare «un bello scherzetto sul disciplinare (la sezione disciplinare da costituire nel nuovo Csm, ndr )», e Ferri replica: «Ci stavo pensando ora, incredibile». Una settimana dopo, evidentemente a fronte di un problema per il quale Palamara chiedeva un colloquio urgente, Ferri scrive: «Se regge blocco con Unicost è irrilevante. Non ti fidare tanto di quelli di Forza Italia, c' è dietro la Casellati (presidente del Senato, ex «laica» del Csm, ndr )».

 

nino di matteo alfonso bonafede

Tra i mille contatti di Palamara c' è pure il segretario del Pd Nicola Zingaretti, al quale il magistrato, di cui molti intuivano le aspirazioni politiche, fa grandi complimenti ad ogni affermazione o evento importante: la rielezione a governatore del Lazio, il lancio della candidatura alle primarie, l' elezione a segretario: «Grande Nicola!!!». Il resto del messaggi conservati sono per lo più appuntamenti per caffè o aperitivi, uno per la presentazione del nuovo commissario dell' istituto giuridico regionale. Il 28 maggio Palamara chiede un altro incontro, Zingaretti propone il 30, il 29 esce sui giornali la notizia che il magistrato è indagato per corruzione, l' appuntamento viene rinviato. L' indomani scatta la perquisizione a Palamara e il sequestro del telefonino.

Bonafedeluca palamara 2008luca palamara francesco cossigacossiga contro luca palamara nel 2008Palamara luca palamaragiuseppe conte alfonso bonafede

 

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO