
CACCIA ALLE STREGHE - ORRORE IN UN VILLAGGIO INDIANO: UNA DONNA ACCUSATA DI STREGONERIA VIENE DECAPITATA CON UN MACHETE! DIETRO LE SUPERSTIZIONI E LE CREDENZE LA SPIETATA LOTTA PER LE TERRE
Da il “Corriere della Sera”
Una piccola folla inferocita si presenta a casa sua. Le persone la accusano di essere una strega e di aver procurato malattie e sofferenze al villaggio. La trascinano fuori dall’abitazione, portandola vicino a un piccolo ruscello. La denudano. La uccidono decapitandola con un machete.
Così è morta Poni Orang, donna indiana di 63 anni che abitava nel villaggio di Bhimajuli, distretto di Sonitpur, nello Stato di Assam, Nordest dell’India. Il fatto sarebbe stato compiuto due giorni fa. Stando alle notizie riportate dai media indiani, sette persone sono state arrestate per questo omicidio. Samad Hussain, funzionario del locale ufficio di Polizia, ha ricostruito come, secondo le prime indagini, si sarebbero svolti i fatti.
Anima Ronghanti, una trentacinquenne che si autodefinisce «una divinità», avrebbe chiesto ad alcune persone di riunirsi presso il tempio locale. Lì, la donna avrebbe aizzato i presenti additando Poni Orang come responsabile delle malattie che affliggono il villaggio. Guidando poi il gruppo a compiere l’omicidio.
Nello Stato indiano di Assam gli omicidi seguiti ad accuse di stregoneria non sono purtroppo una novità. Secondo le autorità, dal 2010 sarebbero circa un centinaio i casi di femminicidio associati a queste assurde accuse, che trovano terreno fertile nei contesti rurali e tribali.
L’ultimo episodio arriva in un periodo in cui lo stesso governo dello Stato di Assam sta discutendo sull’opportunità di adottare una legge specifica contro la «caccia alle streghe». Ma le credenze e le superstizioni, dicono gli esperti, spesso celano motivi decisamente più materiali: in alcune occasioni, vedove anziane sono sì accusate di malefici e stregonerie, ma il vero obiettivo sono la loro terra e le loro proprietà.