SUL CARO-VOLI PER LE ISOLE, L’ANTITRUST ESCLUDE LA PRESENZA DI CARTELLI – SECONDO L’INDAGINE AGCM “NON CI SONO PRATICHE COME LA PROFILAZIONE DEI CLIENTI O ELEMENTI DI CRITICITA’ CONCORRENZIALI TALI DA FAR PRESUMERE, ALLO STATO, FENOMENI DI COLLUSIONE TRA COMPAGNIE AEREE” - CONTESTATA LA POCA TRASPARENZA DEI PREZZI CON I BIGLIETTI CHE PASSANO DA 70 A 200 EURO IN MEDIA PER LE FESTE…
Gioacchino Amato per repubblica.it - Estratti
Non ci sono distorsioni del mercato che possono essere sanzionate ma la necessità di «coniugare la libertà di mercato con le istanze di giustizia sociale e di solidarietà».
Sono le prime conclusioni dell’indagine conoscitiva dell’Antitrust sui prezzi dei biglietti aerei nei collegamenti con Sicilia e Sardegna illustrate in audizione alla commissione bicamerale Insularità dal segretario generale dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato, Guido Stazi.
Si tratta delle anticipazioni dell’indagine che sarà ufficialmente chiusa a fine anno con la presentazione dell’intero studio. Un’analisi complessa e articolata, ha spiegato Stazi ai parlamentari, che ha preso in esame 23,5 milioni di biglietti emessi in Italia e effettuato dieci simulazioni al giorno con sofisticati sistemi informatici per scoprire eventuali “profilazioni” della clientela.
Su questo l’Antitrust esclude qualsiasi cartello fra compagnie aeree o pratiche scorrette: «L’analisi svolta — spiega Stazi — non ha fatto emergere l’adozione di pratiche di “profilazione” della clientela finalizzate alla personalizzazione dei prezzi in base al tipo di dispositivo, al sistema operativo e alla storia di navigazione dell’utente. Nel complesso, l’analisi non ha fatto emergere elementi di criticità concorrenziali in relazione al funzionamento degli algoritmi di prezzo o alla concreta dinamica dei prezzi, tali da far presumere, allo stato, fenomeni di collusione tra compagnie aeree suscettibili di interventi ai sensi della normativa antitrust».
Non significa, però, che per il Garante vada tutto bene. Dallo studio sui milioni di biglietti appare chiaro l’enorme aumento del prezzo nei periodi di punta come Pasqua, estate e in particolare il Natale. Grafici alla mano l’Antitrust dimostra che il 60% dei biglietti per voli verso la Sicilia il 23 dicembre hanno un costo superiore ai 200 euro mentre la media annua di costo è di 70 euro. Dimostrata anche la scarsa trasparenza dei prezzi, soprattutto per i costi aggiuntivi e il numero di passaggi da dovere compiere prima di arrivare al prezzo finale.
«I consumatori — spiega la relazione — non riescono a comparare le offerte, nonostante i prezzi differenziati tra i vettori. Di conseguenza, si riduce la mobilità della domanda e vi sono minori incentivi per le imprese a competere sui prezzi, con effetti negativi sulla concorrenza tra vettori». Un tema che l’Antitrust ha posto alla Commissione Europea che ha, tra l’altro, in corso la revisione delle norme sul trasporto aereo.
Un momento da sfruttare, secondo Stazi, visto che il rapporto dimostra l’efficacia della continuità territoriale che riduce i picchi di prezzo come dimostra il confronto fra le variazioni di tariffe nelle rotte sarde con la continuità e quelle ben maggiori della Sicilia. Ma la continuità territoriale deve sottostare a una serie di paletti, il più importante è quello di potere essere applicata solo nelle rotte “a fallimento di mercato”, il contrario di quelle fra Milano, Roma e la Sicilia che registrano invece un eccesso di domanda.
GUIDO STAZI
caro voli in sicilia 6
ROBERTO RUSTICHELLI
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