CASO RUBY - LA PROCURA DI MILANO VUOLE CHIEDERE L’ARCHIVIAZIONE PER LA COMMISSARIA DI POLIZIA GIORGIA IAFRATE, COINVOLTA NELL’AFFIDAMENTO DI RUBY A NICOLE MINETTI IL 27 MAGGIO 2010 - SCONTATA LA RICHIESTA DI RINVIO A GIUDIZIO PER IL BANANA E UNA TRENTINA DI PAPI-GIRLS

Giorgia IafrateGiorgia Iafrate

Luigi Ferrarella per il “Corriere della Sera”

 

Un interrogatorio in Procura tesissimo per la commissaria di polizia Giorgia Iafrate sul caso Ruby. Che inizia con la rivendicazione orgogliosa della correttezza del proprio operato nella Questura di Milano la notte del 27 maggio 2010, in linea con la sicurezza opposta al pm Boccassini nell' acceso confronto in Tribunale come teste il 20 aprile 2012, «quella notte ero inesperta sì ma sprovveduta no, agii nell' interesse della minore».

 

SILVIO BERLUSCONI CON GIORGIA IAFRATE IL COMMISSARIO DI POLIZIA CHE AFFIDO RUBY A NICOLE MINETTI jpegSILVIO BERLUSCONI CON GIORGIA IAFRATE IL COMMISSARIO DI POLIZIA CHE AFFIDO RUBY A NICOLE MINETTI jpeg

Ma che finisce in uno scoppio di pianto, con la rilettura - fra le lacrime - del ritorno della minorenne Ruby a casa di una prostituta brasiliana a dispetto del suo teorico affidamento a Nicole Minetti: cioè alla «consigliere ministeriale» (in realtà consigliere regionale) preannunciata a mezzanotte al capo di gabinetto Pietro Ostuni dalla telefonata dell'angosciato premier Silvio Berlusconi, che aveva avuto la minorenne marocchina (spacciata per possibile parente di Mubarak) tra le ospiti delle notti di Arcore.

 

Dopo aver soppesato questo interrogatorio svolto in gran segreto a fine luglio, ora in Procura (dove i pm Forno-Gaglio-Siciliano nei mesi scorsi avevano già archiviato gli avvocati dell' ex premier Ghedini e Longo, il suo caposcorta Estorelli e il suo consigliere diplomatico Valentini), matura un colpo di scena in extremis: stralciare la poliziotta dall' imminente e ormai scontata richiesta di rinvio a giudizio di Berlusconi (per corruzione di testimoni) e di una trentina di ragazze (per falsa testimonianza), e a sorpresa chiedere invece l' archiviazione di Iafrate, per mancanza dell' elemento psicologico del dolo, dall' accusa di falsa testimonianza.

ruby rubacuori al secolo karima el mahrougruby rubacuori al secolo karima el mahroug

 

Ipotesi di reato che era stata originata nel 2013 dalla trasmissione degli atti ordinata dal Tribunale dopo la condanna di Berlusconi per concussione e prostituzione minorile a 7 anni, verdetto però ribaltato nel 2014 dall' Appello in una assoluzione di merito poi resa definitiva dalla Cassazione nel 2015.

 

Per Iafrate, rimasta col cerino in mano posto che Ostuni non era mai stato indagato, il primo di tre punti delicati era la corsa a perdifiato (fatta dopo la tempesta di chiamate di Ostuni già espostosi con Berlusconi a promettergli un celere rilascio di Ruby) per far sì che la ragazza non fosse fotosegnalata: ma Iafrate non fece in tempo per un soffio perché la minore era appena stata fotosegnalata nell' apposito ufficio, cosa che oggi a posteriori «miracola» i due funzionari dall' altrimenti robusto rischio di omissione d'atti d'ufficio.

ruby rubacuoriruby rubacuori

 

Il secondo punto era il contrasto tra le versioni opposte di Iafrate e del pm minorile Annamaria Fiorillo sull' ultima delle loro telefonate notturne: difficile tra due pubblici ufficiali accordare la preferenza a Fiorillo («mai autorizzato l' affidamento a Minetti») o a Iafrate («invece sì nell' ultima telefonata all' 1 di notte»), a meno appunto di ravvisare nella poliziotta una deposizione consapevolmente falsa.

 

img dettaglio marysthell polanco img dettaglio marysthell polanco

Ma ora la Procura accoglie l' idea di un malinteso tra le due, anche in considerazione del fatto che il pm minorile in una relazione al capo prima scrisse di «non ricordare di aver autorizzato» l' affidamento, e poi precisò che questa sua frase avrebbe dovuto intendersi «ricordo di non aver autorizzato».

NICOLE MINETTI NICOLE MINETTI

 

Il terzo punto era l' aver rilasciato Ruby alle 2 di notte prima ancora di aver spedito (via fax al commissariato di Taormina alle 2.20) la delega per la compiuta identificazione accertata poi solo alle 4 del mattino, accontentandosi del vincolo giuridico dell' affidamento formale a Minetti, ma non preoccupandosi che così di fatto la minorenne fosse invece riconsegnata alla coabitazione con una prostituta brasiliana.

 

È qui che la funzionaria, difesa dall' avvocato Gianluigi Tizzoni, perde la baldanza del 2012 (quella che in requisitoria aveva indotto il pm Boccassini a definire «avvilente» e «di falsità suicida» la deposizione in aula della poliziotta) e scoppia in lacrime sotto le contestazioni dei pm Gaglio e Siciliano.

 

boccassini requisitoria boccassini requisitoria

Colloca la propria scelta in una prassi che faceva spesso affidare i minori a persone a loro già conosciute e in teoria attendibili come un consigliere regionale, e rimarca che al rilascio la ragazza era comunque già identificata con certezza grazie ai rilievi fotodattiloscopici: ma riconosce di poter essersi sbagliata sul ricordo degli orari; argomenta che, da poco a Milano, non sapeva chi fosse Minetti in rapporto a Berlusconi, e spiega di averne perciò sottovalutato il senso della presenza; e ammette che non fu certo fatto l' interesse della minore lasciando che fosse riconsegnata in realtà a casa di una prostituta brasiliana.

 

Boccassini BiondaBoccassini Bionda

 

Ultimi Dagoreport

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…