chaouqui

“NON SONO UN CORVO, MA UNA PASSERA!” - LA PAPESSA CHAOUQUI: “I SEGRETI DEL VATICANO? E’ STATO PUBBLICATO SOLO IL 5% DEL LAVORO DELLA COMMISSIONE E IO NON SONO UNA SPROVVEDUTA: HO BUONI ARCHIVI - SO CHE IL PAPA HA CHIESTO SPIEGAZIONI SUI TEMPI DEL PROCESSO...”

Andrea Morigi per “Libero Quotidiano”

 

chaouqui balda vallejochaouqui balda vallejo

Avevo già pronto il titolo per l' intervista: «Non sono un corvo, ma una passera». Dopo lo scandalo Vatileaks, Francesca Immacolata Chaouqui è stata dipinta come una specie di Mata Hari, grazie anche ai suoi messaggi piuttosto osé a monsignor Lucio Vallejo Balda. Lei invece mi contesta: «Ma anche no. Piuttosto sono diventata una mucca. Ho già una pancia enorme».

 

Al quarto mese di gravidanza, imputata per divulgazione di documenti riservati, la «papessa», come si autodefiniva, dice di attendersi una condanna dal tribunale della Santa Sede che la sta processando. Al telefono, tornata a Roma dopo una pausa nella sua San Sosti, in Calabria, tenta di rimettere ordine alla vicenda.

 

CONFERENZA   STAMPA FRANCESCA CHAOUQUI A SAN SOSTICONFERENZA STAMPA FRANCESCA CHAOUQUI A SAN SOSTI

A che punto è il dibattimento?

«Riprenderà ai primi di marzo. Sabato prossimo è previsto il giuramento dei periti. Soltanto io ho nominato il mio di parte, Stefano De Nardis».

 

A quali quesiti dovranno rispondere?

«Dovranno ricostruire la procedura di estrazione dei messaggi scambiati fra me e monsignor Vallejo Balda, stabilire se è stata svolta correttamente e se sono stati riportati integralmente. E infine occorrerà decidere se stralciarli, cioè se hanno a che fare con il processo».

 

È l' anno della Misericordia.

FRANCESCA CHAOUQUI A SAN SOSTI IN CALABRIAFRANCESCA CHAOUQUI A SAN SOSTI IN CALABRIA

«Tutto è possibile ma è prematuro: il processo riprenderà e si svolgerà», ha detto oggi il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato Vaticano, rispetto a una possibile grazia del Pontefice.

 

Lei che cosa si attende?

«Nulla. È lo Stato del Vaticano che mi processa. Se hanno deciso di portarmi a processo senza prove, ho la certezza che mi condanneranno senza prove. Nel fascicolo processuale non ci sono gli estremi per la mia imputazione e il fatto che io sia lì non ha senso».

 

Non teme di aggravare la sua situazione, continuando a parlare con i giornalisti?

«Il reato è consegnare documenti riservati ai giornalisti. Non certo parlarci».

 

chaouquichaouqui

Ne ha messi nei guai parecchi, da Nuzzi a Sallusti, a Fittipaldi, passando per l'editore Paolo Berlusconi…

«Li ho messi io nei guai? Hanno fatto dei libri senza alcun mio contributo. Hanno avuto successo. Dei loro guai non ho colpa io. Per quanto riguarda Sallusti, poteva vigilare meglio su quanto accadeva nel suo giornale. Ma anche lo stesso Berlusconi ha spiegato che le mie non erano pressioni».

 

Cosa si rimprovera?

«Guardi, io avrei dovuto forse parlare con qualcuno, magari con il segretario di Stato, ma penso che non sarebbe cambiato nulla»

 

francesca chaouqui a ballaro da massimo gianninifrancesca chaouqui a ballaro da massimo giannini

Ma a chi si riferiva quando minacciava monsignor Balda via whatsapp: «Lo dico al mio capo»?

«Al Santo Padre. Ho sempre usato quel termine, anche pubblicamente».

 

E lei poteva dirglielo?

«Eh, direi di sì! In quel caso mi riferivo a tutte le stranezze del monsignore che si toglieva le scarpe e beveva nei locali pubblici. Per questo gli consigliavo di farsi visitare da uno psichiatra».

 

Anche il messaggio: «Se continui a fare di testa tua con noi hai chiuso» sembra riferito a un gruppo di persone. Quanti eravate?

FRANCESCA CHAOUQUI E VALLEJO BALDAFRANCESCA CHAOUQUI E VALLEJO BALDA

«Una serie di persone che davano una mano a Balda».

 

E quando lo invitava ad andare da una sua «cugina morbida»?

«Stavo parlando di una cosa da mangiare».

 

Quanti amici le sono rimasti, ora che è caduta in disgrazia?

«Ma quale disgrazia? No, assolutamente. Questo processo ha cambiato ben poco nella mia vita. I clienti che avevo continuo ad averli. Le persone che frequentavo continuo a frequentarle, sia potenti che no. Non ho mai guadagnato un centesimo dal Vaticano. Nessun prelato mi ha mai presentato una singola persona. Semmai il contrario».

nuzzi fittipaldi chaouquinuzzi fittipaldi chaouqui

 

Chi le è ostile?

«Da dieci giorni dopo la nomina, quella parte della Segreteria di Stato che non è stata coinvolta nella nomina da parte del Santo Padre ha deciso che andavo disintegrata».

 

Intende anche il cardinale Tarcisio Bertone?

«No. Lui era già fuori dai giochi. Chi deve capire, in Vaticano, capirà».

 

Ma c'era la P4...

«Sicuramente gli appalti erano un affare. Ma ora le cose nel governatorato sono cambiate.

il processo vatileaks   nuzzi fittipaldi chaouqui il processo vatileaks nuzzi fittipaldi chaouqui

Inevitabilmente, nella macchina burocratica dei dicasteri, che è lì da decenni, vi sono persone che hanno i loro amici da portare avanti. La Cosea doveva proprio verificare la possibilità di una managerizzazione dei lavoratori della Santa Sede».

 

I vostri consigli sono stati accolti?

«In parte sì, in parte no. La riforma è ancora abbastanza indietro. La Cosea doveva sparire dopo aver dato il proprio contributo. Mons. Balda sosteneva che chi aveva fatto parte della commissione doveva cessare da ogni incarico. Invece si sono riciclati tutti. Diffondere le carte doveva essere l'ultimo scrollone alla Curia».

gianluigi nuzzigianluigi nuzzi

 

A che è servito?

«A nulla. La segreteria dell' Economia non è riuscita a svolgere il proprio compito. Il cardinale George Pell non è riuscito per i suoi errori e per il suo coinvolgimento nello scandalo della pedofilia in Australia. Questo lo ha indebolito e marginalizzato. Ma che non sia cambiato molto è dimostrato dal fatto che il numero due laico della segreteria, Danny Casey, guadagna 14mila euro al mese. Domenico Giani (il capo della Gendarmeria del Vaticano, ndr) ne guadagna 4mila ed è responsabile della sicurezza del Papa».

 

E il Papa che può fare?

«Mi hanno detto in questi giorni che è piuttosto seccato per la vicenda. La persona che ha voluto gli arresti gli ha detto dapprima di non essere sicuro che fossi incinta. Poi che effettivamente lo ero, ma costituivo un pericolo per lo Stato. E comunque che il processo sarebbe finito nel giro di una settimana. E so che ora il Papa ha chiesto spiegazioni sui tempi».

gianluigi nuzzi e emiliano fittipaldi    gianluigi nuzzi e emiliano fittipaldi

 

Lei adesso se ne sta tranquilla in maternità. Poi che ha intenzione di fare?

«Io vado avanti fino in fondo, fino al carcere. Ma sono certa che quello stesso tribunale dovrà processare anche chi ha rubato in Vaticano. Se mi sottraessi, significherebbe che l'intero sistema giudiziario della Santa Sede è una buffonata. Io non solo andrò, ma mi difenderò come un leone in questo grado di giudizio, anche se non so esattamente da cosa. Se sarò condannata, andrò in galera. E mi auguro che abbiano il coraggio di rinchiudermici. Io intanto ho diviso l' attività dei miei clienti fra i miei colleghi. In cella scriverò un libro sulla vicenda, perché sono convinta di dover andare avanti».

francesca chaouquifrancesca chaouqui

 

Quanti altri documenti non sono stati resi pubblici?

«Non è uscito neanche un quarto, anzi nemmeno il 5% del lavoro della Cosea, che è proseguito per nove mesi. Sebbene tutto sia stato portato a conoscenza del Promotore di giustizia, si è deciso di non processare per esempio i postulatori delle cause dei Santi che avevano commesso gravissime irregolarità. Non sono stati nemmeno bloccati i loro conti correnti allo Ior, che riguardavano almeno cento cause. Sebbene questo tocchi l' infallibilità del Papa nel nominare i Santi».

 

Lei non ha più carte?

«Noon sono una sprovveduta. Andreotti diceva che bisogna avere non solo grandi amici, ma anche grandi archivi».

 

E il Vaticano quanti segreti nasconde ancora?

francesca chaouqui francesca chaouqui

«Credo che non sia stato nascosto nulla a Cosea. La mappatura ormai è completa».

 

E da allora in poi?

«Dopo l' arrivo di Parolin alla segreteria di Stato direi che si è voltata definitivamente pagina».

 

 

FRANCESCA CHAOUQUI INTERVISTATA DALLE IENEFRANCESCA CHAOUQUI INTERVISTATA DALLE IENEFRANCESCA CHAOUQUIFRANCESCA CHAOUQUIFRANCESCA CHAOUQUIFRANCESCA CHAOUQUIFRANCESCA CHAOUQUI E IL MARITO CORRADO LANINOFRANCESCA CHAOUQUI E IL MARITO CORRADO LANINOfrancesca chaouqui   francesca chaouqui

 

Ultimi Dagoreport

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

luigi lovaglio giuseppe castagna giorgia meloni giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone milleri monte dei paschi di siena

DAGOREPORT - È VERO, COME SOSTENGONO "CORRIERE" E “LA REPUBBLICA”, CHE L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA È “PERFEZIONATA E IRREVERSIBILE”? PIU' SAGGIO ATTENDERE, CON L'EVENTUALE AVANZAMENTO DELL'INCHIESTA GIUDIZIARIA MAGARI (IERI ED OGGI SONO STATI PERQUISITI GLI UFFICI DEGLI INDAGATI), QUALE SARÀ LA RISPOSTA DEGLI INVESTITORI DI PIAZZA AFFARI (GIA' MPS E' STATA MAZZOLATA IN BORSA) - POTREBBERO ANCHE ESSERCI RIPERCUSSIONI SUL COMPAGNO DI AVVENTURE DI CALTARICCONE, FRANCESCO MILLERI, CHE GUIDA L'HOLDING DELFIN LA CUI PROPRIETÀ È IN MANO AI LITIGIOSISSIMI 8 EREDI DEL DEFUNTO DEL VECCHIO - MA IL FATTO PIÙ IMPORTANTE SARA' IL RINNOVO AD APRILE 2026 DELLA GOVERNANCE DI GENERALI (PER CUI È STATA ESPUGNATA MEDIOBANCA) E DI MPS DEL LOQUACE CEO LUIGI LOVAGLIO (VEDI INTERCETTAZIONI) - INFINE, PIÙ DI TUTTO, CONTANO I PASSI SUCCESSIVI DELLA PROCURA DI MILANO, CHE PUÒ SOSPENDERE L’OPERAZIONE DELLA COMBRICCOLA ROMANA FAVORITA DA PALAZZO CHIGI SE INDIVIDUA IL RISCHIO DI REITERAZIONE DEI REATI (DA PIAZZA AFFARI SI MOLTIPLICANO LE VOCI DI NUOVI AVVISI DI GARANZIA IN ARRIVO PER I "FURBETTI DEL CONCERTINO''...)