vaticano chiesa immacolata

CONVENTO SVENDESI - LA CHIESA E IL CONVENTO DELL'IMMACOLATA DI SANTA SEVERA, VICINO ROMA, SONO STATI VENDUTI, INSIEME AL BELLISSIMO PARCO DI DIECIMILA METRI, A 4,5 MILIONI DI EURO A UNA SOCIETA' IMMOBILIARE FONDATA APPENA DIECI GIORNI PRIMA DELL'ATTO E A OGGI INATTIVA - GLI ACQUIRENTI HANNO IN PROGETTO DI COSTRUIRE UNA CINQUANTINA DI VILLETTE - E ADESSO SOLO LA REGIONE PUO' FERMARE L'OPERAZIONE PERCHE'... - QUEL PROGETTO FINITO NELLE CARTE DEL "MONDO DI MEZZO": "ER CECATO" CI AVEVA VISTO LUNGO...

Federico Marconi per Il Domani

 

 

Convento Immacolata a Santa Severa 6

Diecimila metri quadrati di macchia mediterranea a due passi dal mare. Un convento molto caro a papa Giovanni Paolo II, che lo ha visitato spesso e vi ha benedetto una statua - oggi divelta - di san Massimiliano Kolbe, francescano polacco morto ad Auschwitz.

 

Negli anni ‘80 era sede di una stamperia di un giornale clandestino polacco, vicino a Solidarnosc. E poi una cappella frequentata da molti cittadini e villeggianti, anche celebri, come i presidenti della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro e Carlo Azeglio Ciampi. Una riserva di verde e di religiosità che ora lascerà posto a una cinquantina villette. Una compravendita e una operazione immobiliare che coinvolge il Vaticano e l’Ordine dei francescani, su un terreno che in passato era stato adocchiato anche da pezzi grossi della criminalità capitolina. E ora solo un intervento della regione può salvarlo.

 

IL VIA LIBERA VATICANO

Siamo a Santa Severa, frazione di Santa Marinella, a un’ora di macchina a nord della Capitale, rifugio estivo di molti romani. La chiesa e il convento dell’Immacolata si trovano in un bellissimo parco di 10mila metri quadrati, tra le villette a schiera che danno sul lungomare.

 

Un’oasi verde tra il cemento, di fronte alla spiaggia. Che adesso rischia di scomparire. Lo scorso primo marzo l’Ordine dei frati minori conventuali ha ceduto tutto per 4 milioni e 500mila euro. Il motivo: ormai i frati erano pochi, non c’era più nessuno che potesse prendersi cura del convento.

 

Convento Immacolata a Santa Severa 5

Da quanto risulta a Domani ci sarebbero stati comunque dei tentativi da parte di alti prelati ed esponenti della diocesi per non far finire convento, cappella e parco in mani “profane”: tutte le offerte però sono state rifiutate. «Non ci sono state offerte, volevano che il terreno e il convento venissero donati. Insomma, donarlo ci sembrava un po’...», dichiara a Domani Fra Maurizio Di Paolo, procuratore generale dell’Ordine dei frati minori.

 

È molto disponibile, Fra Di Paolo, però non vuole scendere nei dettagli dell’operazione: «Lei chiede informazioni su una trattativa tra un ente e un privato e credo che non riguardino esattamente il pubblico, e non credo che come cittadino andrei a chiedere questo. Dobbiamo dare conto alla Santa Sede e alla diocesi per quanto riguarda l’uno e l’altra, ma su queste trattative deve riconoscere che c’è una certa discrezionalità».

Convento Immacolata a Santa Severa 4

 

La compravendita è stata molto favorevole agli acquirenti: 50mila euro versati al preliminare, il resto pagabile nei 36 mesi successivi alla stipula del contratto definitivo. Questo sarà siglato solo nel momento in cui il Comune di Santa Marinella darà tutti i permessi a costruire i 40 appartamenti: che è come dire, senza possibilità di tirare su le villette, salta tutto. Il rischio per chi compra, in caso non arrivi il permesso di costruire, è perdere 50mila euro. Poco, considerando che gli eventuali profitti possono essere milionari.

 

L’operazione immobiliare è stata approvata direttamente dal Vaticano: negli allegati del contratto, che Domani ha visionato, c’è infatti il nulla osta della Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica. La richiesta di José Rodriguez Caballo, segretario dei francescani, è rivolta direttamente al “Beatissimo Padre”, Papa Francesco. Ma se è chiaro chi vende, meno chiaro è chi compra.

 

COMPRATORI INATTIVI

Convento Immacolata a Santa Severa 3

A mettere le mani sul bellissimo terreno a due passi dal mare è una società che si occupa di edilizia e compravendite immobiliari, la Lilium Maris. La Srl è stata fondata il 18 febbraio 2021, appena dieci giorni prima della stipula del contratto preliminare con i francescani. La società a oggi, a sei mesi dalla sua fondazione, risulta inattiva.

 

Amministratrice della società è Maria Rosaria De Vita, classe 1946 di Trapani: detiene il 60 per cento delle quote. La sua carriera imprenditoriale inizia solo nel 2019, quando fonda la Antes, società con sede a Trento che si occupa di case di riposo. Nei documenti interni all’ordine dei francescani, che Domani ha consultato, c’è però scritto altro: l’ordine ha infatti autorizzato la “alienazione” non direttamente alla signora De Vita, ma al figlio, Ferdinando Concini.

 

Convento Immacolata a Santa Severa 2

Il suo nome però non è presente nell’atto di compravendita firmato dal notaio. Concini, insieme alla moglie, è proprietario e presidente del consiglio d’amministrazione della Erest Holding, società che dal 2015 si occupa di compravendita di partecipazioni in altre società o enti. La società è inattiva e non risultano bilanci depositati alla camera di commercio.

 

Il nome di Concini però non è presente in altri atti, c’è solo quello della madre. «Abbiamo avuto tutte le attenzioni, i nostri consulenti di riferimento hanno studiato bene queste situazioni, da un punto di vista commerciale, finanziario, catastale e anche morale. Non abbiamo né svenduto né dilapidato il patrimonio che i nostri predecessori ci hanno lasciato», tiene a precisare Fra Di Paolo.

 

Convento Immacolata a Santa Severa

Le lacune nell’edilizia della signora De Vita sono però colmate dall’altro fondatore della Lilium Maris: Piero Vincenzi. Geometra, nato nel 1953, è molto conosciuto a Santa Marinella sia per la sua esperienza passata in consiglio comunale - alle amministrative del 2013 è stato il più votato in città nelle liste di centrosinistra - sia perché la sua famiglia è proprietaria di ristoranti e hotel molto in voga tra i vip e politici che frequentano la cittadina sul litorale. «Non sono stato io a gestire personalmente la trattativa con l’ordine, ma posso dirle che la società ha pagato centinaia di migliaia di euro in più rispetto a quanto chiesto dai francescani», spiega il geometra a Domani.

 

Non vuole che si parli di speculazione edilizia, «perché costruiremo il 65 per cento della quota prevista dal piano regolatore». Sui ruoli con la socia De Vita spiega: «Lei è stata la finanziatrice dell’operazione, io sono arrivato in un secondo momento, essendo già all’interno, c’era già un progetto, ero a conoscenza di tutto».

 

Vincenzi una settimana dopo la fondazione della Lilium, il 24 febbraio, reintesta le quote a suo nome - il 40 per cento - a una sua società: la Pi.Sa.Si. Anche questa Srl, fondata il 4 febbraio, un mese prima della compravendita del convento dei francescani, a oggi risulta inattiva. Le quote sono divise tra Piero Vincenzi e i figli Sara e Simone.

 

SOCI CHE NON SI CONOSCONO

Convento Immacolata a Santa Severa 8

La famiglia Vincenzi è molto attiva a Santa Severa, dove possiede locali e ristoranti. Uno di questi è L’Isola del Pescatore, sul lungomare poco distante dal castello. Frequentato da molti personaggi famosi, il ristorante è stato colpito da un attentato incendiario nella notte tra il 6 e il 7 ottobre: gli inquirenti ipotizzano sia un atto intimidatorio, non molto comune nella zona, di chi gestisce il racket sul litorale.

 

Simone Vincenzi, che gestisce l’altro ristorante della famiglia, è coinvolto nell’operazione immobiliare: ha un terzo delle quote della Pi.Sa.Si.. Ma ha anche un’altra società: la Blu Srl. Questa si occupa di ristorazione, ma gli altri tre soci, ognuno con un quarto delle quote, non sono familiari. E due di questi, da quanto risulta a Domani, in passato sono finiti nel mirino degli investigatori antimafia. «Abbiamo fondato la società nel 2014 per aprire un locale, mi ha coinvolto nell’operazione Jacopo Giachetti (altro socio, ex playmaker della nazionale di basket), gli altri due me li ha presentati lui, io non sapevo chi fossero».

 

Uno degli altri due è Emanuele Mosconi, agente immobiliare e mediatore finanziario di Roma. Nel 2019 Mosconi è stato indagato dalla Guardia di Finanza di Bari: gli inquirenti lo considerano un prestanome dell’ex presidente della Bari Calcio, Cosmo Giancaspro, con cui è stato rinviato a giudizio lo scorso maggio. «Ma io non c’entro nulla. Mi contestano un prestito infruttifero di 30mila euro, pure fatturato, come riciclaggio. E i miei conti all’epoca erano sotto controllo», afferma l’imprenditore a Domani.

 

Convento Immacolata a Santa Severa 9

Quando parte quell’inchiesta, il suo nome era presente in un altro procedimento, aperto dalla procura antimafia di Bologna su persone vicine alla cosca di ‘ndrangheta degli Iamonte, di Melito Porto Salvo, ma da anni attiva in Emilia Romagna. Le indagini si sono concentrate sulle attività di riciclaggio della ‘ndrina attraverso due professionisti, Alberto Pizzichemi e Consolatina Scirocco.

 

I due si sarebbero affidati a professionisti in tutta Italia, tra cui Emanuele Mosconi e la sua Santa Fe Real Estate, società che ha cancellato nel 2019. «Pochi giorni fa è arrivata l’archiviazione (chiesta dal pm per infondatezza del reato, accolta dal gip, ndr): non ho mai avuto a che fare con quelle due persone. Io ho preso la società da quello che era il loro prestanome, ma non lo sapevo. E quando negli immobili della società ho trovato una pistola con la matricola abrasa, l’ho subito denunciata», chiarisce a Domani. «Io però questo Vincenzi proprio non lo conosco, di che si occupa? Io ho una quarantina di società, questa persona proprio non so chi sia...», chiede Mosconi.

 

Convento Immacolata a Santa Severa 10

Vincenzi però lo smentisce: «L’ho conosciuto dal notaio quando abbiamo fondato la società, poi non ci ho avuto niente a che fare. Avevo saputo cose su lui e Michele che non mi piacevano, infatti ho dato mandato di chiudere la società». Vincenzi non racconta le “voci” che gli erano giunte e non sa che la società è ancora aperta. Il Michele a cui fa riferimento è Michele Aprile, imprenditore molto attivo nel settore della ristorazione e amministratore unico della Blu. Anche il suo nome è negli atti di indagine della procura antimafia di Bologna: è stato amministratore unico tra 2014 e 2017 (non indagato, ndr) della AP Srl, società fondata dalle due persone considerate vicine alla ‘ndrangheta nel 2009. Neanche con lui Vincenzi ha rapporti: «Anzi, adesso mi attiverò per far chiudere la Blu».

 

IL CECATO CI AVEVA VISTO LUNGO

 

MASSIMO CARMINATI E SALVATORE BUZZI FIRMANO PER IL REFERENDUM SULLA GIUSTIZIA

La crisi delle vocazioni dei francescani che ha colpito il Convento dell’Immacolata va avanti da tempo. E sono anni che l’ordine cerca di disfarsi del terreno. La notizia non girava solamente tra gli uomini d’affari, locali e non. Ma anche tra chi avrebbe potuto utilizzare il terreno su cui costruire villini residenziali per riciclare denaro sporco.

 

Di un “progetto Santa Marinella” c’è traccia pure nelle carte dell’inchiesta Mondo di mezzo, che nel 2014 ha svelato le associazioni a delinquere di cui erano a capo il ras delle cooperative Salvatore Buzzi e il Cecato Massimo Carminati. Nel 2012, i carabinieri ricostruiscono alcuni contatti per l’acquisizione del terreno sulla cittadina sul mare. A portare avanti la trattativa sono Daniele Pulcini, immobiliarista rinviato a giudizio ma assolto nel processo, e Stefano Massimi, imprenditore romano: entrambi in quegli anni erano molto vicini a Carminati.

 

 

Massimi avrebbe avuto contatti - scrivono i militari - con tale “Fra Giorgio” per l’acquisto del terreno. Non se ne fece nulla. Il prezzo allora era di 6,5 milioni di euro, due milioni in più rispetto a quanto pagheranno gli attuali acquirenti quando arriverà il permesso di costruire. Un vero e proprio affare.

 

I CITTADINI SENZA RISPOSTE

carminati

Da quando in città si è diffusa la notizia che il convento sarebbe stato venduto, un gruppo di cittadini di ogni età, schieramento politico, credo religioso, si è riunito in un comitato per la sua salvaguardia. Si incontrano ogni settimana in piazza, hanno lanciato una petizione su Change, si sono rivolti a vescovi e cardinali per chiedere una presa di posizione della Chiesa.

 

E si sono rivolti più volte al primo cittadino, Pietro Tidei, avvocato e maggiorente del Partito democratico nel nord del Lazio, in politica dagli anni ‘70, eletto due volte alla Camera, da metà degli anni ‘90 ha collezionato mandati come sindaco di Civitavecchia prima e Santa Marinella poi.

 

 

Il comitato ha espresso molti dubbi sulla conformità del progetto delle villette con il piano regolatore cittadino e con la delibera del comune che vieta di abbattere gli alberi, che dovrebbero lasciare il posto alle case. Non solo, chiedono il motivo per cui il terreno non venga inserito tra i beni paesaggistici e storici, apponendo un vincolo di non edificazione. «Il comune non può fare niente. Sono completamente d’accordo con il movimento di protesta. A noi dispiace tantissimo che lì si costruiscano 40 ville, ma il piano regolatore lo permette», spiega a Domani il sindaco Tidei. «Non potevamo porre vincoli.

 

massimo carminati esce dal carcere 11

Poteva imporli lo Stato, la regione, la sovrintendenza: noi possiamo seguire il piano regolatore del 1971. Non possiamo dire: “No, lì non si costruisce”. Nemmeno in Cina, in Russia, in Corea del Nord lo farebbero, ma che scherziamo? Sarebbe un abuso e il comune sarebbe condannato al risarcimento danni». Per il primo cittadino, però, c’è ancora una speranza: «Abbiamo chiesto un’autorizzazione paesaggistica alla regione, spero che in quella sede venga eccepita qualche cosa. Personalmente sarei contento se arrivasse un parere contrario». Per il momento le ruspe possono attendere.

Isola del Pescatore 3Isola del Pescatore 2

Ultimi Dagoreport

flavio cattaneo ignazio la russa giorgia meloni carlo calenda matteo salvini

DAGOREPORT - IL CONTESTO IN CUI È ESPLOSO LO SCONTRO-CON-SCAZZO TRA CARLO CALENDA, E L’AD DI ENEL, FLAVIO CATTANEO, HA COLPITO GLI HABITUÉ DEI PALAZZI ROMANI - IL DURO SCAMBIO NON È AVVENUTO IN UN TALK DE LA7, BENSÌ A UN GALLONATISSIMO CONVEGNO DI COLDIRETTI, LA FILO-GOVERNATIVA ASSOCIAZIONE CHE RAGGRUPPA 1,6 MILIONI DI IMPRENDITORI AGRICOLI (LA PRIMA USCITA PUBBLICA DI MELONI PREMIER FU A UN CONVEGNO COLDIRETTI) - L’INVITO AL CALENDA FURIOSO, DA MESI SMANIOSO DI ROMPERE LE OSSA A CATTANEO, È STATO “LETTO” NEI PALAZZI ROMANI COME UN SEGNO DI “DISTACCO” TRA LA STATISTA DELLA SGARBATELLA E L’AD DI ENEL, IL CUI MANDATO SCADE LA PROSSIMA PRIMAVERA DEL 2026 – E QUANDO IN UN SUCCESSIVO TWEET CALENDA COINVOLGE I GRAN MENTORI DELL'INARRESTABILE CARRIERA DI CATTANEO, LA RUSSA E SALVINI, SI ENTRA IN QUEL LUNGO E SOTTERRANEO CONFLITTO DI POTERE CHE FECE SBOTTARE ‘GNAZIO: “GIORGIA VUOLE CONTROLLARE TUTTO: PALAZZO CHIGI, IL SUO PARTITO, QUELLI DEGLI ALTRI, MA È IMPOSSIBILE’’ -  ORA IL DESTINO CINICO E BARO VUOLE CHE SUL CAPOCCIONE DI CATTANEO, OLTRE ALLA MANGANELLATA DI CALENDA, SIA ARRIVATO UNO SGRADITO OSPITE, UN NON IDENTIFICATO SPYWARE CHE L’HA SPIATO NOTTE E DÌ... - VIDEO - LA VIGNETTA ANTI-CALENDA DI "OSHO": "A PROPOSITO DE UTILI, VOLEMO PARLA' DELL'UTILITÀ DI AZIONE?"

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…