elon musk pistola comodino

COSA CI DICE IL COMODINO DI ELON MUSK – IL PROPRIETARIO DI TWITTER, VICINO AL LETTO, TIENE UN’ARMA FINTA DELLA GUERRA CIVILE AMERICANA, LA PISTOLA DI UN VIDEOGIOCO, LATTINE DI COCA DIET E SIMBOLI BUDDHISTI – PANARARI: “UN IMPASTO DI TRANSUMANESIMO, ANARCOCAPITALISMO, NON BEN DECIFRABILE POTENZA, MEDITAZIONE, SUPERAMENTO DELLE FACOLTÀ UMANE. UN GRANDE CAOS"

1 – ALYSSA MILANO CAMBIA LA SUA TESLA CON UNA VOLKSWAGEN E ELON MUSK LA PRENDE COSÌ...

Da www.leggo.it

tweet di elon musk con pistola sul comodino

Elon Musk negli ultimi tempi sta facendo molto parlare di sé. Il Ceo di Tesla e di uno dei social più usati al mondo, Twitter, nelle scorse ore ha nuovamente acceso le polemiche. Una riguarda l'attrice Alyssa Milano e la seconda una foto postata sui propri canali social che ha suscitato l'immediato sdegno degli utenti cinguettanti.

 

Ultimamente Elon Musk e i Vip non vanno molto d'accordo: dall'esclusione di alcuni di loro da Twitter, fino ai commenti provocatori del Ceo del social. L'ultimo episodio è di poche ore fa. L'attrice Alyssa Milano (Grey's Anatomy o Castle), ha twittato di aver venduto la propria Tesla ed aver acquistato una Volkswagen con cui si trova benissimo.

 

Il duo di cabarettisti "Hodgetwins" ha risposto: «La Volkswagen è stata letteralmente fondata dai Nazisti e da Hitler», al che Musk ha risposto con l'emoticon che ride fino alle lacrime e il simbolo del numero 100.

 

TWEET DI ALYSSA MILANO CONTRO TESLA

Le pistole sul comodino

Elon Musk è però, stato il protagonista di un altro episodio social (molto più serio), che ha indignato gli utenti di Twitter. Il CEO del social ha pubblicato un post che ritrae il suo comodino sul quale ci sono diverse lattine aperte e due pistole.

 

I commenti sotto il post sono per la maggior parte negativi e provengono da parenti di vittime di sparatorie o da cittadini americani contrari al porto d'armi libero, altro tema su cui Musk ha sempre provocato.

 

 

 

2 – IL COMODINO DI MUSK

Massimiliano Panarari per “La Stampa”

 

ELON MUSK NELLA SEDE DI TWITTER CON UN LAVANDINO

«Dimmi con chi vai, ti dirò chi sei». Oppure, come in questo caso - ennesima variante del noto proverbio -, «dimmi cosa ci appoggi sopra, e ti dirò chi sei». Specialmente se si parla del comodino di Elon Musk, una mensola pienissima offerta «pornograficamente» (e in modo assai compiaciuto) allo sguardo degli utenti di Twitter. Un'immagine che lo stesso neo-patron del social commenta con un ammiccante e autoironico commento sul fatto che non esistono scusanti alla sua mancanza di sottobicchieri.

 

E si tratta di una tipologia di umorismo che ricorda da vicino quello delle sottoculture geek e nerd, termini e «gruppi socioinformatici» non coincidenti, ma che condividono «una certa (discutibile) idea del sense of humour», a lungo underground e poi dilagata sull'onda della rivoluzione digitale e della loro egemonia culturale sulla società delle reti.

 

ELON MUSK

Detto questo, in effetti, non si può che convenire sulla carenza di sottobicchieri sul ripiano di un bedside table dove c'è una catasta di lattine vuote e una bottiglietta «in libertà». Mentre sotto il suo tweet si trovano svariate centinaia di migliaia di like e una valanga di apprezzamenti per la «trasparenza» - un pilastro dell'Ideologia californiana (e della sua falsa coscienza) - manifestata dal tycoon verso gli internauti.

 

Come insegnava il sociologo Erving Goffman, la vita sociale è una rappresentazione, e si fonda su quella «sottile linea rossa» che divide il palcoscenico (lo spazio pubblico nel quale gli individui cercano di «recitare» al meglio la loro «parte») e il retroscena (il backstage dove sono veramente loro stessi). Una distinzione che la vetrinizzazione postmoderna ha parzialmente rimesso in discussione, e che da sempre i comportamenti di Elon Musk, che si atteggia a profeta del capitalismo delle piattaforme, non contemplano.

 

MEME SU ELON MUSK E TWITTER

Per ragioni che sono, al medesimo tempo, psicologiche ed economiche - anche se risulta difficile stabilire con il giusto grado di precisione quale sia l'ordine gerarchico dei fattori nella sua miscela di incessante marketing autopromozionale, personal branding (due fondamenti della Me-economy smaterializzata), autoritarismo, narcisismo, hybris e desiderio sconfinato di piacere (a loro volta, tratti distintivi della sua autofiction quale «genio innovatore»).

 

Oltre all'accumulo di Diet Coke e alla bottiglietta di acqua, in linea con quello stile di vita (tendenzialmente) salutare che identifica un must della Californian way of life, ci sono vari altri oggetti emblematici, che - date le dimensioni del tavolino - configurano un arsenale a tutti gli effetti. Un Musk decisamente in stile Secondo emendamento, anche se le armi accanto alle quali dorme (o dormirebbe nella sua autonarrazione visuale) non sono «da fuoco».

 

ELON MUSK TWEET SULLA MORTE DI TWITTER

Una delle due pistole sembrerebbe una riproduzione di un'arma del videogioco sparatutto cyberpunk Deus Ex: Human Revolution, nel quale affiorano parecchie tematiche di quel transumanesimo di cui Musk è un alfiere - dal potenziamento corporale attraverso protesi tecnologiche alla sostanziale cancellazione dello Stato da parte di multinazionali che assumono tutta una serie di funzioni collettive, a partire dal mantenimento dell'ordine pubblico.

 

L'altra è la copia di una pistola a pietra focaia «in dotazione» all'epoca della Rivoluzione americana, collocata in una scatola illustrata da un quadro iconico della storia statunitense, Washington attraversa il fiume Delaware di Emanuel Leutze (1851).

 

elon musk alla festa di halloween di heidi klum

Ambedue esemplari simbolici di armi, quindi, ma il segnale che arriva, quello che deve imprimersi sull'immaginario, risulta chiarissimo. A completare la «natura morta» della mensola vicino al letto di Musk c'è un ultimo oggetto riconducibile al Buddhismo tibetano (con alcune venature New Age), che rimanda ad un impasto non ben decifrabile di potenza, meditazione, superamento delle facoltà umane. Un grande caos che restituisce plasticamente quello introdotto dall'imprenditore di Neuralink e SpaceX in seno al social network dell'uccellino blu, mentre se ne va spasmodicamente e ansiosamente alla ricerca di un modello di business redditizio per ripagarsi del mega-esborso effettuato per l'acquisto.

 

elon musk alla festa di halloween di heidi klum

E, al tempo stesso, dei «segnavia» che denotano una scelta politica netta. Quella dell'«elefantino repubblicano» (tra il «condono» a Donald Trump e l'endorsement a Ron DeSantis), in attesa magari di una discesa in campo in prima persona, come scriveva domenica nel suo editoriale Massimo Giannini. C'è il tycoon campione del postumano e del tecno-ottimismo (in salsa neoliberista e socialdarwiniana), che vuole portare l'umanità - o, per meglio dire, la sua componente più ricca e privilegiata - su Marte e rivoluzionare in maniera permanente il settore della mobilità, e che opera attivamente per oltrepassare i limiti della biologia (incluso il tentativo di rendere effettiva l'aspirazione all'immortalità).

 

ELON MUSK TWITTER

E c'è il «patriota» (ancorché lesto nello sfruttare i vantaggi fiscali e di investimento della globalizzazione), mix di tecnopopulismo, anarcocapitalismo e libertarismo, ed esponente della versione di destra della Silicon Valley e della Californian Ideology. Il Musk bifronte. O, a guardare più attentamente, due volti che si integrano alla perfezione.

MEME SULLA SPUNTA BLU A PAGAMENTO SU TWITTERelon musk nuovo capo di twitterELON MUSK NELLA SEDE DI TWITTER CON UN LAVANDINOelon musk

Ultimi Dagoreport

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…