feltri cina ristorante cinese

CINESI, TRANQUILLI, IN VOSTRO SOCCORSO ARRIVA VITTORIO FELTRI! - “LA PIAGA DEL VIRUS CORONA SARÀ PRESTO SANATA, SEBBENE CERTE NOTIZIE CHE GIUNGONO DAL SOL LEVANTE (SIC) SIANO INQUIETANTI: SI AFFERMA CHE LA POPOLAZIONE SI NUTRA DI INSETTI E ANIMALI VIVI, INGURGITATI SENZA PRECAUZIONI. TALE PRATICA MI FA ORRORE, MA NON DIMENTICO CHE NELLE VALLI BERGAMASCHE FINO AL 1970 I MIEI CONTERRANEI SI NUTRIVANO DI RANE E DI PICCOLI VOLATILI, NONCHÉ DI ANGUILLE. E POI, A DIFFERENZA DEGLI AFRICANI, NON HO MAI VISTO UN CINESE CHE…”

vittorio feltri foto di bacco (2)

Vittorio Feltri per “Libero quotidiano”

 

Ho molta simpatia per i cinesi. Sono lavoratori indefessi, studiosi accaniti, dotati di una volontà di ferro. Forse per questo non sono vittime di razzismo, vivono appartati nei loro quartieri, si fanno gli affari propri, non disturbano. Mi domando perché gli africani, in linea di massima, non vengano accolti con tanta cordialità nel nostro Paese. E una risposta c' è. Non ho mai visto un giallo bighellonare per strada e chiedere l'elemosina.

 

VIRUS CINA CORONAVIRUS

Dalle mie parti, nei dintorni di Bergamo, fino a qualche anno fa c'era un bar, sembrava un cimitero che, a un certo punto, fu ceduto a una famiglia di pechinesi. All'improvviso, quel locale in procinto di fallire si rianimò. Oggi non chiude mai nemmeno durante le feste raccomandate. È più frequentato del caffè della stazione. Vende tabacchi, giornali, pasticcini, bottiglie di vino pregiato. Insomma smercia di tutto con una gentilezza orientale, non con le maniere brusche tipicamente orobiche. È un esercizio modello, che immagino vada a gonfie vele. Sempre pieno di gente soddisfatta. La sua operosità fa riflettere sul contributo che i cinesi danno alla economia italiana a volte asfittica.

POMPE FUNEBRI IN CINA CORONAVIRUS

 

Racconto un altro episodio di cui sono stato protagonista. Tempo fa ero direttore del quotidiano Indipendente. Il mio amico Giorgio Forattini mi telefonò e mi disse: «Conosco una ragazza cinese che studia all'università di Bologna e vorrebbe guadagnare qualche soldo per mantenersi. Tu puoi aiutarla?». Risposi: «Scusa, ma come? Avere una cinese in redazione è come avere un rinoceronte in casa. Non vedo quale ruolo sarebbe utile affidarle se non quello della donna delle pulizie».

 

il coronavirus cinese

Replica di Forattini: «A me interessa che tu la riceva per dimostrare che mi sono occupato di lei, poi fa ciò che ti pare». La ricevetti. Era una ragazza bella e alta, indossava abiti tradizionali della sua terra, parlava perfettamente la nostra lingua. Non sapendo bene che proporle, le chiesi: scrivimi un pezzo sulla scuola primaria della tua patria, di cui noi non sappiamo niente.

 

coronavirus 1

La signorina, che aveva il nome più corto del mondo, I, non si scompose. Si ritirò nella stanza dei collaboratori, riuscendone con tre fogli dattilografati che mi porse con un sorriso. Lessi il testo e rimasi sconcertato: erano vergati da Dio, non un errore, prosa limpida. Mentre l'assunsi pensai: hanno vinto loro, i cinesi, sono più intelligenti di noi. Non sbagliavo. Rimase con me un biennio, svolgendo la professione in maniera impeccabile. Quando la portavo con me in un ristorante alla moda di corso Venezia, a Milano, il chiacchiericcio dei commensali, che ci osservavano mentre attraversavamo la sala in cerca del tavolo, si sospendeva.

 

ospedali cina per coronavirus 5

Non si udiva più nemmeno il tintinnio dei bicchieri. I clienti zittivano e guardavano I che con incedere elegante mi seguiva. Era pure molto bella, benché con un fisico morfologicamente diverso da quello delle nostre donne. Al termine degli studi accademici, ella tornò in Oriente, precisamente a Hong Kong, dove le fu offerto il posto di caporedattore della maggiore televisione locale. Mi telefonò un paio di volte per salutarmi, poi persi ogni contatto.

coronavirus 3

 

Ho narrato questa storia stupefacente per giustificare il fatto che non sono meravigliato del successo che conseguono le persone dagli occhi a mandorla nel mondo intero. Immagino che la piaga del virus Corona sarà presto sanata, sebbene certe notizie che giungono dal Sol Levante siano inquietanti: si afferma che la popolazione si nutra di insetti e animali vivi, ingurgitati senza precauzioni. Tale pratica mi fa orrore, ma non dimentico che nelle valli bergamasche fino al 1970 i miei conterranei si nutrivano di rane e di piccoli volatili, nonché di anguille. Ignoro le cause del diffondersi del morbo che sta terrorizzando milioni di uomini e donne, ma quand' anche esistesse l' abitudine di divorare povere bestie, non avremmo diritto di deplorare i cinesi. Cinesi siamo stati pure noi, nel nostro piccolo.

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”